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Massima priorità alla pianificazione per il rischio di esondazione dei corsi d'acqua minori come Mugnone, Terzolle, Greve, pieno coinvolgimento delle strutture operative di protezione civile, in particolare vigili del fuoco e associazioni del volontariato attive nel settore, razionalizzazione nell'impiego delle risorse umane nella fase di sorveglianza anche tramite l'impiego di strumenti telematici. Sono alcuni dei punti salienti della mozione presentata da tutti i gruppi dalla maggioranza di Palazzo Vecchio sulla protezione civile.«Nella mozione - hanno spiegato il consigliere dei Ds Antongiulio Barbaro, primo firmatario del documento, il vicecapogruppo Ds Sandro Domenichetti ed il capogruppo dei Democratici Riccardo Basosi - si chiede di individuare le tipologie di eventi calamitosi locali e definire specifici piani di intervento per fronteggiarli, di rivedere le attuali modalità di funzionamento del centro comunale di protezione civile che ora si trova in via dell'Olmatello»Secondo Barbaro, Domenichetti e Basosi «con questo documento si intende dare impulso alla collaborazione tra il Comune e gli altri enti (Prefettura, Regione, Provincia, cui sono in corso le procedure di attribuzione di maggiori risorse e funzioni in base alla Legge "Bassanini"), collaborazione che invece attraversa una fase di stallo: è un passaggio necessario per evitare dannosi conflitti di competenza e sprechi di risorse».«Nel corso del 2000 - hanno concluso i tre consiglieri - nonostante il Consiglio Comunale abbia approvato un'innovativa convezione-quadro con le associazioni di volontariato, la partecipazione di queste ultime è vistosamente calata, solo 4 associazioni su 12 hanno aderito, anche per il tipo di gestione del centro dell'Olmatello: presidio 24 ore su 24, festivi compresi, anche nella fase di semplice sorveglianza. Un approccio oneroso, che appare eccessivo rispetto alla frequenza e alla pericolosità degli eventi da fronteggiare, e che ha di fatto allontanato la concreta partecipazione dei volontari (165 interventi nel 2000, di cui 113 svolti da una sola associazione, concentrati in alcuni ben determinati periodi dell'anno). Si tratta quindi di rivedere anche il funzionamento del centro, alla luce dell'esperienza e dei rischi effettivi, puntando eventualmente ad aumentarne la dotazione organica di personale dipendente, con prevalenza per quello proveniente da altre direzioni del Comune visto che attualmente vi operano, su due turni, 7 dipendenti» (fn)Questo il testo della mozione:OGGETTO: "Per promuovere un miglior coordinamento nelle attività di Protezione Civile"IL CONSIGLIO COMUNALESOTTOLINEATO come le norme vigenti individuino le attività di protezione civile come quelle finalizzate esclusivamente a "tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi", individuando a tale scopo tre tipologie distinte di interventi (Legge 24 febbraio 1992, n. 225, artt. 1 e 2);VISTA l'evoluzione, tuttora in corso, della normativa in materia di Protezione Civile, con la quale il legislatore nazionale e regionale tende a trasferire e riordinare competenze, poteri e risorse dallo Stato agli Enti locali (Regioni, Province, Comuni), pur nell'ambito del necessario coordinamento delle forze, della pianificazione degli interventi e della sussidiarietà delle funzioni, ivi compresa la riorganizzazione di quelle nazionali attraverso la costituzione della nuova Agenzia di Protezione Civile (Legge 24 febbraio 1992, n. 225; Legge 15 marzo 1997, n. 59; Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112; Legge Regionale 1° dicembre 1998, n. 88; Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n. 300; Legge 3 agosto 1999, n. 265; Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 settembre 2000);RICORDATO come le Organizzazioni di Volontariato siano a pieno titolo una delle strutture operative della Protezione Civile, quali forme organizzate di partecipazione dei cittadini, sia nell'attività di soccorso, che in quelle di previsione e prevenzione (Legge 24 febbraio 1992, n. 225, artt. 6, 11 e 18), tanto che è riservata una particolare Sezione nel Registro regionale del volontariato per quelle specificamente attive nel settore della protezione civile (Legge 11 agosto 1991, n. 266), ed è già vigente uno specifico Regolamento per la loro partecipazione alle attività previste dalla legge (Decreto del Presidente della Repubblica 21 settembre 1994, n. 613) che, tra l'altro, prevede e disciplina le modalità di concessione di specifici contributi economici alle Organizzazioni di Volontariato finalizzati al potenziamento delle attrezzature ed il miglioramento della preparazione tecnica;RITENUTO, come suggerito dalla lettura sistemica delle norme sopra ricordate e dalle esperienze concrete verificatesi nel nostro Paese, che il successo di tutte le attività di protezione civile si basi sullo stretto coordinamento tra gli Enti e le Autorità individuate dalla legge (Agenzia di Protezione Civile, Prefetto, Regione, Provincia, Comune) e le strutture operative di protezione civile (Vigili del Fuoco, Organizzazioni di Volontariato, Forze Armate, Corpo Forestale dello Stato, Servizio Sanitario Nazionale, ecc.), e ciò in particolare quando si verificano gli eventi calamitosi di cui alle lettere b) e c), articolo 2, della Legge n. 225/92, per fronteggiare i quali è richiesto l'intervento coordinato di più Enti e Amministrazioni competenti in via ordinaria, ovvero il ricorso a mezzi e poteri straordinari;RICORDATO come il Comune di Firenze sia da tempo tra i primi ad essersi positivamente attivato per dotarsi di un propria struttura organizzata di protezione civile, costituendo a tal fine il Centro Comunale di Protezione Civile (Delibera di Giunta n. 4912/93) ed il Comitato Comunale di Protezione Civile (Delibera di Giunta n. 1199/94), nel rispetto della Legge n. 225/92;RICORDATO come nel maggio 2000 il Consiglio Comunale abbia approvato il "Piano Comunale di emergenza per rischio idraulico del fiume Arno" (Delibera n. 290/00), lo schema di convenzione-tipo da proporre alle Associazioni di Volontariato di protezione civile (Delibera n. 1488/99), ed una serie di "indirizzi al Sindaco in materia di protezione civile" (Ordine del Giorno n. 288/00);CONFERMATA per intero la validità degli indirizzi già espressi con l'Ordine del Giorno n. 288/00;TENUTO CONTO che, fino all'attuazione del Piano definito dall'Autorità di Bacino dell'Arno, il rischio di esondazione da parte dell'Arno e dei suoi affluenti rimane elevato, ed anzi tende ad aumentare in seguito ai cambiamenti climatici in atto, con tempi di ritorno dell'ordine dei dieci anni per i torrenti e i corsi d'acqua minori;CONSIDERATO PERCIO' che per i prossimi anni sarà necessario innalzare il livello di efficienza delle operazioni di protezione civile rispetto al rischio esondazione, migliorando il coordinamento operativo e pianificatorio tra i diversi Enti competenti e le strutture operative, ed impegnando risorse utili per le attività di prevenzione, previsione e informazione alla popolazione;IMPEGNA IL SINDACOnella sua veste di Autorità comunale di Protezione Civile:1) a promuovere, anche in attesa della piena organizzazione dell'Agenzia di Protezione Civile, il più stretto confronto tecnico e coordinamento operativo con gli Enti e le Amministrazioni competenti in materia di protezione civile, ed in particolare con la Prefettura, la Regione Toscana e la Provincia di Firenze, nell'ambito delle attività di prevenzione, previsione e soccorso finalizzate a fronteggiare le situazioni di emergenza di cui alla lettera b), comma 2, Legge n. 225/92, ed in specie con l'obiettivo di:a) effettuare una verifica circa la coerenza del "Piano Comunale di emergenza per rischio idraulico del fiume Arno" con gli indirizzi regionali e la pianificazione provinciale, apportando, di concerto con la Provincia di Firenze, le eventuali modifiche e integrazioni ritenute necessarie;b) predisporre il più efficace impiego di tutte le Organizzazioni di Volontariato, da quelle nazionali a quelle locali purché iscritte nella Sezione "Protezione Civile" del Registro regionale del volontariato-Sezione Provincia di Firenze, secondo una puntuale pianificazione operativa che integri il Piano predetto, coordinato con la Provincia di Firenze e secondo gli indirizzi della Regione Toscana;c) sollecitare la rapida costituzione del Comitato Provinciale di Protezione Civile di cui all'art. 13, comma 2, della Legge n. 225/92, di cui si ritiene debba partecipare a pieno titolo il Sindaco di Firenze o suo delegato;d) sollecitare il riordino della normativa regionale in materia di protezione civile, avviato con la Legge Regionale n. 88/98, ma non ancora concluso;2) ad individuare le tipologie di eventi calamitosi riconducibili a quelli indicati dalla lettera a), articolo 2, Legge n. 225/92, e a definire, con il concorso e nel rispetto dell'autonomia organizzativa delle strutture di Protezione Civile presenti sul territorio comunale (ed in particolare i Vigili del Fuoco e le Organizzazioni di Volontariato), specifici piani di intervento per fronteggiarli, in cui siano indicate puntualmente le modalità di intervento per ciascuna delle funzioni da attivare. La massima priorità dovrà essere data alla pianificazione per il rischio di esondazione dei corsi d'acqua minori, nei tempi e nei modi già indicati con l'Ordine del Giorno n. 288/00;3)a promuovere la verifica e l'eventuale revisione e aggiornamento della Delibera di Giunta n. 4912/93 e della Delibera di Giunta n. 1199/94, alla luce dell'evoluzione normativa nazionale e regionale in materia di protezione civile e delle modifiche apportate alla struttura organizzativa dell'Amministrazione comunale, con l'obiettivo di promuovere il più ampio ed efficace coinvolgimento di tutte le strutture di Protezione Civile presenti sul territorio comunale;4) a procedere ad una revisione, in linea con gli indirizzi e la pianificazione regionale e provinciale, delle attuali modalità di funzionamento del Centro Comunale di Protezione Civile, attualmente allocato in via dell'Olmatello n. 25, anche in relazione all'impiego delle Organizzazioni di Volontariato, con l'obiettivo di conseguire il coinvolgimento ampio e programmato di tutte le Associazioni di Protezione Civile disponibili durante le fasi di attenzione, preallarme e allarme, e, tenuto conto dell'effettiva frequenza annuale sul territorio comunale degli eventi calamitosi individuati dall'articolo 2 della Legge n. 225/92, a razionalizzare l'impiego delle risorse umane (dipendenti dell'Amministrazione comunale e volontari) nella fase di sorveglianza anche tramite l'impiego di strumenti telematici e la turnazione del personale dipendente in reperibilità, prevedendo il ricorso al presidio notturno e festivo del Centro solo nelle fasi di attenzione, preallarme e allarme;5) a verificare lo stato di attuazione dello schema di convenzione-tipo con le Associazioni di Volontariato di Protezione Civile, promuovendo, per una successiva approvazione da parte del Consiglio Comunale, le eventuali modifiche finalizzate a favorire il coinvolgimento di tutte le Associazioni attive sul territorio comunale, in ciascuna delle attività previste dalla Legge n. 225/92 (prevenzione, previsione, soccorso), proporzionando il contributo economico alle iniziative in cui queste siano risultate coinvolte e includendo comunque un sostegno per il potenziamento delle attrezzature ed il miglioramento della preparazione tecnica, nei limiti e nei modi stabiliti dal DPR n. 613/94;6) a riferire al Consiglio Comunale, entro 90 giorni dall'approvazione della presente mozione, sulle iniziative e gli atti assunti in attuazione dei punti precedenti e di quelli indicati nell'Ordine del Giorno n. 288/00;INVITA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALEa procedere nei tempi e nei modi indicati dall'articolo 43, comma 6 del Regolamento del Consiglio Comunale per le comunicazioni al Consiglio da parte del Sindaco sui punti sopra indicati.