Lotta alla contraffazione, oggi lincontro in Palazzo Vecchio tra amministratori e lAlto commissario. Il sindaco Dome

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Una campagna di educazione e sensibilizzazione rivolta a cittadini e turisti, ma anche una giornata nazionale per la lotta alla contraffazione e la diffusione di protocolli territoriali per coordinare gli interventi contro la produzione e la vendita di merce "taroccata". Sono queste alcune delle proposte targate Firenze emerse oggi nel corso dell'incontro "Le città nella lotta alla contraffazione. Le esperienze e le proposte di lavoro" organizzato dall'Amministrazione fiorentina e dall'Alto Commissariato per la lotta alla contraffazione.Oltre al sindaco Leonardo Domenici e agli assessori alla sicurezza e vivibilità urbana Graziano Cioni e alle attività produttive Silvano Gori, erano presenti tra gli altri l'Alto commissario Giovanni Kessler, gli amministratori dei comuni di Roma, Milano, Venezia, Bologna, Bari, Rimini, Foggia e Civitanova Marche, il prefetto di Firenze Andrea De Martino, il presidente della Camera di Commercio Luca Mantellassi, presidente dell'Assindustria di Firenze Giovanni Gentile rappresentanti delle forze dell'ordine e dei corpi consolari."Il problema della contraffazione – ha detto il sindaco Domenici in avvio di seminario – è di grandissima portata e drammaticamente attuale. Nella nostra città viviamo quotidianamente il fenomeno come ultimo anello di una lunghissima catena. Con la Polizia Municipale, che si affianca alle altre forze dell'ordine, siamo impegnati in prima persona nell'azione di contrasto. Ma avvertiamo la necessità di un salto di qualità. Di un coordinamento fra livelli istituzionali per fronteggiare il problema e stabilire una comune azione per ottenere quei risultati che tutti auspichiamo. Per questo ritengo particolarmente importante il seminario di oggi che mette insieme una serie di soggetti impegnati sul fronte della lotta alla contraffazione". Giudizio ribadito poi dal commissario Kessler nel corso della conferenza stampa. "L'incontro di oggi è stato al tempo stesso un punto di arrivo di un lavoro svolto negli ultimi mesi dalle amministrazioni ma anche un punto di partenza importante. In questa sede infatti è emersa chiaramente la consapevolezza diffusa che la contraffazione non rappresenti solo un problema economico, ma un fenomeno sociale che può avere ripercussioni su molti aspetti della vita dei cittadini, ad iniziare dalla salute e dalla sicurezza. Per questo – ha aggiunto Kessler – è fondamentale che anche i cittadini abbiano la consapevolezza di cosa si nasconde dietro a un prodotto contraffatto: la criminalità organizzata che sfrutta i lavoratori, spesso ridotti in schiavitù, e che utilizza il denaro frutto del mercato della contraffazione per finanziare attività criminali come il traffico di sostanze stupefacenti". Il commissario Kessler si è soffermato poi sul doppio ruolo dei cittadini, da un parte vittime inconsapevoli del mercato del contraffatto ma dall'altro anche complici che, con la loro domanda, alimentano questo meccanismo perverso. "Il messaggio che vogliamo trasmettere, e la campagna ideata da Firenze va esattamente in questa direzione – ha aggiunto Kessler –, è che anche i cittadini devono fare la loro parte, diventare parte attiva di un'azione di contrasto a 360 gradi che coinvolga le istituzioni pubbliche, le categorie economiche, le associazioni dei consumatori e i sindacati".In concreto l'incontro di oggi è stato l'occasione per gettare le basi di un coordinamento nazionale che riunisce le città di Firenze, Roma, Milano, Venezia, Bologna, Bari, Rimini, Foggia e Civitanova Marche e altre che potranno aggiungersi in seguito, città da tempo impegnate sul tema della contraffazione. Da Firenze partono anche le iniziative illustrate oggi nel corso dell'incontro. Tra queste la campagna di educazione e informazione rivolta a cittadini e turisti ma anche agli studenti delle scuole fiorentine con molteplici obiettivi: prima di tutto creare una consapevolezza individuale; in secondo luogo sviluppare comportamenti collettivi; e anche definire uno stile di vita nel rispetto della legalità nel senso più ampio del termine. "Si tratta di una campagna in divenire – ha spiegato l'assessore Gori – nel senso che inizia a settembre e poi continuerà, evolvendosi, fino al 2009. Abbiamo deciso di utilizzare un linguaggio semplice e collaudato, strumenti nuovi e coinvolgenti capaci di colpire l'attenzione e incidere sui comportamenti in modo che non soltanto l'illegalità legata alla contraffazione ma anche le violazioni in senso generale siano percepite e considerate come una cosa sbagliata". Il fulcro dell'avvio della campagna, previsto a settembre, è il logo "Falso no grazie" che, tradotto anche in inglese, spagnolo e francese, sarà riportato su adesivi, locandine, depliant, borse della spesa per raggiungere i cittadini e i turisti. "Per questo è importante il coinvolgimento degli operatori economici, dai negozianti agli albergatori – ha aggiunto l'assessore Gori -, assicurato dalla partecipazione attiva della Camera di Commercio a questa campagna". Nelle locandine, oltre allo slogan, saranno riportate le sanzioni previste per chi acquista merce contraffatta. Sanzioni che, come ha spiegato l'assessore Gori, "devono essere rese realmente praticabili. Oggi le multe possono arrivare anche a 10mila euro, una cifra che può finire per scoraggiare l'applicazione delle norme. Per questo abbiamo proposto di abbassare la cifra, magari a 200 euro, in modo che vengano elevate un maggior numero di contravvenzioni per diventare un deterrente più efficace". Nelle fasi successive la campagna punta al coinvolgimento delle scuole e delle famiglie, soprattutto in funzione educativa. E, come ha sottolineato l'assessore Gori, "potrà essere utilizzata, con aggiustamenti legati alle realtà specifiche, anche dalle altre città italiane".Un'altra proposta targata Firenze è di fare della propria Amministrazione, una Amministrazione "piracy free", ovvero elaborare una serie contro l'utilizzo dei software contraffatti all'interno della propria struttura ma anche nelle società partecipate. Questa iniziativa potrà essere allargata anche a Provincia, Regione e altri enti e istituzioni. Da non dimenticare poi la proposta di dare vita a protocolli territoriali per il coordinamento di tutti soggetti coinvolti a vari livelli nella lotta alla contraffazione.E proprio sulla sinergia enti locali, prefettura e forze dell'ordine, già presente a Firenze e con risultati soddisfacenti, insiste anche l'assessore Cioni. "L'incontro di questa mattina è stato utile perché, dai confronti effettuati con le altre amministrazioni, è emerso chiaramente che la vendita di merce contraffatta sia un fenomeno diffuso in tutte le città italiane frequentate dai turisti. Firenze da tempo ha scelto la strada degli interventi coordinati tra i diversi soggetti chiamati in causa, dall'Amministrazione comunale con la Polizia Municipale, alla prefettura e alle forze dell'ordine. I risultati non mancano, ma con questi interventi si riesce soltanto a contenere il fenomeno ma non a risolverlo. Per parte nostra continueremo a fare tutto il possibile e anche l'impossibile ma serve un salto di qualità per incidere in modo significativo su un fenomeno organizzato, andando a colpire chi produce e distribuisce la merce. E ovviamente è necessario che anche i cittadini facciano la loro parte. Altrimenti – ha concluso l'assessore Cioni – si rischia di replicare all'infinito l'eterna lotta tra guardie e ladri". (mf)