Toccafondi (Azione per Firenze): "Il numero degli obiettori di coscienza che lavorano in Comune potrebbe dimezzarsi»
Il numero degli obiettori di coscienza che prestano servizio nel Comune di Firenze potrebbe dimezzarsi. L'allarme è stato lanciato dal capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi che sull'argomento ha anche presentato un'interrogazione urgente al Sindaco.«Il Comune di Firenze - spiega Toccafondi - ha in servizio circa 80 obiettori di coscienza che sono inseriti in progetti di aiuto a persone bisognose, ma senza tempestivi interventi dello Stato questo numero potrebbe dimezzarsi. L'amministrazione ha infatti previsto 400 milioni per garantire il servizio durante l'anno in corso, contributi che in parte dovrebbero essere rimborsati dallo Stato. Il condizionale però è d'obbligo, dato che la legge Finanziaria approvata lo scorso dicembre prevede solo 120 miliardi per il servizio civile in tutta Italia, contro i 300 necessari a garantire la copertura finanziaria». Secondo il capogruppo di Azione per Firenze «il Comune si troverà quindi costretto a tagliare alcuni posti, che al momento sono circa 80 e che senza interventi finanziari potrebbero diventare 40. La cifra destinata per il 2000 risulta molto più bassa rispetto alle aspettative. L'amministrazione, in un momento di tagli alle spese si troverebbe quindi quasi costretto a dover "tagliare" alcuni posti per obiettori di coscienza all'interno dei servizi sociali del Comune».«Tutto questo - ha concluso Toccafondi - porterebbe, come facilmente comprensibile, di conseguenza ad ulteriori disagi verso chi richiede l'intervento del Comune e degli obiettori per un aiuto concreto e giornaliero: il Comune di Firenze, infatti, impiega gli obiettori assegnati solo in servizi sociali e non di segreteria. Il taglio degli obiettori quindi si ripercuoterebbe direttamente verso chi si rivolge all'amministrazione per un aiuto, e cioè verso persone in difficoltà». (fn)