Gli assessori Monciatti e Billi a Sollicciano per incontrare la Commissione detenuti. Entro gennaio una Conferenza di servizi

Una conferenza di servizi entro la fine di gennaio che raggruppi tutti i livelli istituzionali per affrontare e sviscerare i problemi che gravano sul carcere di Sollicciano. La proposta è stata presentata oggi alla Commissione detenuti dagli assessori alle politiche sociosanitarie Giacomo Billi e all'immigrazione Marzia Monciatti che insieme al presidente del quartiere 4 Eros Cruccolini , l'assessore provinciale Davide Filippelli, l'assessore regionale Angelo Passaleva, il Direttore della Asl Paolo Menichetti si sono recati questa mattina alla Casa circondariale di Sollicciano.All'ordine del giorno una serie di problemi già più volte enunciati, ma che da oggi saranno oggetto di una vera e propria Conferenza dei servizi che veda seduti ad un tavolo il Comune, la Provincia, la Regione, le associazioni, la Asl e la stessa Commissione Detenuti.Temi più caldi il sovraffollamento, l'esistenza di un finanziamento nazionale poco utilizzato, problemi sanitari di varia natura, la costituzione di un fondo per i detenuti privi di risorse economiche al momento dell'uscita, attuazione della Legge Smuraglia, formazione professionale spendibile all'uscita per detenute e detenuti, lo scarso numero di educatori."L'obiettivo, - ha sottolineato l'assessore Marzia Monciatti- è quello di fare di Sollicciano una parte vitale della città e non dimenticata e separata".L'idea è infatti quella di fare incontri periodici, in modo da instaurare un rapporto di continuità che dia maggiore incisività e produttività alla risoluzione dei problemi che via via vengono in evidenza. La coinsigliera Susanna Agostini ha assicurato la partecipazione della Commissione Comunale Sicurezza Sociale sottolineando l'importanza dei rapporti umani fra le persone dentro e fuori dal carcere.E fra i punti evidenziati dalla Commissione detenuti in rapporto alla tematica specifica del carcere emerge sia l'esigenza di incrementare percorsi di reale formazione culturale e professionale, sia la creazione di strutture di accoglienza, orientamento e inserimento per le persone (italiane e non italiane)per coloro che escono dal carcere. Punto importante anche la garanzia del livello di vivibilità all'interno delle carceri, inevitabilmente collegato alla soluzione concreta di alcuni problemi come il tipo di alimentazione, il sovraffollamento, il rispetto dell'integrità psicofisica delle persone detenute. (lb)Palazzo Vecchio, martedì 15 gennaio 2002