Craxi commemorato in Consiglio comunale
«Credo che di fronte alla morte di un uomo debbano prevalere i sentimenti di pietà e di rispetto». Con queste parole il Presidente pro tempre del Consiglio comunale Riccardo Basosi ha aperto la commemorazione di Bettino Craxi.Basosi si è soffermato su due elementi, uno positivo ed uno critico, della figura di Craxi. «Non mi sfugge una certa grandezza dell'uomo - ha sottolineato il Presidente pro tempore - per quanto, già allora, non fossi tra coloro che apprezzavano la sua politica, non ho potuto fare a meno di ammirare la fermezza e il coraggio con cui difese, a Sigonella, la sovranità nazionale». «Per quanto sul piano umano sia triste essere testimoni della morte di un uomo lontano dal suo paese -ha poi spiegato Basosi - la sua decisione di allontanarsi dall'Italia per una insopprimibile sfiducia nella giustizia italiana è forse soggettivamente comprensibile ma oggettivamente inaccettabile». «Craxi è scomparso in solitudine - ha concluso Basosi in singolare contrasto con l'eco delle sue azioni in vita. Il silenzio della sua morte è diventato fragoroso per la decisione della sua famiglia e dei suoi amici di mettere in conto la sua scomparsa a tutti coloro che non hanno condiviso la sua azione politica. Ancora una volta abbiamo rispetto dei sentimenti, ma non facciamo mancare analogo rispetto alla verità».«Pur nell'ovvio rispetto verso la memoria di un defunto e verso il dolore della famiglia, si tratta comunque di un latitante che si era sottratto alla giustizia». Con queste parole i consiglieri comunali dei Comunisti Italiani Luca Pettini, Nicola Rotondaro e Lorenzo Marzullo hanno invece commentato la loro decisione di non entrare nell'aula del Consiglio comunale durante la commemorazione di Craxi. «Non era opportuno - hanno spiegato i tre consiglieri dei Comunisti Italiani - tenere questa commemorazione anche perché, se fossimo dovuti intervenire, non avremmo potuto astenerci dall'esprimere forti critiche nei confronti di una persona che ha inferto gravi danni alla sinistra italiana». Anche il capogruppo de "i Democratici" Giovanni Fittante è uscito dall'aula al momento del minuto di silenzio. «Una commemorazione inopportuna - ha sottolineato Fittante - visto che Craxi, a prescindere dalla valutazione storico-politica che verrà fatta, era giuridicamente e formalmente latitante. E Craxi, con la sua scelta di lasciare l'Italia, aveva anche dimostrato di non riconoscere più le istituzioni».«Con Bettino Craxi muore un uomo vero - ha detto Vittorio Foti, capogruppo di Rinnovamento Italiano - e non fosse per altro sento di dovergli molto. Insieme a me, la politica in generale, quella vera, la democrazia, la sinistra tutta dovrà avere l'onestà intellettuale di riconoscere che i tentativi per raddrizzare in qualche modo questo amato paese, hanno dovuto e dovranno fare riferimento alla politica e alle intuizioni di Craxi». «La sua morte - ha concluso Foti ce lo restituisce in una dimensione più umana consentendoci di formulare giudizi politici senza la passionalità del momento».(fn)