Al via la campagna Shopping a Firenze, occhio a quello che compri Migliaia di volantini per informare i turisti dei

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Novantamila pieghevoli e diecimila locandine che spiegano in quattro lingue i rischi degli acquisti di oggetti falsificati. Sono questi gli strumenti della campagna di comunicazione "Shopping a Firenze, occhio a quello che compri" varata dall'Amministrazione comunale e rivolta soprattutto ai turisti, potenziali clienti dei venditori abusivi dei prodotti contraffatti. Questa mattina la campagna è stata presentata in Palazzo Vecchio dall'assessore alla sicurezza e vivibilità urbana Graziano Cioni, la vicecomandante della Polizia Municipale Patrizia Verrusio, rappresentanti di Confesercenti e Confcommercio, degli albergatori dell'Associazione Industriali e dell'Aia (associazione italiana albergatori) Federalberghi di Firenze, della Sas (la Società di servizi alla strada che gestisce i check point dei bus turistici), della Fiavet Toscana per le agenzie di viaggio e delle cooperative dei tassisti Socota e Cotafi. Era presente anche un rappresentante della Louis Vuitton, una delle griffe più gettonate dai produttori di contraffatto."L'obiettivo di questa campagna è duplice – ha spiegato l'assessore Cioni –: da un lato informare i turisti, soprattutto stranieri, dei rischio che corrono acquistando un prodotto contraffatto; dall'altro agire sui potenziali clienti per ridurre la domanda di oggetti falsi e quindi anche l'offerta. Chi acquista una borsa o un orologio contraffatto deve sapere che dietro a questo mercato parallelo c'è lavoro nero e sfruttamento, associazioni a delinquere e organizzazioni mafiose. Non basta quindi colpire chi vende, cosa che continueremo a fare, dobbiamo intervenire anche sulla domanda di questi prodotti sia con l'informazione su cosa c'è dietro il fenomeno dei falsi sia reprimendo chi acquista la merce contraffatta". "La Polizia Municipale – ha continuato l'assessore Cioni – in sinergia con le altre forze dell'ordine continuerà nell'azione di contrasto dell'abusivismo commerciale, ma quello che serve adesso è un salto di qualità che consenta di colpire chi c'è dietro ai venditori abusivi che sono in strada. Il mercato del contraffatto muove milioni e milioni di euro: sicuramente non è gestito dai singoli venditori ma da una o più organizzazioni criminali. Pertanto può essere contrastato soltanto con un'azione di intelligence e con indagini delle forze dell'ordine".Tornando alla campagna di informazione, gli avvisi sono stati stampati in italiano, in inglese, in francese e in spagnolo e illustrano ai turisti le sanzioni previste contro chi acquista un oggetto falso, da 3.300 fino a 10mila euro di multa, e la possibilità di incappare in una denuncia penale per incauto acquisto o ricettazione. Per quanto riguarda la sanzione amministrativa, è prevista dal decreto legge 35/2005, noto come decreto sulla competitività: oltre ai reati penali per il venditore (contraffazione, ricettazione e vendita di oggetti con marchio mendace) e a quelli per l'acquirente (incauto acquisto o ricettazione), sulla base del decreto chi compra un falso rischia di dover pagare una sanzione amministrativa fino a 10mila euro.I 90mila pieghevoli e le diecimila locandine saranno distribuiti ai check point dei bus turistici, presso gli alberghi, le attività commerciali e i locali pubblici. Ma il materiale informativo sarà consegnato anche agli ambulanti dei mercati, soprattutto quelli in Sant'Ambrogio, San Lorenzo (sia all'interno che all'esterno) e alle Cascine. Anche i tassisti delle cooperative Socota e Cotafi svolgeranno un ruolo importante di informazione nei confronti dei turisti distribuendo a bordo delle vetture i volantini informativi.L'assessore Cioni è anche tornato sul tafferuglio avvenuto in San Lorenzo due giorni fa. "Si tratta di un episodio molto grave e la risposta delle istituzioni deve essere chiara: sul rispetto della legalità non ci può essere mediazione. Allo stesso tempo manteniamo aperto il dialogo con la comunità senegalese: lunedì incontrerò il console Eraldo Stefani per discutere la situazione". (mf)