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Un centro civico, uno sportello attrezzato delle Poste , una banca, o addirittura ricevitorie per i giochi nazionali. Queste le novità che, secondo il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi ed il consigliere di Forza Italia Massimo Pieri, andrebbero introdotte nel Mercato centrale per rilanciare «questo importante e vitale presidio commerciale della città».«Mentre il Natale scorso a Firenze si inauguravano due nuovi centri commerciali, gestiti dai colossi della grande distribuzione - hanno spiegato i due consiglieri - il commercio tradizionale, nel suo cuore storico cioè il mercato di San Lorenzo, ha dovuto chinare la testa per l'ennesima volta registrando altre chiusure di negozi. I 230 negozianti in questo decennio si sono ridotti ad un centinaio scarso»Secondo Pieri e Toccafondi «quello che più colpisce è la continua e quotidiana contraddizione con la quale si è mosso il centrosinistra a Firenze. Sono stati stanziati ben 13 miliardi di lire per il recupero del Mercato centrale e nello stesso momento si è impedito ai cittadini di poterlo raggiungere con facilità. Le varie restrizione con la zona a traffico limitato e soprattutto la chiusura di via Faenza hanno danneggiato economicamente il centro storico e San Lorenzo».«Sia il sindaco Primicerio che Leonardo Domenici - hanno sottolineato Pieri e Toccafondi - hanno sbandierato ai quattro venti la volontà voler recuperare la zona ma contemporaneamente hanno ulteriormente inasprito le tasse per le categorie in questione arrivando addirittura ad effettuare veri e propri blitz, in giornate particolari oppure in modo intimidatorio, per emettere multe salate atte solo a colpire chi onestamente rispetta il fisco alle scadenze di legge. Guarda caso il maggior numero di chiusure si è avuto nell'ultima legislatura ed in quella attuale».«Sintomo - hanno concluso - di un'amministrazione poco attenta alle problematiche dei commercianti e soprattutto che non riesce a gestire il "mercato" tenendo il passo ai tempi. Si pensa soltanto a far aprire grandi centri commerciali e ad investire per le loro infrastrutture. Un centro polivalente come dovrebbe essere il mercato centrale di San Lorenzo avrebbe bisogno di vie di entrata e di uscita e non essere in balia dell'improvvisazione dei cittadini che se per caso si trovano in zona forse si soffermano e fanno acquisti.Senza poter lontanamente pensare che un abitante dell'area metropolitana si muova verso San Lorenzo. All'amministrazione manca un progetto di attrazione per San Lorenzo. E' inutile prevedere un investimento di 13 miliardi se con le continue chiusure ed il fuggi fuggi degli imprenditori non sappiamo a chi, e perché sarà finalizzato tale investimento». (fn)