Innovazione della citt e tramvia, il sindaco Domenici: Una strategia di lungo periodo per investire sulla citt e s

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"In un momento particolarmente difficile per il nostro paese; in un anno iniziato con l'emergenza rifiuti, con la vicenda della Pontefice all'Università La Sapienza, ed ieri con le dimissioni del ministro Mastella; in un paese che per certi aspetti sembra ‘paralizzato', ebbene ci sono realtà e situazioni in cui, nonostante tutto, si va avanti. Questo può accadere in molti ambiti, accade in molte delle nostre città, accade a Firenze: dove da alcuni anni va avanti un processo di trasformazione paragonabile solo a quello realizzato per Firenze capitale, nel 1865. Ed essendo Firenze patrimonio del mondo, vogliamo che questa innovazione sia conosciuta anche fuori dalla Toscana e dall'Italia". Con queste parole il sindaco Leonardo Domenici ha aperto la conferenza stampa organizzata oggi a Roma, presso la sede della Stampa estera, per presentare i progetti per l'innovazione della città e in particolare quello del sistema delle tramvie. Con lui il vicesindaco Giuseppe Matulli e l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi."Si tratta di un processo di innovazione importante che nella nostra città, non abituata all'innovazione e portata molto a discutere, incontra anche ostacoli e resistenze. Resistenze dovute in parte a dubbi legittimi, ma soprattutto a ragioni di carattere politico e strumentale. Prendiamo la tramvia, un mezzo di trasporto pubblico sempre più diffuso ed apprezzato in moltissime città europee. Naturalmente ci aspettavamo delle proteste, ma speravamo che non si pensasse ad un referendum consultivo a lavori iniziati, su delibere che risalgono al 2000. E questo desta qualche perplessità. E' dal 1993 che si parla della tramvia a Firenze e la sua realizzazione è nei programmi di governo degli ultimi tre mandati amministrativi: non si può certo dire che si tratta di qualcosa che i fiorentini non conoscevano".Il sindaco ha illustrato il progetto della tramvia ed ha fatto una panoramica sugli altri grandi interventi in corso in città. Per quanto riguarda il passaggio del tram piazza del Duomo, il sindaco ha spiegato che "l'obiettivo è tutelare meglio il patrimonio monumentale, oggi assediato dal passaggio di oltre 2.300 autobus al giorno. In un centro storico densamente abitato e ricco di funzioni pubbliche e private, l'alternativa non poteva essere quella della pura e semplice chiusura, con la conseguenza di consegnare di fatto il cuore della città al turismo di massa. L'area sarà pedonalizzata, ma ci passerà il tram, un mezzo silenzioso, che non inquina, che emette bassissime vibrazioni, accessibile a tutti e senza cordoli: così si proteggeranno i monumenti e si renderà possibile la non facile convivenza fra chi in centro vive o lavora e chi viene da fuori".Ma Domenici ha spiegato anche che non c'è solo la tramvia. "Questo progetto fa parte di una visione sistemica, una strategia di lungo periodo che investe la mobilità, l'urbanistica, le infrastrutture, che ridisegna la città e le sue funzioni. Per me le città sono come esseri viventi: se non cambiano, se non si rinnovano, prima o poi vanno incontro ad un inevitabile declino. Per questo è importante investire sulla città. Per questo non siamo disponibili a fermarci e a tornare indietro". (ag)Di seguito, i contenuti della cartella stampa con i comunicati introduttivi e le schede sintetiche sul progetto tramvia, sul passaggio del tram in piazza Duomo e su alcuni degli altri maggiori interventi in città: alta velocità, area ex Fiat a Novoli, Palagiustizia, Murate, Fortezza da Basso, Uffizi, Palazzo Strozzi, Nuovo Teatro del Maggio e Piagge.PRIMO COMUNICATOIl 17 febbraio referendum cittadino sul progetto tramviaIl sindaco Domenici: "L'alternativa al cambiamento è il declino"Fra un mese esatto, il 17 febbraio 2008, i fiorentini saranno chiamati a votare. Si terrà un referendum consultivo su una delle opere più importanti che si stanno realizzando in città: la tramvia, il nuovo sistema di trasporto pubblico di Firenze. Tre linee di tram che collegheranno i principali luoghi urbani, compreso il centro storico e alcuni comuni limitrofi, integrandosi con il sistema ferroviario metropolitano. Una scelta in linea con quelle di molte città europee dettata da tre esigenze: combattere l'inquinamento, favorire il risparmio energetico, limitare l'uso dell'auto privata. I lavori sono già cominciati da tempo: quelli della prima linea si concluderanno entro quest'anno, mentre per le linee 2 e 3 l'attivazione è prevista nel 2011.Come prevede il regolamento comunale, il referendum è stato indetto dopo la raccolta di 10mila firme. I quesiti sono due e chiedono la revoca di alcune delibere votate dalla giunta sia sulla linea 2 che sulla linea 3. Di fatto, aldilà della formulazione burocratica delle domande, si tratta di esprimere un giudizio sull'intero progetto: "Sì" per chi vuole abrogare gli atti e di fatto esprimere un parere negativo, "No" per chi vuole andare avanti ed esprimere un parere positivo.Essendo un referendum consultivo, non è previsto alcun quorum e il risultato non è vincolante per le scelte dell'amministrazione.Ma il voto referendario del 17 febbraio non riguarda solo la tramvia. Questo progetto è infatti parte integrante del processo di innovazione che sta vivendo la città di Firenze, senza dubbio il più complesso e organico dalla fine dell'Ottocento ad oggi. E' un processo che investe la mobilità, l'urbanistica, le infrastrutture, che ridisegna la città e le sue funzioni, che prevede investimenti economici per diversi miliardi di euro e che costituisce un essenziale fattore di sviluppo per l'economia del territorio. Con un obiettivo fondamentale: fare di Firenze una città sostenibile e moderna, che guarda al futuro coniugando l'innovazione con la conservazione, preservando il suo inimitabile patrimonio culturale senza correre il rischio di diventare una ‘città museo' priva di vita.Per questo, è importante che la sfida di Firenze per il suo futuro sia conosciuta e discussa anche fuori dai confini nazionali. Firenze è un patrimonio del mondo, ma non può viver semplicemente di rendita del suo passato. Come ripete il sindaco Leonardo Domenici, "le città sono come esseri viventi: se non cambiano, se non si rinnovano, prima o poi muoiono. Magari non subito, magari lentamente: ma l'alternativa all'innovazione, in un mondo sempre più veloce e globalizzato, è un inevitabile declino. E' un rischio che Firenze non può correre". (ag)SECONDO COMUNICATOIl più grande processo di trasformazione dal 1870 ad oggiper infrastrutture, mobilità e urbanisticaIl processo di innovazione che riguarda Firenze, il più importante dai tempi in cui la città fu Capitale d'Italia (1865-70), investe le infrastrutture, la mobilità e le funzioni strategiche.Per quanto riguarda il settore della mobilità, tre sono le opere fondamentali, strettamente connesse fra loro: il nuovo sistema tranviario, che collega i più importanti centri di interesse della città fra di loro e con i treni metropolitani; il potenziamento del sistema ferroviario grazie soprattutto all'Alta Velocità (con un tunnel sotterraneo e una nuova stazione progettata da Norman Foster); il raddoppio del tratto fiorentino dell'autostrada A1 (per migliorare la viabilità autostradale e i collegamenti con la viabilità urbana).Per quanto riguarda l'urbanistica, le opere principali riguardano la ricollocazione di importanti funzioni pubbliche e private dentro e fuori dal centro storico. In particolare, il nuovo palazzo di Giustizia a Novoli, le nuove sedi universitarie sempre a Novoli, la riqualificazione del polo ospedaliero di Careggi e il nuovo ospedale pediatrico Meyer, la realizzazione di importanti sedi istituzionali e no, come il nuovo teatro del Maggio Musicale Fiorentino che nascerà a Porta al Prato.Questi interventi principali si inseriscono in un quadro generale che ha i punti più significativi nel recupero delle aree industriali dismesse, nel blocco dell'espansione urbana, nella realizzazione di nuovi alloggi (con particolare attenzione per l'affitto, con l'obbligo per i privati di destinare almeno il 20% di quanto viene edificato per l'affitto calmierato), di nuove piazze anche nel centro storico, nella riqualificazione delle periferie. Per il centro storico, l'obiettivo è quello di scongiurare il rischio di una città museo, favorendo la residenza e migliorando i servizi per abitanti e i turisti. Anche Firenze, come tutte le grandi città italiane, risente del fenomeno della perdita di abitanti: oggi ne ha 365 mila, contro gli oltre 400mila degli anni ‘80. Ma è una tendenza che sta lentamente cambiando, anche a causa dell'immigrazione, e che comunque interessa marginalmente il centro storico, dove sono moltissimi i domiciliati non residenti all'anagrafe.Tutti gli indirizzi di sviluppo della ‘nuova Firenze' sono contenuti nel nuovo Piano Strutturale, lo strumento di programmazione urbanistica in via di approvazione definitiva dal Comune, che recepisce l'insieme delle opere in via di realizzazione e indica gli ulteriori scenari futuri. Firenze sarà la ‘porta' principale di accesso del sistema Toscana, la città dove si sviluppano le conoscenze e si tramanda il sapere (per il ruolo delle sue università, degli istituiti di ricerca scientifica, dell'istituto universitario europeo, dei nuovi centri di eccellenza per la formazione); sarà la città dei grandi servizi pubblici, il luogo dove si mantiene e si sviluppa la grande tradizione manifatturiera ad alta tecnologia (come il Nuovo Pignone), il luogo dove si svolgono fiere e congressi di alta qualità e specializzazione. (ag)SCHEDE1) La tramvia, un sistema che ci avvicina all'EuropaQuella del tram a Firenze è una storia che parte da lontano. La prima linea elettrica fiorentina venne inaugurata nel 1890 e smantellata nel 1958. Il massimo sviluppo del sistema fu raggiunto negli anni '30, con circa 220 km.La riproposizione del tram come sistema di trasporto collettivo dell'area fiorentina venne decisa dal Piano Regolatore del 1993, poi approvato nel 1998, seguendo una tendenza ormai consolidata in moltissime città europee. Fin da allora venne indicato un insieme di linee che, con poche modifiche, è quello di cui nel 2004 è cominciata la realizzazione concreta.Si tratta di un sistema di tre linee che al suo completamento avrà uno sviluppo di quasi 40 km e sarà integrato con la rete ferroviaria, resa libera dai treni a lunga percorrenza grazie al progetto per l'Alta velocità: i treni nazionali e internazionali transiteranno nel tunnel sotto la città ed i binari in superficie, che tuttora attraversano l'abitato con molte stazioni oggi poco utilizzate, potranno essere riservati al trasporto metropolitano e regionale. Il sistema treno-tram collegherà il centro della città con le principali centralità urbane, i parcheggi scambiatori e i principali comuni dell'area, connettendosi anche con la rete dei bus su gomma e con la rete delle piste ciclabili. La realizzazione della tramvia sarà anche l'occasione di riqualificare le zone della città interessate dai lavori. Obiettivo finale: combattere l'inquinamento, sostenere il risparmio energetico, favorire il trasporto pubblico in alternativa a quello privato.Le tre linee di tramvia in corso di realizzazione sono:Linea 1: Firenze stazione Santa Maria Novella – Scandicci (km 7,5 con 15 fermate)Linea 2: Peretola Aeroporto – Duomo – Piazza della Libertà (km 7,5 con 17 fermate)Linea 3, 1° lotto: Ospedale di Careggi – Fortezza (km 4,5 con 9 fermate)I lavori della linea 1 sono iniziati nel 2004 e si concluderanno entro quest'anno.Per quanto riguarda la linea 2 e il primo lotto della 3, nel 2007 sono cominciati gli interventi preparatori, mentre l'attuazione del servizio sarà entro il 2011.La spesa complessiva per l'intero sistema finanziato (linea 1, linea 2 e primo lotto linea 3) ammonta a 509 milioni di euro.Per la Linea 1: 226 milioni (da Stato, Tav-Rete Ferroviaria Italiana, Regione Toscana, Comuni di Firenze e Scandicci).Per la linea 2 e primo lotto linea 3: 283 milioni di euro (da Stato, Tav-Rete Ferroviaria Italiana e Ratp, vincitore del project financing).Il secondo lotto della linea 3 (Fortezza-viale Europa con diramazione Rovezzano), per un importo di circa 212 milioni di euro, è in corso di progettazione.I governi nazionali che si sono succeduti dal '93 in poi hanno sempre sostenuto il progetto. In particolare, l'intesa quadro per il finanziamento dell'opera da parte dello Stato venne siglata il 18 aprile 2003 dall'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.Il tram di Firenze sarà realizzato dalla AnsaldoBreda. Sarà di colore grigio e rosso, largo 2,4 metri, alto 3,3 e lungo 32. Transiterà ogni 3 minuti nelle ore di punta con frequenza diversa sulle tre linee, ad una velocità commerciale di 20 km orari, con una capacità di 5000 passeggeri l'ora per direzione.Per quanto riguarda la riqualificazione urbana, oltre all'aumento del valore degli immobili e delle attività commerciali nelle strade servite dalla tramvia, nelle zone interessate dai lavori sono previste nuova illuminazione, ripavimentazione, rinnovo dell'arredo urbano e del verde pubblico. A questo proposito, il progetto delle tre linee prevede 1.100 reimpianti contro 697 abbattimenti, con nuovi alberi scelti in base alla loro adattabilità all'ambiente.Per quanto riguarda la realizzazione dell'opera, per la linea 1 è stata bandita una gara d'appalto vinta da una associazione temporanea di impresa con capofila il Ccc (Consorzio cooperativo costruzioni) uno dei maggiori gruppi italiani del settore.Per le linee 2 e 3 si è invece scelta la strada del project financing, strumento finanziario che prevede il cofinanziamento fra pubblico e privato: la gara è stata vinta da un raggruppamento di cui è capofila Ratp, colosso francese dei trasporti. Il contratto di concessione comprende la costruzione delle linee 2 e 3 e la gestione trentennale del sistema. Il Comune è responsabile delle politiche tariffarie, del coordinamento dei servizi ed è proprietario dell'infrastruttura.2) Il tram in piazza Duomo, una scelta a tutela dei monumentiIl principale motivo di discussione sulla realizzazione della tramvia di Firenze riguarda il passaggio del tracciato da piazza del Duomo. Un tema sul quale molto si è detto, a volte senza conoscere esattamente il progetto. E' il caso di spiegarlo nei dettagli.Piazza del Duomo si trova al centro della ztl, la zona a traffico limitato della città, dove oggi possono entrare solo i mezzi pubblici dell'Ataf (l'azienda di trasporto pubblico) e i veicoli autorizzati. Nel breve tratto che va da via Martelli a via Cerretani, entrando in piazza Duomo e passando accanto al Battistero, transitano ogni giorno 2.330 autobus. Il risultato è noto a chiunque conosca la città: incolonnamenti, emissioni inquinanti, rumore e vibrazioni, con gravi conseguenze anche sull'integrità e la conservazione dei monumenti.Di fronte a questa situazione, c'erano due esigenze da conciliare. Da un lato, quella evitare il transito di ogni tipo di veicolo a motore, eliminando fonti di traffico e di inquinamento particolarmente dannose; dall'altro, quella di mantenere il passaggio del mezzo pubblico nel centro storico, per garantirne l'accessibilità sia diurna che notturna, tutelando residenti e commercianti ed evitando il rischio di un ‘museo a cielo aperto' votato esclusivamente al turismo.Si è scelto dunque di far passare la tramvia nell'attuale tracciato delle linee Ataf, l'unico possibile nel centro vista la morfologia delle strade, e di pedonalizzare l'intera area. Quindi da piazza Duomo passerà solo il tram, un mezzo silenzioso, non inquinante e perfettamente accessibile anche ai disabili.Il progetto è stato approvato da tutti gli organi di tutela. Nel febbraio scorso un ulteriore accordo fra Comune e Ministero per i Beni culturali ha stabilito che per 390 metri, tra le due fermate prima e dopo piazza Duomo, il tram sarà alimentato a batteria, senza la necessità di installare pali e fili aerei. Inoltre non ci saranno cordoli di delimitazione, mentre gli attuali marciapiedi potranno essere allargati, ma non ridotti.3) Per l'Alta velocità un tunnel sotterraneo e una nuova stazioneIl progetto dell'Alta velocità in Italia passa per Firenze ed ha qui uno dei suoi snodi fondamentali. Una volta completato il passante fiorentino, la distanza fra Milano e Roma in treno si potrà coprire in circa tre ore. E la realizzazione del tunnel sotto la città sarà fondamentale anche per il sistema complessivo della mobilità dell'area fiorentina: i treni a lunga percorrenza passeranno in sotterranea e libereranno i binari di superficie, che potranno essere riservati al traffico ferroviario metropolitano e regionale, realizzando la piena integrazione con la rete delle tramvie.Il tunnel sarà lungo 7,5 km, con due gallerie parallele da Castello a Campo di Marte ed una nuova stazione sotterranea nell'area Belfiore-Macelli. Il tracciato non passerà sotto il centro storico; arrivando da est lambirà uno dei bastioni della Fortezza da Basso, per poi compiere una larga curva, inserirsi nella nuova stazione e proseguire verso nord, sotto la linea ferroviaria esistente.Per la nuova stazione il vincitore del concorso internazionale bandito dalle ferrovie è stato Norman Foster, che con lo studio Ove Arup ha progettato un grande contenitore sotterraneo lungo 400 metri, largo 50 e profondo 25, con una copertura disegnata come una grande galleria trasparente di vetro e acciaio. Il progetto prevede soluzioni tecnologiche innovative, in grado di garantire il controllo ambientale e acustico, l'illuminazione naturale, il ricambio dell'aria e l'evacuazione dei fumi. Lo spazio interno si sviluppa a tutta altezza, rendendo così visibili i treni e le banchine fin dalla superficie, facilitando l'orientamento e l'utilizzo delle diverse funzioni ospitate nella stazione.Quella del tunnel è di fatto una scelta obbligata. Le alternative erano di difficile realizzazione: utilizzare i binari esistenti e limitare fortemente il trasporto locale, oppure raddoppiare i binari esistenti demolendo le case lungo il tracciato (la ferrovia attraversa la città).I lavori saranno realizzati da un consorzio di imprese guidate da Coopsette (uno dei maggiori gruppi di costruzione italiani). Gli interventi preliminari per la realizzazione del passante ferroviario e delle galleria sotterranea sono iniziati da tempo.Per quanto riguarda gli investimenti delle ferrovie, da segnalare che a Firenze, per la precisione all'Osmannoro, verranno realizzati l'impianto dinamico polifunzionale, l'officina grandi riparazioni e il centro dinamico sperimentale. E sempre Firenze sarà la sede dell'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria.Costo dell'intervento: 1,3 miliardi di euro (di cui 240 milioni per la stazione)Finanziato da: Stato, RfiDurata dei lavori: 2008 - 20134) Grandi architetti per dare nuova vita all'ex stabilimento FiatLa grande area dove un tempo sorgeva lo stabilimento fiorentino della Fiat di Novoli, nella zona ovest di Firenze, sta assumendo un ruolo strategico per tutta l'area metropolitana. Sono circa 32 ettari che al termine dei lavori, tuttora in corso, ospiteranno il nuovo Palazzo di Giustizia, un grande parco urbano, il Polo delle Scienze sociali dell'Università di Firenze con tre facoltà, nuove case, uffici e negozi, strade, piazze, percorsi pedonali e due grandi parcheggi sotterranei; tutto realizzato con il contributo di grandi architetti e di giovani emergenti.L'area è di proprietà privata, l'Immobiliare Novoli, che ha ceduto circa 30mila mq. al Comune per il nuovo Palazzo di Giustizia (vedi scheda). I restanti 29 ettari sono stati ideati dagli architetti Roberto Gabetti e Aimaro Isola, sulla base del Piano Guida redatto da Leon Krier.Il nuovo Polo Universitario, progettato da Adolfo Natalini, ospita le facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche ed Economia e Commercio; comprende sette edifici (compresa la biblioteca con oltre 800.000 volumi e i servizi) per una spesa di oltre 75 milioni di euro ed è in funzione dal 2004.I lavori per la realizzazione del parco urbano di 12 ettari sono già iniziati e il parcheggio interrato (1.600 posti) è stato inaugurato il 17 dicembre scorso. Per questa ed altre infrastrutture di servizio si prevede una spesa intorno ai 60 milioni di euro.Su altri 174mila metri quadri di superficie utile lorda sono in corso di realizzazione edifici residenziali e ricettivi (compreso un grande albergo già aperto), direzionali e commerciali, per un investimento ipotizzato di oltre 255 milioni di euro. Gli edifici della zona ovest sono stati progettati da nove gruppi di giovani architetti (Alfonso Cendron; Davide Cristofani e Gabriele Lelli; Alberto Ferlenga; Mauro Galantino; Lucia Celle, Roberto Di Giulio, Carlo Terpolilli, Elisabetta Zanasi Gabrielli; Werner Tscholl; Laura Andreini, Marco Casamonti e Giovanni Polazzi; Flavio Bruna e Paolo Mellano; Alessandro Bucci) selezionati da Aimaro Isola e Francesco Dal Co insieme al Comune, alla proprietà e a "Casabella", rivista storica dell'architettura italiana.In questa area, nei prossimi mesi, inizieranno anche i lavori per quattro edifici progettati da Zaha Hadid, Odile Decq, Carme Pinos e Claudio Nardi.Infine, in un'area attigua al costruendo Palazzo di Giustizia, sta sorgendo la nuova sede della Cassa di Risparmio di Firenze progettata da Giorgio Grassi, con cinque edifici, un auditorium, una piazza pedonale, parcheggi sotterranei.Costo dell'intervento: oltre 300 milioni di euro (escluso il Palagiustizia)Finanziato da: Investitori privati, UniversitàDurata dei lavori: Fine interventi nell'intera area, 20105) Il nuovo PalaGiustizia, più in alto solo Cupolone e Torre di ArnolfoNell'area ex-Fiat di Novoli è ormai quasi interamente realizzato un edificio di grande impatto architettonico: il nuovo Palazzo di Giustizia di Firenze, progettato da Leonardo Ricci.Il progetto nasce, negli anni 80, dall'esigenza di riunificazione delle varie sedi degli uffici giudiziari, oggi sparsi in decine di luoghi sul territorio fiorentino. Si tratta del secondo più esteso Palagiustizia italiano dopo quello di Torino e interessa un'area di 3 ettari, con una superficie di circa 126.000 mq. E' lungo 240 metri e largo 156, con altezze variabili da 32 a 64 metri (la torre della Corte d'Appello). Gli edifici fiorentini più alti resteranno la Cupola del Brunelleschi (114 metri) e la Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio (95 metri). (A questo proposito il nuovo Piano Strutturale vieta per gli edifici privati di superare l'altezza di 20 metri lasciando agli edifici pubblici il compito di segnare il panorama della città).I piani interrati della cittadella giudiziaria sono destinati agli archivi, sopra i quali sono sistemate gran parte delle aule di dibattimento, mentre gli ultimi piani accoglieranno le aree riservate ai magistrati e alle procure. I lavori del 1° lotto, che comprende la maggior parte degli interventi, sono iniziati nel giugno 2000 e sono di fatto conclusi; mentre quelli del secondo lotto termineranno all'inizio del 2009.Lo spostamento degli uffici giudiziari disseminati sul territorio nella nuova struttura consentirà di liberare alcuni importanti immobili della città, soprattutto nel centro storico. In particolare, torneranno nella disponibilità del Comune l'ex convento di San Firenze, attiguo a Palazzo Vecchio, e l'ex convento della Badia Fiorentina, ora sedi del Tribunale. Qui saranno spostati gli uffici amministrativi presenti in Palazzo Vecchio, che aumenterà la sua superficie museale e potrà ospitare il nuovo Museo della città.Costo dell'intervento: 270 milioni di euroFinanziato da: Ministero della GiustiziaDurata dei lavori: 2000 - 20096) Le Murate, rivive l'ex carcere nel cuore del centro storicoIl recupero dell'ex carcere delle Murate è uno degli interventi più significativi per la città di Firenze. Un luogo da sempre inaccessibile, che è stato convento di clausura femminile (da cui il nome le Murate) e poi prigione di Stato, sta divenendo un elemento di qualificazione dell'intero centro storico, nel quartiere di Santa Croce: al posto delle celle nascono appartamenti, negozi, spazi commerciali e di servizio, un museo, due piazze, nuovi percorsi pedonali. Una parte è già realizzata: 33 alloggi pubblici dove abitano giovani coppie, una nuova piazza (intitolata ad una antica statua miracolosa, piazza Madonna della Neve), servizi e spazi sociali. Il resto è in via di ultimazione: altri 40 alloggi pubblici, una strada pedonale, il Museo storico della Resistenza, attività artigianali, nuovi spazi per l'Università.Il grande immobile risale al 1425 ed è stato adibito a carcere dal 1832 al 1983. La sfida è stata quella di rispettare il valore storico e architettonico del pregiato complesso, trasformandolo però in un pezzo integrato della città, con il più ampio mix di funzioni possibili.L'opera fa parte di un più vasto complesso di interventi finalizzato alla valorizzazione dello storico quartiere di Santa Croce dove, con il recupero degli altri due edifici già adibiti a carcere (Santa Teresa e Santa Verdiana) si è trasferita la Facoltà di Architettura e dove è stata realizzata una nuova piazza (piazza Annigoni) e un nuovo parcheggio a servizio del mercato di Sant'Ambrogio.Il progetto è stato redatto dal Comune di Firenze, sulla base del piano guida realizzato da Renzo Piano per l'Unesco. Il suo carattere fortemente innovativo è stato riconosciuto dall'Unione Europea, che ha finanziato un progetto di rete fra diverse città, "Reprise", per lo scambio di esperienze sul recupero di penitenziari storici dismessi.Costo dell'intervento: 12,9 milioni di euroFinanziato da: Comune di Firenze, Regione ToscanaDurata dei lavori: primo lotto terminato, secondo lotto 2005-20097) Si rinnova la Fortezza da Basso, spazio espositivo unico al mondoLa Fortezza di San Giovanni, detta da Basso per distinguerla dal Forte di Belvedere, è un complesso realizzato dal Sangallo nella seconda metà del XVI secolo ed è oggi destinata prevalentemente a polo espositivo-congressuale. E' qui che si tengono le rassegne di Pitti Moda e si svolgono importanti convegni internazionali. Si tratta di un luogo unico al mondo: uno spazio fieristico di qualità all'interno di un monumento storico, a pochi passi dal centro di Firenze e dalla stazione ferroviaria.L'importante progetto che interessa la Fortezza da Basso, che dalla proprietà dello Stato sta passando a quella degli enti locali, ha l'obiettivo di razionalizzare e riorganizzare gli spazi attraverso diverse azioni: demolizione di alcuni degli interventi realizzati negli anni 80 e 90, realizzazione di nuovi locali per attività espositive, recupero degli spazi monumentali in particolare nel mastio, degli spalti e del camminamento di ronda anche per la fruizione pubblica del monumento; miglioramento della logistica, con la realizzazione di un passaggio di collegamento al di sotto delle mura dal lato ferrovia. La superficie espositiva finale sarà di circa 55mila metri quadrati.Intorno alla Fortezza già si sono realizzati alcuni interventi importanti per la sua funzionalità: un grande parcheggio sotterraneo e il sottopasso viario che ha permesso di pedonalizzare lo spazio fra la Fortezza e il Palazzo dei Congressi: una nuova piazza, davanti all'ingresso principale della Fortezza, intitolata ai Bambini e Bambine di Beslan.A realizzare il progetto sarà la società a maggioranza pubblica Firenze Fiera, alla quale l'amministrazione comunale ha proposto di bandire un concorso di progettazione per garantire un progetto di alta qualità.Costo dell'intervento: 80 milioni di euroFinanziato da: Enti locali, investitori privatiDurata dei lavori: 2008-20158) Uffizi, raddoppio degli spazi e una nuova uscitaAnche la Galleria degli Uffizi, uno dei più importanti musei del mondo, si sta radicalmente rinnovando. Nascono i Nuovi Uffizi: nel gennaio 2007 è cominciato un imponente intervento che in cinque anni porterà al raddoppio degli spazi espositivi del museo, che passeranno da 5.400 a 12.600 mq, con 2000 opere esposte contro le attuali 1200. Anche i visitatori potranno aumentare, passando da 4.500 al giorno a oltre 7mila.L'impegnativo complesso dei lavori (recupero di spazi interni, realizzazione di nuove scale e ascensori, adeguamenti impiantistici, climatizzazione) non comprometterà mai l'acceso e la visita al museo, che resterà sempre aperto al pubblico.Quest'anno, con l'avvio del secondo lotto dei lavori, comincerà anche la realizzazione della nuova uscita della Galleria, la grande loggia progettata da Arata Isozaki su piazza del Grano. Un'opera al centro di una vicenda complessa e di polemiche. Dopo aver vinto il concorso internazionale bandito dal Ministero per i beni culturali nel 1998 (i partecipanti erano anche Gae Aulenti, Mario Botta, Norman Foster, Vittorio Gregotti, Hans Hollein) ed essere stato formalmente assegnato con un convenzione con Stato e Comune, il progetto è stato poi lungamente bloccato dallo scorso governo (in particolare dall'allora sottosegretario Vittorio Sgarbi), finchè lo scorso anno è arrivata da notizia definitiva: la Loggia si farà, esattamente come aveva progettato l'architetto giapponese.Costo dell'intervento: 30 milioni di euro, più 3,5 milioni per la Loggia IsozakiFinanziato da: Ministero per i beni culturali, Comune di FirenzeDurata dei lavori: 2007- 20119) Nasce un nuovo teatro per il Maggio Musicale FiorentinoIl rinnovamento di Firenze passa anche attraverso la realizzazione del nuovo teatro che sarà la nuova sede del prestigioso Maggio Musicale Fiorentino: un grande e innovativo edificio che nascerà nell'area di Porta a Prato, vicino al Parco delle Cascine e alla Stazione Leopolda. I lavori per la sua realizzazione inizieranno nella seconda metà dell'anno per concludersi entro il 2011.La nuova struttura nascerà secondo il progetto dell'architetto romano Paolo Desideri, vincitore il 28 dicembre scorso di un concorso bandito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a cui partecipavano altri sei elaborati di altrettanti prestigiosi studi di progettazione.Saranno realizzate due sale: la più grande avrà 2.000 posti e sarà riservata alla lirica, con un innovativo sistema per le scenografie ideato da Pier Luigi Pizzi; la sala più piccola avrà 1.000 posti e sarà modulabile. Ci saranno un grande foyer, un teatro all'aperto per 2.000 posti sulla copertura della grande sala, un ristorante, caffè e sala da tè; la struttura sarà in parte sotterranea e sovrastata da un piano inclinato terrazzato interamente percorribile e sempre aperto alla città. Per il Maggio Musicale Fiorentino, una delle più antiche e importanti istituzioni musicali italiane, si tratta di una straordinaria opportunità. Oltre agli spettacoli, il nuovo auditorium ospiterà anche tutti i laboratori, i magazzini e gli uffici.L'intera opera costerà circa 105 milioni di euro, finanziati in parte da Ministero per i Beni Culturali e Regione Toscana, in parte dal Comune di Firenze, che recupererà le risorse con la vendita del vecchio Teatro Comunale di Corso Italia.Costo dell'intervento: 105 milioni di euroFinanziato da: Ministero per i beni culturali, Regione Toscana, Comune di FirenzeDurata dei lavori: 2008 - 201110) A Palazzo Strozzi grandi mostre e istituti culturali di eccellenzaPalazzo Strozzi non è solo uno dei più prestigiosi edifici fiorentini, capolavoro dell'architettura rinascimentale. Dopo una lunga serie di restauri e adeguamenti, tuttora in corso, oggi il palazzo ospita un mix di attività che non hanno eguali in Italia e che lo pongono a livelli di eccellenza internazionale: la funzione espositiva, con la creazione della Fondazione Palazzo Strozzi, e la funzione della ricerca e alta formazione, essendo sede di alcuni dei più importanti istituti culturali italiani.Fin dalla seconda guerra mondiale, Palazzo Strozzi è stato considerato lo spazio più importante per le grandi mostre temporanee a Firenze. Nel 2006 Comune, Provincia, Camera di Commercio e una qualificata Associazione di partner privati, si sono uniti per creare una società pubblico-privata per gestire e valorizzare al meglio le attività espositive della struttura. Si tratta di un progetto-pilota in Italia, che ha l'obiettivo di organizzare non solo mostre, ma un programma di attività culturali che comprenda anche altre iniziative. In questo quadro si inserisce la recente nascita del Centro di Cultura Contemporanea alla Strozzina, spazio che si trova sotto il cortile del palazzo. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione è presieduto da Lorenzo Bini Smaghi; direttore è James Bradburne. Dopo "Cezanne a Firenze" e "Contromoda" (in corso), nel 2008 sono previste le mostre "I tesori della Cina cosmopolita dei Tang", "Dipingere la luce, le tecniche nascoste degli Impressionisti" e "Caterina e Maria de' Medici, donne al potere".Ma oltre ad essere sede della Fondazione, Palazzo Strozzi ospita anche alcuni istituti culturali di eccellenza: il Gabinetto scientifico-letterario Vieusseux, l'Istituto Nazionale Studi sul Rinascimento e l'Istituto Italiano di Scienze Umane. Il primo, nato nel 1819 come gabinetto di lettura, è diventato nel tempo una istituzione complessa che il suo punto di forza nel ricchissimo archivio storico; oggi è presieduto da Enzo Cheli. Altrettanto autorevole l'Istituto Studi sul Rinascimento, fondato nel 1937, di cui oggi è presidente Michele Ciliberto. L'Istituto di Scienze Umane, nato nel 2005, fa parte del sistema universitario italiano ed è articolato in Scuole di alta formazione presso gli atenei di Firenze, Bologna, Siena e Napoli (Federico II, L'Orientale, Suor Orsola Benincasa). Presidente è Umberto Eco, direttore Aldo Schiavone.La proprietà di Palazzo Strozzi è dello Stato, che lo dato in concessione al Comune fino al 2033.Costo dell'intervento: 4,5 milioni di euroFinanziato da: Comune di Firenze, Regione ToscanaDurata dei lavori: 2000-200911) Le Piagge, nuovo valore per le periferieFirenze non è fatta soltanto il suo straordinario centro storico. Pur essendo la più piccola per estensione territoriale delle grandi città italiane, ha comunque visto nei decenni un forte sviluppo urbano soprattutto verso ovest, dove sono nati nuovi quartieri. La zona che nel tempo ha avuto l'espansione più ‘disordinata' è stata quella delle Piagge dove vivono 15mila persone, ed è in particolare caratterizzata da un forte insediamento di grandi edifici per alloggi pubblici, le cosiddette ‘Navi' realizzate agli inizi degli anni 80.Il Comune di Firenze ha deciso di riqualificare l'intera area, intervenendo sia con massicci investimenti di recupero edilizio e per nuovi spazi pubblici, sia affidando un piano-guida di riassetto complessivo a Giancarlo De Carlo, uno dei padri dell'architettura italiana, che ha lasciato questo lavoro come ultima eredità prima della sua scomparsa. Per il primo obiettivo, sono già stati investiti oltre 50 milioni di euro, soprattutto per il restyling e la ristrutturazione delle "Navi": una operazione realizzata con il coinvolgimento diretto degli abitanti (all'interno del progetto dei Contratti di Quartiere del Ministero delle Infrastrutture), e con una politica diversa rispetto ad altre città, che hanno preferito la scelta degli abbattimenti. Mentre per il progetto De Carlo, si sta avviando un impegnativo programma che vedrà la creazione di un nuovo tessuto urbano, incentrato sulla valorizzazione delle vicine sponde dell'Arno, sulla presenza di attività per i giovani sia residenti sia studenti del polo scientifico dell'Università (distante 3 km e raggiungibile in bicicletta) ed attività commerciali per lo sport e la musica.Alle Piagge sono intanto nati una nuova stazione ferroviaria molto frequentata e dalla quale si arriva in 7 minuti alla stazione centrale di Santa Maia Novella, uno spazio polivalente per i giovani, nuove attrezzature sportive e verde pubblico.Costo dell'intervento: per Piagge-Navi, 52 milioni di euro; stima progetto De Carlo: 180 milioniFinanziato da: Comune di Firenze, Stato, Regione Toscana, investitori privatiDurata dei lavori: per Piagge-Navi, 2003-2008; per progetto De Carlo: 2008-2013