Duecento neomaggiorenni in Comune per l'iniziativa 18esimo a Palazzo'
Circa 200 ragazzi hanno partecipato alla seconda edizione 2016 di ‘18esimo a Palazzo’, l’iniziativa rivolta ai neomaggiorenni voluta dal sindaco Dario Nardella che nell’occasione ha regalato loro una copia della Costituzione. Erano presenti anche due ragazze straniere che hanno ottenuto la cittadinanza italiana e che hanno giurato sulla Carta.
La cerimonia si è svolta nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Erano presenti anche l’assessore alle politiche giovanili Andrea Vannucci e il consigliere speciale del sindaco per le politiche giovanili Cosimo Guccione.
Alla cerimonia sono stati invitati tutti i giovani che hanno compiuto il 18esimo anno nei mesi di aprile, maggio e giugno 2016. Durante la festa , in forma solenne con la presenza del Gonfalone e delle chiarine, sono stati letti gli articoli 1, 2, 3 e 33 della Costituzione e successivamente i giovani, accompagnati dalle loro famiglie, hanno potuto visitare il museo e la Torre di Arnolfo.
Tanta emozione poi per Halima Yusuf Shiekh Hassan, somala nata a Milano, e Mary Louraine Mayuga, filippina nata a Lucca, entrambe ora residenti a Firenze, che proprio oggi sono diventate cittadine italiane.
“Diventare maggiorenni – ha detto il sindaco Nardella – significa acquisire diritti ma anche doveri, e soprattutto significa entrare a pieno titolo nella grande comunità cittadina. Vi invito ad avere entusiasmo e fiducia, ad intessere relazioni umane, a imparare sempre qualcosa di nuovo, a sentirvi parte concreta della città e della comunità”. “Da oggi – ha sottolineato il sindaco – avete l’opportunità di voto, una delle cose più preziose per partecipare alla vita democratica, e vi diamo copia della Costituzione che racconta la storia dell’Italia, uno strumento di conoscenza e di crescita”. Citando poi alcune strofe della canzone ‘Ora’ di Jovanotti (“non c'è montagna più alta di quella che non scalerò, non c'è scommessa più persa di quella che non giocherò”), Nardella ha incoraggiato i ragazzi a rischiare: “meglio fare errori che vivere nel rammarico di non aver fatto nulla per paura di sbagliare”. (edl)