Cantieri dell'Alta Velocità, interviene Esposito (Presidente commissione urbanistica)
Questo il testo dell'intervento di Vicenzo Esposito, Presidente della commissione urbanistica:«Leggo sulla stampa cittadina una precisazione dell'assessore all'Urbanistica, Gianni Biagi, nel merito di quanto contenuto, relativamente la movimentazione di materiali sulle strade di Firenze, nello schema di protocollo di intesa tra Comune di Firenze e T.A.V. da approvare contestualmente alla delibera di approvazione degli accordi tra Comune di Firenze, T.A.V. e Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno.Purtroppo la precisazione serve solo a confermare quello che si evince chiaramente dalla lettura dello specifico punto del protocollo di intesa, e quindi non è risolutiva delle perplessità e della motivata contrarietà che anche il sottoscritto ha avuto modo di esprimere.Per fare chiarezza, è utile partire dal testo contestato, che così recita: "Nella fase di avvio dei lavori riguardanti le aree degli ex Macelli e di Belfiore, e fino alla raggiunta messa a regime del cantiere previsto nell'area attualmente occupata dalla Centrale del Latte, il Comune di Firenze consentirà una movimentazione dei materiali su mezzi gommati fino alla ultimazione del corridoio attrezzato. Da tale data la movimentazione evverrà in via prioritaria utilizzando il corridoio attrezzato, eventuali transiti sulla viabilità comunale dovranno essere concordati con i competenti uffici Comunali".Gli accordi già stipulati fra Comune di Firenze e T.A.V. e lo stesso studio di impatto ambientale prevedono invece che tutta la movimentazione dei materiali di scavo e comunque necessari per la realizzazione del passante A.V. e della Stazione avvenga su area ferroviaria, senza interessare, nemmeno temporaneamente, nessuna strada cittadina (è bene ricordare che all'epoca T.A.V. non poteva giovarsi nemmeno dell'area della Centrale del Latte, e che quindi gli accordi vennero stipulati a fronte di una situazione tecnica e logistica peggiore dell'attuale).Il nuovo protocollo di intesa fa riferimento al corridoio attrezzato, che ora l'Assessore ci spiega non essere il tunnel stradale Strozzi Panciatichi, ma il tratto di collegamento ferroviario tra il cantiere della stazione AV e la stazione di Rifredi, dove avverrà la composizione dei treni da mandare all'area di stoccaggio dello smarino nell'area della centrale di Santa Barbara in Valdarno.In realtà lo studio di impatto ambientale, atto cogente, così recita: "Per servire i cantieri della Stazione A.V. sarà utilizzata la sede della futura viabilità Milton-Redi-Panciatichi, quindi di prioritaria realizzazione, attraverso la quale sarà possibile stabilire un collegamento diretto con la stazione di Rifredi".Naturalmente il punto interessante non è una disputa terminologica ma la sostanza della questione. La sostanza è semplice e immediata: Il Comune di Firenze si è già garantito che nessuna strada cittadina verrà utilizzata e interessata dalla movimentazione dei materiali di scavo e/o di approvvigionamento delle opere del passante A.V. e per la costruzione della nuova stazione. Quindi non c'è alcun motivo per modificare, anche in via transitoria e temporanea, tale condizione di garanzia per la città.Resta infine il vecchio detto che a pensare male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca: e allora che pensare quando si vorrebbe far approvare al Consiglio Comunale un protocollo di intesa dove si dice che la "Movimentazione avverrà in via prioritaria utilizzando il corridoio attrezzato, mentre eventuali transiti sulla viabilità comunale dovranno essere concordati con i competenti uffici Comunali"? Che pensare se si propone di passare da una situazione di assoluta garanzia per la città a una situazione "aperta" a valutazioni caso per caso?Penso che bisognerà risolvere il problema alla radice, stralciando integralmente dal protocollo di intesa qualsiasi riferimento alla rimessa in discussione dell'assunto che tutta la cantierizzazione del nodo A.V. e della nuova stazione avverrà in via esclusiva su sede ferroviaria».(fn)