La visita in Palazzo Vecchio del presidente Ciampi. Al sindaco e alla giunta: "Amministrate una delle città più belle del mondo"
"Voi amministrate una delle città più belle del mondo. Siatene fieri. Vedo che siete un gruppo giovane: dovete fare squadra, è fondamentale per il bene della città". Queste sono state le prime parole del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi agli assessori della giunta comunale fiorentina, che ha incontrato nella Sala degli Otto di Palazzo Vecchio, prima del saluto all'intero consiglio comunale fiorentino nel Salone dei Duecento."Noi toscani facciamo pochi complimenti, difficilmente diciamo apertamente quel che pensiamo ha detto ancora il presidente ma poi le cose ben fatte le apprezziamo davvero: anche i fiorentini sono così, quindi andate avanti serenamente con il vostro lavoro". Ciampi ha poi brevemente ricordato le sue visite a Firenze: "Quando ero studente ci venivo spesso, poi ho trascorso qui qualche mese durante il servizio militare, alla Fortezza da Basso. Era l'estate del 1941, faceva un caldo terribile". Il presidente ha poi scritto il suo messaggio alla città sull'albo d'onore della città, che il sindaco Leonardo Domenici ha poi letto al consiglio schierato nel Salone. Qui Ciampi ha salutato uno per uno tutti i consiglieri comunali, rispondendo con affetto alla consigliera Athina Cenci che ha chiesto di poterlo abbracciare.Subito dopo la cerimonia, il presidente della Repubblica e il sindaco hanno incontrato i rappresentanti della Fondazione Pertini, guidati dalla moglie del presidente scomparso Carla Voltolina, con cui il Comune di Firenze ha firmato una convenzione che mette a disposizione della Fondazione uno spazio in Palazzo Coppi. "E' stato per me un vero piacere assistere a questa firma" ha detto Ciampi a Carla Voltolina, che gli ha presentato Maria Fossombroni, la crocerossina che salvò Pertini dai nazisti a Firenze.Il sindaco Domenici ha infine consegnato al presidente della Repubblica i tre sigilli della città. Il più antico, che risale al XIII secolo, rappresenta Ercole che uccide il leone Nemeo. La scritta incisa ricorda che si tratta del «Sigillum parte ghibellinorum de Florentia». Il secondo sigillo, del XIV secolo, rappresenta un aquila su un drago con intorno la scritta «Sigillum partis guelforum Florentia». L'ultimo sigillo rappresenta Ercole con la pelle di Leone. Fu realizzato nel 1537 per Cosimo dei Medici, non ancora primo duca di Firenze. (ag)Si allega la lettera del sindaco Domenici a Carla Voltolina.Gentile e cara Signora,sono lieto e onorato di consegnarLe la nuova sede dell'Associazione intitolata a Sandro Pertini e da Lei presieduta.Sono qui per esprimerLe il ringraziamento della città e mio personale per aver privilegiato Firenze quale sede per ricordare la figura e l'opera del Presidente.Il Presidente Pertini si è laureato nella Facoltà di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" dopo aver combattuto nella Grande Guerra. Quando "scoppiò la pace" venne a Firenze, dove si legò ai Fratelli Rosselli, a Gaetano Salvemini e a Ernesto Rossi. Ed era a Firenze quando avvenne il delitto Matteotti che rappresentò per Lui, come per altri giovani ostili al regime fascista, il momento della scelta: la lotta per la libertà divenne un obbligo assoluto, un valore per il quale valeva la pena di combattere.Ed è ancora a Firenze che Pertini vide i giorni della Liberazione e sentìsuonare la campana di Palazzo Vecchio, "La Martinella", che annunciava la ritirata delle truppe di occupazione tedesche e la Liberazione di Firenze.A Firenze, Pertini tornò quale Presidente della Fondazione di Studi storici"Filippo Turati", che insieme all'Associazione nazionale "Sandro Pertini" ora custodisce gran parte del patrimonio ideale e storico della tradizione socialista e della Resistenza nella nostra città.L'Archivio e la biblioteca di Sandro Pertini unitamente alla Fondazione di Studi storici "Filippo Turati" collocati in Palazzo Coppi - messo a disposizione dal Comune - rappresentano un importante punto di riferimento per la ricerca e lo studio sulle vicende storiche e politiche all'origine dell'Italia repubblicanaSono certo che il rapporto di collaborazione oggi formalmente sancito e solennizzato alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi - contribuirà alla diffusione dei valori di libertà, partecipazione e solidarietà senza i quali non esiste vera democrazia.Leonardo Domenici