Intervento dell'assessore alle tradizioni popolari fiorentine Eugenio Giani sul calcio in costume

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In riferimento all'articolo di Sandro Bennucci sulla collocazione delle strutture per lo svolgimento dell'annuale torneo del calcio storico, desidero ringraziare per la "provocazione" con cui si stimola tutta la città a riflettere se il calcio in costume debba essere visto solo come un onere fastidioso da scaricare da una piazza all'altra. Ritengo infatti che i fiorentini debbano riflettere di più sul fatto che l'immagine che la nostra città nel mondo è certo dovuto ai suoi monumenti ai suoi musei, al suo profilo di città d'arte, ma di tutto ciò sono parte integrante anche la storia e le tradizioni di natura popolare.Il calcio storico fiorentino ha accompagnato l'immagine di Firenze che in modo sarcastico reagisce all'assedio di Carlo V nel 1530, ripercorre momenti significativi del passato secolare quando sull'Arno ghiacciato dal freddo polare vedeva i giovani fiorentini cimentarsi in partite di calcio sullo strato di ghiaccio sovrastante il letto del fiume. E' oggi oggetto di grande curiosità per i turisti che visitano Palazzo Vecchio, trovarsi di fronte agli affreschi del Vasari che ricordano le partite rinascimentali del calcio in livrea sulla piazza Santa Maria Novella.Siamo consapevoli che la nostra antica rievocazione ha dato luogo in tempi recenti a spiacevoli episodi di violenza, ma è anche vero che si sono verificati sforzi generali da parte dei calcianti e delle squadre per offrire la migliore immagine di sé e dei colori cui si richiamano. La dimostrazione di questo è che ancora oggi città italiane ed estere chiedono di poter vivere la rappresentazione della partita cinquecentesca, si informano sulle modalità organizzative della rievocazione storica col suo corteo di 530 figuranti animati dal senso di appartenenza alla città, alle tradizioni, ai valori di cui essa è espressione.Cerchiamo di armonizzare le esigenze dei cittadini che vivono nelle piazze storiche con la più nota rievocazione popolare fiorentina. Il criterio della rotazione, ogni anno in una piazza diversa, è la soluzione giusta e chi si trova vicino a casa il calcio in costume lo viva come una festa, avverta il temporaneo sacrificio come un contributo all'orgoglio della fiorentinità perché sarebbe davvero triste verificare che i fiorentini sentono questa rievocazione come "una discarica che nessuno vuole vicino".Eugenio GianiAssessore alle tradizioni popolari fiorentine