Strage di via dei Georgofili/1, il sindaco depone corona in ricordo delle vittime dell'attentato
Sono stati i rintocchi della Martinella a ricordare, alle 1,04 di questa notte, lo scoppio del Fiat Fiorino imbottito con 300 chili di esplosivo ad alto potenziale piazzato, nella notte tra il 26 e il 27 maggio del 1993, in via dei Georgofili.
Il gonfalone del Comune ha aperto il corteo che dall’Arengario di Palazzo Vecchio ha portato i fiorentini che ancora una volta si sono radunati in piazza Signoria fino a via dei Georgofili dove il sindaco insieme al presidente del Senato Pietro Grasso ed al sottosegretario alla pubblica istruzione hanno deposto una corona di fiori in ricordo delle vittime della strage: Angela Fiume, il marito Fabrizio Nencioni, le figlieCaterina e Nadia e lo studente di architettura Dario Capolicchio.
Tra il 27 maggio e il 27 luglio 1993 l’Italia pianse dieci innocenti, decine di feriti e danni irreparabili al patrimonio artistico. A 22 anni di distanza le oscure ragioni di quella strategia terroristica, che oltre Firenze colpì Roma e Milano, sono state quasi del tutto individuate: gli uomini che azionarono le autobombe in nome e per conto di Cosa Nostra, e chissà per quali altri mandanti, volevano costringere lo Stato a far marcia indietro sul ‘carcere duro’ per i boss mafiosi e sulla legge sui pentiti. (fn)