Lunedì all'Obihall la cena della Fondazione Turati

Oggi la presentazione dell'iniziativa in Palazzo Vecchio

Un’occasione che supera le divisioni e gli schieramenti per un obiettivo di civiltà, la cura delle persone svantaggiate e in particolar modo degli anziani. È questo l’obiettivo della cena promossa dalla Fondazione Turati in programma lunedì 21 novembre all’Obihall e già sold-out. Questa mattina l’iniziativa è stata presentata in Palazzo Vecchio, alla presenza del sindaco Dario Nardella e dell’assessore al welfare Sara Funaro, dagli amministratori della Fondazione, ovvero il presidente Nicola Cariglia che con Graziano Cioni e Giancarlo Magni compone il comitato direttivo.
“In occasione del 50esimo anniversario della Fondazione Turati ho avuto l’occasione di visitare la sede di Gavinana e ho avuto modo di scoprire le molte attività che questa realtà importante svolge a favore degli anziani – ha dichiarato il sindaco Nardella –. Per questo ho subito accolto con favore e interesse l’intenzione della Fondazione di allargare la propria attività anche a Firenze. Adesso lavoreremo insieme per mettere a punto progetti destinati ai nostri anziani”. Anche l’assessore Funaro ha ribadito la volontà dell’Amministrazione di collaborare con la Fondazione Turati: “Poter lavorare insieme a soggetti che hanno esperienza e competenze rappresenta per noi un valore aggiunto”.
La cena rappresenta una sorta di battesimo fiorentino per la Fondazione Turati che adesso punta a estendere le attività a Firenze. “Una Città di tutti, nessuno escluso”, è lo slogan della serata, per non dimenticare mai che la dignità della persona è tanto più da tutelare quanto più si tratti di bambini, donne e uomini deboli per la loro età o per la malattia. Alla cena saranno presenti tra gli altri il sindaco Nardella, l’assessore Funaro, il presidente della Regione Enrico Rossi e il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, l’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi. Ma anche Zaira con i ragazzi di Villa Lorenzi, i ragazzi de “i Sipario, i coniugi Bacciotti della omonima fondazione. I 120 tavoli da 10 coperti ciascuno sono già esauriti a testimonianza della grande risposta della cittàdi fronte a tematiche così importanti.

(mf)