"Le migrazioni culturali": Paolucci e D'Andrea aprono la seconda giornata del convegno
"Il moltiplicarsi delle migrazioni degli uomini e delle opere d'arte, il bombardamento delle immagini e dei colori, provocheranno effetti sulla cultura? E soprattutto produrranno nuova cultura, oppure dobbiamo pensare che la globalizzazione è solo un gran clamore, e la circolazione delle opere solo un grande business?" Sono le domande che ha posto questa mattina Antonio Paolucci, sovrintendente ai Beni artistici di Firenze, nell'intervento che ha aperto la sessione del convegno "Le migrazioni culturali. Arte e idee in movimento" dedicata ai movimenti dell'arte e della scienza.Una prima risposta a queste domande è arrivata dall'intervento del sottosegretario ai Beni culturali Giampaolo D'Andrea, che nel suo discorso ha sottolineato come l'approccio culturale al tema delle migrazioni può costituire una vera propria "procedura di raffreddamento" dei conflitti derivanti dai nuovi arrivi. "Comunque sia ha detto D'Andrea la circolazione deve garantire pari dignità, e in questo può aiutarci la diffusione attraverso le nuove reti di comunicazione, che moltiplicano le occasioni e le opportunità di conoscenza". Infine l'assessore alla Cultura Simone Siliani ha confermato l'impegno del Comune a promuovere ogni anno a Firenze un luogo di dibattito e di confronto sul tema delle migrazioni culturali. "La storia come storia dell'uomo occidentale' è entrata in crisi ha ricordato Siliani l'Occidente è diventato il luogo delle contraddizioni e rischia di chiudersi nei nazionalismi municipali. E' necessario un confronto continuo su questi temi: noi ci impegniamo a mantenerlo". (serg-red)