Il Palazzo di Giustizia intitolato a Piero Calamandrei
Il Palazzo di Giustizia intitolato al giurista antifascista Piero Calamadrei proprio nella città decorata con la medaglia d’oro al valor militare per essere insorta, tra le prime in Italia, contro i fascisti e l’invasore tedesco. E averli costretti alla ritirata, l’11 agosto di 71 anni fa, dopo lunghe giornate di combattimenti strada per strada.
La solenne cerimonia questa mattina con il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il sindaco Dario Nardella, il presidente della Corte d’Appello di Firenze Fabio Massimo Drago, l’avvocato generale dello Stato Francesco D’Andrea, il presidente dell’ordine degli avvocati di Firenze, Sergio Paparo e il professor Enzo Cheli. Scoperta una targa all'ingresso nord dell’edificio con la scritta «Per trovare giustizia bisogna essere fedele ad essa, come tutte le divinità si manifesta soltanto a chi ci crede» tratta dal libro di Calamandrei ‘Elogio dei giudici scritto da un avvocato’.
«Questa intitolazione - ha sottolineato il sindaco Nardella - ha tanti valori e rappresenta diverse sensibilità: la prima di queste è legata alla nascita dell’idea che da sindaco ho semplicemente raccolto poiché esattamente un anno fa il desiderio di legare la casa della giustizia al nome di questo grande fiorentino è nata dalla città, dagli avvocati, dai cittadini, dalle associazioni. Voglio riconoscere questo ruolo di partecipazione e di stimolo dal basso che nell’arco di questo anno è maturato al punto tale da coinvolgere il Ministro Orlando».
«Questo luogo – ha aggiunto – non ha semplicemente il ruolo istituzionale che le leggi gli affidano ma anche quello di rappresentare un motore di cultura, un motore di impulso, etico, sociale e culturale nei confronti della città. Il fatto che la proposta non sia nata dall’alto, ma sia nata dalla comunità dimostra come sia vissuto dalla comunità fiorentina, non solo negli angusti confini delle attività istituzionalmente affidate a chi qui opera e lavora, bensì anche al ruolo culturale e civile che in generale che questo luogo può esercitare. E, non ultimo, educativo perché proprio qui con l’allora ministro Cancellieri e il sindaco Renzi abbiamo inaugurato un asilo nido a dimostrazione di come sia plurale la vita di questo luogo e di come sia immersa nel contesto cittadino e urbano».
«Questa scelta non è casuale – ha proseguito il sindaco Nardella – l’aspetto che colpisce di Calamadrei è il tratto poliedrico, una personalità molto vivace, sempre presente nella vita cittadina che come pochi ha saputo coniugare diverse esperienze, diverse competenze e diversi ruoli: giurista, intellettuale, costruttore di regole e di politica».
«La sua poliedricità – ha concluso – la ritrovo anche nel Palazzo di giustizia che spalanca le porte e non le chiude, un Palazzo che sempre di più deve e vuole essere una casa trasparente, una casa nella quale ogni cittadino possa riconoscersi, un luogo visto non solo come luogo dove si consumano conflitti ma come luogo dove si ripristina il principio della legalità, della giustizia nel quale ogni cittadino si possa sentire davvero al sicuro». (fp-fn)