Ds, Verdi e Comunisti: «Attuare le norme sul mobility manager per potenziare il trasporto pubblico per il polo scientifico di Sesto»
Occorre attuare le norme che istituiscono e regolamentano il gestore della mobilità aziendale, il cosiddetto "mobility manager", per potenziare il trasporto pubblico per il polo scientifico di Sesto Fiorentino. Lo suggeriscono, in una interrogazione, i consiglieri comunali Antongiulio Barbaro, Gregorio Malavolti, Giorgio Bonsanti ed Alberto Formigli (DS), Alessio Papini (Verdi) e Luca Pettini (Comunisti Italiani).I sei consiglieri ricordano «che al polo scientifico si stanno spostando gli istituti universitari e che entro l'anno vi si trasferiranno anche nove istituiti del consiglio nazionale delle ricerche per un totale, a regime, di circa 3000 persone».Il Consiglio comunale ha già approvato un ordine del giorno per il potenziamento dei servizi pubblici verso il polo scientifico ed il documento chiede che siano attivate le norme sul mobility manager proprio per studiare la realizzazione di tale servizio aggiuntivo.I sei consiglieri di maggioranza vogliono poi conoscere se l'amministrazione «ha istituito la struttura permanente di coordinamento tra i mobility manager aziendali prevista dall'apposito decreto ministeriale e come è composta», «ha avviato contatti con l'università e l'area della ricerca di Firenze del CNR, anche in collaborazione con la Provincia, per ottenere i piani degli spostamenti casa-lavoro dei propri dipendenti», «ha già concordato modifiche, ottimizzazioni o potenziamenti dei servizi di trasporto pubblico locale, per soddisfare la nuova domanda di mobilità afferente al polo scientifico ed evitare al massimo il ricorso al mezzo privato» e, infine, «se siano già state richieste alle aziende di trasporto pubblico privato modifiche o servizi aggiuntivi, se siano stati inseriti nei contratti di servizio, quale sia l'eventuale onere aggiuntivo per il bilancio comunale». (fn)Questo il testo dell'interrogazione:INTERROGAZIONEI sottoscritti Consiglieri Comunali: A. Barbaro, G. Malavolti, G. Bonsanti, A. Formigli, A. Papini, L. Pettini,PREMESSO CHE: il 19 novembre 2001 il Consiglio Comunale di Firenze ha approvato l'Ordine del Giorno n. 675 "Per l'attivazione di una linea di autobus da Firenze al Polo Scientifico di Sesto", con il quale si invitava il Sindaco "ad intervenire presso il Gestore del Trasporto Pubblico Locale affinché sia assicurato in tempi brevissimi un collegamento diretto, costante e cadenzato, tra Firenze ed il Polo Scientifico di Sesto, mediante istituzione di una nuova linea o prolungamento del percorso delle linee esistenti"; risultano permanere a tutt'oggi le motivazioni che hanno indotto il Consiglio a votare il citato atto di indirizzo (il collegamento al Polo avviene con la sola linea ATAF 96, da Sesto Fiorentino a Campi Bisenzio, i cui orari non risultano studiati "in coincidenza" con quelli della linea ATAF 28, ATAF 2, e del servizio ferroviario metropolitano con fermata a Sesto Fiorentino); che entro l'anno 2002 al già numeroso personale dipendente dell'Università di Firenze e agli studenti dell'Ateneo che si recano al Polo si aggiungeranno altri 300 ricercatori di 9 Istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) che verranno trasferiti nel nuovo edificio in corso di completamento all'interno dell'area del Polo Scientifico; che, quindi, il numero complessivo di persone che, tra dipendenti e studenti, si recherà al Polo Scientifico dovrebbe raggiungere a regime circa 3000 unità; che è tuttora vigente il Decreto Ministeriale 27 marzo 1998 "Mobilità sostenibile nelle aree urbane" che, tra l'altro, stabilisce l'obbligo per gli enti pubblici con singole unità locali con più di 300 dipendenti, ubicati nei Comuni individuati dalle Regioni quali zone a rischio di inquinamento atmosferico, di adottare il piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale dipendente, individuando a tal fine un responsabile della mobilità aziendale (mobility manager); tale piano deve essere trasmesso entro il 31 dicembre di ogni anno; che il piano di cui sopra è finalizzato alla riduzione dell'uso del mezzo di trasporto privato individuale e ad una migliore organizzazione degli orari per limitare la congestione del traffico; che per l'applicazione del piano è prevista la stipula da parte dell'ente pubblico interessato di uno o più accordi di programma con gli Enti locali; che nei Comuni individuati dalla Regione, presso l'Ufficio tecnico del traffico, deve essere istituita una struttura di supporto e di coordinamento tra responsabili della mobilità aziendale per mantenere i collegamenti con le amministrazioni comunali e le aziende di trasporto; tale struttura può avvalersi di consulenze esterne;INTERROGANO IL SINDACOPER SAPERE:1) se il Comune di Firenze abbia istituito la struttura permanente di coordinamento tra i mobility manager aziendali prevista dal DM 27/3/98, dove sia eventualmente allocata, quante unità di personale e con quali qualifiche la compongano;2) se siano stati avviati contatti con l'Università di Firenze e l'Area della Ricerca di Firenze del CNR, anche in collaborazione con la Provincia di Firenze e il Comune di Sesto Fiorentino (inserito dalla Regione Toscana, insieme a Firenze, tra le aree a rischio di inquinamento atmosferico), finalizzati ad ottenere i rispettivi piani degli spostamenti casa-lavoro dei propri dipendenti, come previsto da DM 27/3/98;3) se, anche alla luce delle informazioni eventualmente contenute nei piani degli spostamenti di cui sopra, gli Enti locali (Comuni e Provincia, ognuno per le proprie competenze di pianificazione della mobilità) abbiano già concordato modifiche, ottimizzazioni o potenziamenti dei servizi di trasporto pubblico locale (TPL), onde soddisfare la nuova domanda di mobilità afferente al Polo Scientifico ed evitare al massimo il ricorso al mezzo privato;4) se siano già state richieste ai gestori del TPL (ATAF, LINEA, Lazzi, CAP, ecc.) modifiche o servizi aggiuntivi, se siano stati inseriti nei contratti di servizio, quale sia l'eventuale onere aggiuntivo per il bilancio del Comune di Firenze;5) nel caso in cui le azioni indicate nei punti 2), 3) e 4) non siano state avviate, con quali tempi e modi si intenda provvedere, anche per dare concreta attuazione all'Ordine del Giorno n. 675/2001.