Falqui (Rifondazione): «Sindaco, non fare arrossire il padrone del cane»
«In tempi nei quali i fiorentini hanno perso la speranza di vivere in un città europea, dotata di servizi efficienti e moderni, accogliente e pulita, anche le "cacche dei cani" possono diventare un indicatore dell'atteggiamento politico con il quale Sindaco e Assessori governano questa città». Lo ha detto il consigliere di Rifondazione Comunista Enrico Falqui che nei prossimi giorni presenterà una mozione in Consiglio comunale «affinché vengano rimossi gli assurdi divieti nei giardini pubblici, nei parchi fiorentini e nelle ville di proprietà comunale che impediscono "agli amici dell'uomo" di vivere una vera vita da cani». «Poiché - ha osservato il consigliere di Rifondazione Comunista - se è vero che essi non votano è vero anche che i 20 mila loro padroni hanno diritto a richiedere all'amministrazione comunale una cultura aperta e non proibizionista verso gli animali».«L'ordinanza con il quale il Sindaco di Firenze introduce una multa per chi abbandona escrementi dei propri cani sui marciapiedi e sulle piazze fiorentine è giusta - ha aggiunto Falqui - anche se già prevista dalle norme vigenti. Caso mai si può discutere sul fatto che il massimale previsto per tale multa è di 75 euro, mentre chi abbandona rifiuti anche ingombranti davanti al proprio portone di casa non è mai sanzionato».«Ma il vero problema - ha proseguito il consigliere di Rifondazione Comunista - non è tanto lo scarso livello civico dei fiorentini quanto il fatto che circa 20 mila cani di questa città possono usufruire di solo 10 aree attrezzate per la loro vita all'aperto oltre che per i loro bisogni fisiologici: cioè se fosse possibile ripartirli in queste aree sarebbero 2 mila cani per ciascuna di esse. Sono circa 60 mila i fiorentini che convivono con i cani e con i loro ritmi di vita, impossibilitati a portarli nella maggior parte dei giardini e parchi pubblici di proprietà comunale, perché a loro, dal momento che non votano, è vietato l'ingresso».«In tutte le città europee i cani possono accedere in aree riservate di giardini pubblici - ha concluso Falqui - del demanio pubblico urbano, arre verde e parchi, e in zone di verde pubblico di cui ogni sede di amministrazione dello stato è dotata. In tali città europee esistono anche alberghi per il soggiorno temporaneo dei cani, non esistono invece quei degradanti canili quali quello che conosciamo a Firenze». (fn)