Domenici: «Le autonomie locali investono nei servizi, la Finananziaria non può penalizzarle"
'Il sistema delle Autonomie locali e dei Comuni non può e non deve essere visto, dal Governo, come un sistema in contrapposizione alle scelte nazionali. E' parte integrante del Paese. Eppure oggi, con il tetto stabilito dalla Finanziaria per i bilanci, i Comuni si trovano ad avere gravi difficoltà, a dover fare scelte che permettano di contenere la spesa. Ma investire sui servizi all'infanzia, sul sociale, vuol dire investire sul nostro futuro. E a ciò noi non vogliamo e non possiamo rinunciare''.Lo ha detto il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, aprendo alla Fortezza da Basso i lavori del XIII Convegno nazionale su Percorsi educativi di qualità per le bambine e in bambini in Italia e in Europa', al quale sono presenti oltre 1.500 esperti, operatori e amministratori locali provenienti da tutta Italia.'Per questo ha proseguito il Sindaco anche nella veste di presidente dell'ANCI, ho auspicato più volte modifiche alla Finanziaria in diversi settori, ma in particolare proprio per i servizi all'infanzia e il sociale''.Quando si parla di 'città dei bambini e delle bambine - ha aggiunto Domenici - è certo che 'non possiamo pensare solo ai servizi che offriamo a loro e alle loro famiglie. Dobbiamo guardare oltre, considerare altri parametri come l'emergenza ambientale e l'inquinamento. Nelle politiche per l'infanzia devono rientrare anche questi aspetti, pur restando i servizi educativi quelli di rilievo più importante. Ed è tutto questo che deve spingerci ad avere una visione comparativa con l'Europa: le nostre politiche sociali devono tenere conto dei riferimenti al welfare europeo''.Ciò, per il sindaco Domenici, significa guardare ancora oltre, pensare a quanto oggi scrive il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ossia ad un mondo 'dove il divario tra paesi ricchi e paesi poveri sta ancora crescendo. Noi dobbiamo, continuando a sviluppare la qualità e la quantità dei nostri servizi, avere una visione globale, senza ignorare i diritti dei tutti i popoli. Tutto questo, infatti ha molto a che fare con i diritti della democrazia, con quel principio di solidarietà che va riproposto anche alla luce dell'evoluzione che sta vivendo il mondo''. (dm)