Alzheimer, Airalzh onlus e la Fondazione Turati insieme per la ricerca e la cura della malattia
L’associazione per la ricerca sull’Alzheimer (Airalzh onlus) e la Fondazione Turati onlus insieme, per rendere consistente e duraturo un legame scientifico che si trasformi in valenze di cura.
La collaborazione tra le due onlus è stata presentata oggi a Palazzo Vecchio dal sindaco Dario Nardella, dall’assessore al Welfare Sara Funaro, dal presidente di Airalzh Sandro Sorbi e dal presidente della Fondazione Turati Nicola Cariglia.
“Il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson richiedono un grande sforzo in termini di ricerca ed economico perché i processi sono lenti e per poter raggiungere obiettivi importanti ed è necessario un impiego di risorse umane ed economiche massiccio. Noi abbiamo molte iniziative, in collaborazione con la Regione e l’Azienda sanitaria che hanno la competenza sanitaria, su questo fronte, anche in termini di assistenza. Da parte nostra c’è piena disponibilità a partecipare e a sostenere progetti e attività. C’è infatti la consapevolezza di essere anche particolarmente esposti al problema delle malattie neurodegenerative. Firenze ha una popolazione anziana molto vasta e siamo la città con una più alta aspettativa di vita”.
“Il nuovo gemellaggio che nasce tra l’Airalzh onlus e la Fondazione Turati è molto importante - ha detto l’assessore Funaro - perché il tema dell’Alzheimer coinvolge non solo il malato, ma anche la sua famiglia e le Istituzioni, che non possono pensare di agire solo ed esclusivamente in termini di assistenza, ma anche di ricerca, perché altrimenti il rischio è di avere interventi a metà”. “Noi come Istituzione ci siamo - ha continuato l’assessore - sia sul fronte del supporto per la raccolta fondi, che è fondamentale quando si fa ricerca, sia per reperire suggerimenti e buone pratiche sul tema dell’Alzheimer. Come Comune, infatti, siamo coinvolti sul fronte del sociale e a tal proposito abbiamo creato un gruppo con alcuni familiari di persone con problematiche legate all’Alzheimer e alla demenza. Il nostro lavoro ha l’obiettivo è capire quali sono le cose più immediate da attivare a livello sociale e come andare incontro alle famiglie che hanno il problema dell’assistenza dei propri cari malati”. “Famiglie - ha spiegato Funaro - che spesso hanno anche difficoltà nel doversi destreggiare tra le pratiche burocratiche da espletare. Questa nostra iniziativa può ben affiancarsi al lavoro importante che le due onlus porteranno avanti”.
L’associazione Airalzh si propone come unico scopo di raccogliere fondi per la ricerca sulla Alzheimer e sulle malattie neurodegenerative dementigene in generale. Fino a oggi è riuscita a erogare assegni per 25 ricercatori distribuiti su tutti il territorio nazionale e uniti in una rete di ricerca. In futuro si propone di estendere il sostegno a veri e propri progetti di ricerca sul territorio nazionale. È dotata di un Comitato scientifico costituito dai maggiori esperti Italiani sulla materia.
La demenza è una condizione che affligge un largo numero di soggetti (in Italia un milione di persone) con una tendenza ad aumentare in relazione all’allungamento della vita media della popolazione, dato che il maggiore fattore di rischio per la malattia è l’età del soggetto. A detta della OMS è il maggiore bisogno sanitario privo di risposta medica, ossia per adesso per le malattie neurodegnerative dementigene, fra le quali l’Alzheimer è la più frequente, non esiste una ‘cura’. La ricerca è quindi l’unica possibilità reale di affrontare e cercare di risolvere questo problema di salute che sfiora o ha sfiorato più o meno direttamente quasi ogni famiglia italiana.
Da anni la Fondazione Turati, proprio sulla base dei cambiamenti demografici ed epidemiologici che si stanno verificando nella popolazione, ha focalizzato la sua attenzione, non solo sull’assistenza ai soggetti deboli, ma soprattutto suitrattamenti post-acuzie per i quali gli ospedali, finalizzati al momento acuto della malattia, non possono dare risposte adeguate ed efficienti. Per questo sono state realizzate, fra le altre, strutture specializzate nell’assistenza agli anziani non-autosufficienti, ai malati di Alzheimer, alle persone in stato vegetativo permanente. Un Comitato scientifico, composto da docenti universitari e primari ospedalieri delle tre regioni dove opera la Turati, Toscana, Lazio e Puglia, sovraintende all’attività della Fondazione e, nel suo programma per i prossimi anni, ha già previsto l’erogazione diborse di studio e assegni di ricerca per giovani laureati. In tutto la Turati gestisce circa 500 posti letto nelle strutture socio-sanitarie e 140 nel Centro di soggiorno di Vieste, ha poco meno di 300 dipendenti, assiste oltre 5500 persone l’anno e possiede un patrimonio immobiliare di 42mila metri quadri tutto di proprietà e realizzato senza contributi pubblici e privati ma solo reinvestendo costantemente gli utili realizzati.
La collaborazione avviata fra la Turati e l’Airalzh onlus si basa quindi sulla comunanza di intenti,sulla sostanziale coincidenza dei programmi, sullo sviluppo di importanti sinergie operative e sulla possibilità di sperimentare sul campo e concretamente, nelle strutture della Fondazione, le metodiche e i risultati evidenziati dalle ricerche effettuate.