Commercio e centri storici, Nardella: "Firenze battistrada per tutela"
"A Firenze siamo partiti in anticipo rispetto ad altre realtà e speriamo di fare da battistrada per tutta Italia. I centri storici non sono fatti solo di mura e di palazzi ma anche di vita e di attività commerciali e artigianali che hanno reso questi centri belli e vivibili grazie alla tradizione e al valore. Non tutto deve essere preda della deregulation, il nostro patrimonio culturale va tutelato". Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella oggi a Roma, all'assemblea annuale Fipe Confcommercio sul tema della tutela degli esercizi dei centri storici. Era presente, tra gli altri, anche il ministro per i beni culturali Dario Franceschini.
Proprio riferendosi al lavoro del ministro che con il suo impegno ha portato all’inserimento nel Decreto Madia della cosiddetta Scia 2 che prevede possibilità di esclusione di determinate merceologie da alcune zone della città, Nardella ha sottolineato come "fa piacere che ormai il Governo sia in dirittura di arrivo per queste norme che puntano a difendere le attività commerciali tradizionali, impedendo che al loro posto possano aprire fast food o esercizi meccanizzati di vendita di alimenti o minimarket che non hanno alcuna attinenza coi cuori delle nostre città". "Gli esercizi pubblici - ha continuato il sindaco - svolgono un servizio non solo commerciale ma un servizio pubblico dal punto di vista della sicurezza, della cultura e della integrazione di un'intera comunità. Per questo sono un presidio da tutelare".
Nardella ha poi ripercorso le tappe dell'impegno fiorentino su questo fronte. "Il 18 settembre 2014 - ha sottolineato - abbiamo emesso la prima ordinanza contro l’abuso dell’alcool diretta in particolar modo ai minimarket: restrizione orari (allora era dalle 22 alle 6), divieto di alcool tour e dei venditori 'artigianali' con zaini pieni di alcolici alle Cascine.
Dall'ordinanza siamo arrivata al Regolamento, discusso e votato in Consiglio Comunale il 18 gennaio 2016. La novità principale consiste nel mettere al primo posto le esigenze di tutela del centro storico di Firenze, che l'Unesco ha definito come patrimonio dell'umanità. Ribadendo l'importanza e la fragilità di questo patrimonio, il Regolamento subordina la possibilità di apertura di una serie di attività commerciali, in particolare quelle del settore alimentare e della somministrazione a delle condizioni specifiche di qualità dei prodotti e, anche, di requisiti degli immobili e degli allestimenti. Inoltre prevede una serie di misure contro l'abuso del consumo di alcolici: divieto di vendita per asporto dalle 21, divieto di promozioni nel centro della città".
"L'operazione è molto innovativa e, noi crediamo, necessaria - ha concluso Nardella -: noisosteniamo un'idea di tutela attiva del nostro patrimonio che è anche un patrimonio immateriale, fatto di relazioni, di botteghe artigianali, di storie". (edl)