L'assessore Cecchi sul bilancio: "Nessuna stangata fiscale, ma una manovra finanziaria equa ed equilibrata
Nessuna stangata fiscale per i cittadini di Firenze. La manovra finanziaria del Comune agirà su due fronti: da un lato il contenimento e la riorganizzazione delle spese e dall'altro lato alcuni incrementi non generalizzati delle entrate. Aumenti volti ad adeguare le tariffe al costo dei servizi e rendere equa la pressione fiscale (interventi che escludano aumenti sulla refezione e trasporto scolastico e sui servizi che intervengano sul disagio sociale). E' quanto emerge dalle proposte per il bilancio formulate dall'assessore Amos Cecchi nell'incontro con i rappresentati della maggioranza di centrosinistra in Palazzo Vecchio. L'assessore Cecchi ha presentato le linee guida per il primo bilancio della giunta. Si tratta di un bilancio di mandato che riguarda gli investimenti per l'intera legislatura 2000-2004. Si punta a mantenere un forte trend di investimenti, stimati fra i 250 e i 300 miliardi all'anno, cui si aggiungono 200 miliardi all'anno per le grandi opere complementari previste negli accordi con Fs-Tav e Autostrade Spa. Per l'intero mandato quindi la spesa per gli investimenti sarà fra i 2000 e i 2500 miliardi.Assieme al piano di investimenti verrà presentato un piano di alienazioni di immobili e quote di partecipazione, per circa 100 miliardi, per supportare con forti alternative gli investimenti e ridurre il ricorso a mutui e Boc e quindi l'indebitamento diretto del Comune. Oltre a questo sono previsti piani per rendere più efficiente e programmato il lavoro della macchina comunale: uso del personale, riduzione delle consulenze esterne, economie e risparmio energetico sulle utenze. E' previsto un piano di messa a norma di tutti gli edifici comunali (uffici, scuole, impianti sportivi). Sarà presentato anche un "paniere" di opere alle forze economiche della città per soluzioni di finanza di progetto.Per la parte ordinaria del bilancio si manterrà un forte impegno sul recupero dell'evasione, stimata per l'anno 2000 in 25 miliardi. Si conferma l'esigenza dell'introduzione della tariffa di scopo, importante per migliorare la manutenzione della città col contributo di chi viene a visitarla.Il lavoro del contenimento della spesa, che sarà il principale indirizzo del nuovo bilancio, si attesterà attorno ai 40 miliardi. Da una parte sarà contenuta la nuova domanda e dall'altra saranno ridotte in modo significativo le spese rispetto al 1999, senza ledere i servizi essenziali erogati dal Comune. L'incremento della Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) del 20%, consentirà invece, di avvicinare la tariffa al costo effettivo del servizio. Nonostante questo Firenze era, e rimarrà, una delle città italiane che applica questa imposta con minor aggravio sia sulle famiglie che sulle imprese. Per fare un esempio a Firenze si pagavano 2000 lire al metroquadro e con l'aumento se ne andranno a pagare 2400, contro le 2970 di Genova, le 3360 di Bologna, le 4000 di Roma e 4050 di Milano. A tal riguardo si attuano anche i criteri del decreto Ronchi che prevede la diretta proporzione fra l'imposta e i rifiuti prodotti.L'impegno, discusso nella riunione di maggioranza, è a non introdurre l'addizionale Irpef, senza intaccare il livello dei servizi essenziali. Non cambia neppure l'aliquota dell'Ici sulla prima casa (rimane fissata al 5,7%). Verrà operata una semplificazione e redistribuzione delle detrazioni per fornire un beneficio agli strati sociali più disagiati come nuclei familiari di pensionati con reddito sotto i 20 milioni e portatori di handicap. Oltre a questo si eviterà di far presentare ogni anno ai cittadini un'autocertificazione e, dal 2001, l'Ici potrà essere pagata attraverso un bollettino di conto corrente come le normali utenze. Sarà invece ritoccata solo l'aliquota sulla seconda casa."Con questa proposta ha detto l'assessore Amos Cecchi si punta a dare con una serie di interventi risposte importanti alla trasformazione della città. Ci proponiamo di accrescere l'efficienza della macchina comunale e di semplificare il rapporto coi cittadini. Permane comunque una forte attenzione al recupero dell'evasione e al mantenimento della qualità dei servizi, oltre ad una altrettanto forte riduzione della spesa. Si chiederà alla cittadinanza un contributo che sarà contenuto e socialmente equilibrato. Ne è di esempio la non introduzione dell'addizionale Irpef. Manterremo ferma la nostra iniziativa per l'introduzione della tariffa di scopo". (fd)Palazzo Vecchio, 21 gennaio 2000