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Un cittadino tunisino ospite al Fuligno, che stamani doveva lasciare l'alloggio occupato senza titolo da un anno, ha opposto resistenza e ha scavalcato il davanzale della finestra con in braccio la figlia più piccola. Bloccato, è stato arrestato, e domani sarà processato per direttissima. Il resto della famiglia, la madre e due bambini di 3 e 4 anni, è stata accolta presso un centro di accoglienza per giovani donne con figli del Comune di Firenze.La famiglia tunisina era ospitata da tre anni in un appartamento all'interno del Fuligno, struttura per l'accoglienza temporanea di persone e nuclei familiari. L'uomo aveva rifiutato più volte alloggi alternativi a Empoli e Pistoia, ed era stato avvisato più volte della necessità di lasciare l'appartamento. Questa mattina è scattato il provvedimento, con la presenza degli agenti del nucleo controllo del territorio della Polizia Municipale. In un primo tempo l'uomo ha reagito con la resistenza passiva, ma all'improvviso ha strappato dalle braccia della madre la figlia più piccola e scavalcato il davanzale della finestra. A questo punto gli agenti lo hanno bloccato portandogli via la bambina. E' stato quindi avvisato il magistrato che ha disposto l'arresto in attesa del processo per direttissima, previsto per domani mattina. Nel corso del tragitto per uscire dal Fuligno il cittadino tunisino, nonostante fosse ammanettato, è riuscito a divincolarsi e ha sfondato una vetrata, senza riportare ferite. Nel corso della colluttazione sono rimasti invece contusi due agenti della Polizia Municipale."Il Fuligno è una struttura creata per l'accoglienza e il reinserimento, e il suo obiettivo è quello di permettere alle famiglie in difficoltà di crearsi un'autonomia ha spiegato l'assessore all'accoglienza e all'integrazione Lucia De Siervo -. E le opportunità offerte al capofamiglia non sono mai state accolte; inoltre l'uomo non ha mai accettato che la moglie potesse lavorare. Il regolamento è chiaro: oltre tra anni gli ospiti non possono rimanere all'interno della struttura, ci sono altre famiglie in attesa che hanno diritto a poter intraprendere lo stesso percorso di recupero". (pc)