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"Apprezzo il senso e le finalità del documento, e soprattutto la disponibilità a rilanciare la collaborazione e la cooperazione": con queste parole il sindaco Leonardo Domenici ha aperto il suo intervento stamani nella sede di Assindustria, all'incontro promosso dai dieci presidenti delle associazioni di categoria fiorentine per presentare alle istituzioni locali le "Proposte per la competitività e il bilancio dello sviluppo in un quadro di coesione sociale". Occasione per il sindaco anche per ritornare sulla vicenda del parcheggio alla Fortezza da Basso."Come risulta dalle periodiche indagini promosse dai vari istituti di analisi, da anni Firenze e la sua provincia mantengono un primato nelle performance economiche e produttive ha detto il sindaco - Il sistema ha retto, ma non è detto che questo possa essere ritenuto un dato acquisito per sempre". Domenici ha sottolineato positivamente come nel documento si faccia riferimento al Piano Strategico, che in questa fase "deve passare dalla fase progettuale alla fase realizzativa. L'Associazione Firenze 2010 continua da avere una sua centralità ha aggiunto - anche se, come ho più volte detto, non è da ritenersi l'unico strumento possibile: credo che possa convivere con altre iniziative di respiro strategico, come ad esempio al recente accordo tra sindacati e imprenditori.""È chiaro che quello delle Amministrazioni pubbliche è un ruolo importante e di riferimento ha continuato il sindaco - che non può non tener conto degli interessi generali e del maturare di una opinione pubblica a favore dello sviluppo. In questo, amministrazione pubblica e soggetti rappresentativi di interessi specifici hanno ruoli diversi e nell'ambito della propria autonomia ognuno deve tenere presente il proprio ruolo e la propria funzione". Da questo ragionamento Domenici ha preso spunto per parlare della questione del parcheggio interrato. "Ogni intervento ha bisogno di un processo democratico, che tenga in considerazione il livello di consenso e di come si sviluppa il dibattito. Qualcuno dice che vincere le elezioni è più che sufficiente per proseguire nelle realizzazioni previste nel programma. Ma io penso anche che in un tessuto come quello fiorentino, caratterizzato da un forte elemento conservativo, quando si introducono elementi di innovazione possono prendere corpo resistenze e opposizioni. E questo richiede un continuo confronto che non si può esaurire nella verifica elettorale". "Prima delle ultime elezioni amministrative ha aggiunto - ho voluto evitare pasticci programmatici, anche a costo di andare al ballottaggio: a questo proposito ricordo che ancora ieri una forza politica, che si colloca a sinistra, ha nuovamente sostenuto che la scelta della Fortezza come sede di un polo fieristico-espositivo è sbagliata e da rivedere. Non tenendo neppure conto che questa discussione si è ampiamente consumata negli anni ottanta. Ragionevolezza e coerenza sarebbero auspicabili e opportune anche in chi fino a ieri ha rappresentato un potere che ha una precisa responsabilità nella vicenda del parcheggio: non si può, oggi, sostenere il contrario di quello che ieri si è firmato". "Io non sono tra quelli che pensano che sviluppo e innovazione siano sinonimi della sinistra, così come conservazione e immobilismo stiano sempre a destra; non è detto che certe posizioni coincidano con questo schema classico. Penso anche a certi poteri, come le sovrintendenze, che tenacemente difendono se stessi senza rendere conto mai del proprio operato, come invece accade per chi ha responsabilità politiche di governo locale". Sempre riferendosi al progetto del parcheggio interrato, il sindaco ha precisato di ritenere molto importante il dibattito pubblico "perché ci può far crescere e può contribuire a fare nuovamente chiarezza. Uno degli elementi che più mi ha preoccupato ha aggiunto - è stata la confusione tra il progetto in sè e una valutazione negativa sulla finanza di progetto, che consegnerebbe la città ai cosiddetti poteri forti: tesi sostenuta da parte di alcuni soggetti, talvolta a fianco di certi giornali. Va chiarito una volta per tutte che il projet financing è uno strumento che agisce sulla base di precise norme dello Stato e ci permette di realizzare opere di pubblica utilità. E forse si è sottovalutata la posizione di coloro che lo definiscono un modo per vendere la città ai privati".Tornando poi all'analisi del documento presentato nell'incontro di stamani, il sindaco ha detto di condividere "il riferimento alla necessità di realizzare un moderno termovalorizzatore; ritengo però indispensabile un complessivo intervento ambientale dell'intera piana", ha aggiunto. "Così sul tema del welfare: esiste un problema demografico e un problema di integrazione di cittadini immigrati, ed entrambi richiedono un notevole impegno finanziario sempre crescente. Trovo inoltre giusto il riferimento alle difficoltà che incontrano le amministrazioni pubbliche dopo le nuove riduzioni di risorse da parte del governo. E considero la legge Finanziaria un vero e proprio scandalo ha concluso Domenici - Noi, come enti locali, non chiedevamo semplicemente più risorse, ma di poter partecipare alle scelte fatte, che in più casi riteniamo inutili e dannose. I Comuni sono in grave difficoltà perché stretti dentro una doppia azione: riduzione di trasferimenti e impossibilità di agire su una autonoma politica fiscale. Autonomia che rivendichiamo e che porterebbe a scelte più eque e attente". (ag)