Manifestazione dei professori universitari, interviene Grazzini (Vicepresidente del Consiglio comunale): «Sbagliato strumentalizzare l'Ateneo»

«In democrazia è ovvio che ogni cittadino goda, come tale, dell'elementare diritto a manifestare contro qualsiasi governo e, come appartenente ad una certa categoria di lavoratori, a scioperare od attivarsi con i colleghi per tutte le questioni collegate al proprio contratto. A Firenze invece siamo di fronte ad un gruppo molto selezionato di lavoratori, i professori universitari, che, come tali, manifestano non per problemi legati all'Ateneo ma invitano la cittadinanza a "costruire insieme l'opposizione al governo Berlusconi"». Lo ha detto il Vicepresidente Consiglio Comunale Graziano Grazzini.«L'Università - ha puntualizzato Grazzini - è da sempre luogo di elaborazione e confronto culturale, farla diventare terreno di scontro politico-partitico è tentazione tipica di organizzazioni studentesche. I docenti intrattengono di solito relazioni politiche e di supporto culturale, talvolta di vera e propria militanza personale, ma non è certo loro prerogativa mobilitarsi in funzione filo od antigovernativa».Secondo il Vicepresidente del Consiglio comunale «le considerazioni molto equilibrate del rettore Marinelli, sono evidentemente cadute nel vuoto. Quando poi si parla di "attacchi alla democrazia" bisognerebbe almeno riconoscere che è il governo in carica non è conseguenza di golpi militari o ribaltoni parlamentari ma legittimato dal libero voto dei cittadini, ancorché l'obiezione venga da persone molto colte e il voto sia viceversa universale».«Non mancano certo le occasioni, nazionali o locali, per chi vuol partecipare a manifestazioni promosse da associazioni, sindacati o partiti per protestare contro chicchessia - ha concluso Grazzini - in questo modo si crea un precedente davvero insidioso. L'istituzione Ateneo è patrimonio di tutti, che un gruppo la strumentalizzi per propri fini questa è la vera distorsione». (fn)