Vigile di quartiere, esperienze a confronto al Convitto della Calza. Arrivano 100 nuovi agenti
Arrivano cento nuovi vigili che aggiunti agli attuali 700 porteranno quasi a 820 il corpo di polizia Municiapale, più i 120 ausiliari."Un rafforzamento di agenti, (ma l'obiettivo è quello di arrivare a 1000) - ha annunciato il vicesindaco Graziano Cioni - che ci consente finalmente di dare concretezza al progetto di vigile di quartiere". Ed è proprio intorno alle funzioni, la struttura e al numero degli eventuali vigili di quartiere che ha ruotato il convegno promosso dall'assessorato alla mobilità e dalla Polizia municipale che si è svolto questa mattina al Convitto della Calza. Al centro del dibattito un confronto concreto fra le varie città che hanno adottato questa figura o sono come Firenze in procinto di farlo. "Siamo prossimi a tirare un calcio di rigore su questo, - ha confermato il Comandante dei Vigili Marco Andrea Seniga- siamo davvero a buon punto.".Tanti gli interventi e due le relazioni , quella del coordinatore sezione territorio della Polizia Municipale di Milano e quella del Comandante della Polizia municipale di Modena Mauro Famigli."Un confronto, - ha detto Cioni- doveroso e obbligatorio per conoscere il funzionamento reale della figura del vigile di quartiere, anche secondo modalità differenti. Si impara molto dall'esperienza degli altri e soprattutto dagli errori".Sono infatti emerse anche le difficoltà legate a questa funzione che se mal collocata può addirittura creare scompiglio. "Prevenzione e sicurezza", questi gli assi portanti del compito che il "vigile" deve svolgere, ma come? Tanti hanno dato il proprio contributo: Torino, Caserta, Verona, Roma, tutte queste città hanno detto la loro, hanno presentato i loro progetti ed esperienze. Per qualcuno il vigile di quartiere ha significato addirittura una riorganizzazione complessa del corpo degli agenti di polizia municipale, compresa un ulteriore suddivisione dei quartieri in microzone. In altri casi, come Milano, i vigili di quartiere sono un "corpo" a parte che corre parallelo alla Polizia municipale, in posizione di quasi autonomia.Per quanto riguarda Firenze, Cioni ha sottolineato ancora una volta la sicurezza in senso lato, l'importanza del concetto di "sentirsi sicuri" in città. Da qui la necessità di un punto di riferimento per il cittadino, il vigile di quartiere appunto, che dovrebbe tenere il polso della situazione della "zona", dalla buca rotta per la strada, al lampione che non si accende più, al rumore, alla prevenzione e lotta contro la criminalità diffusa, in rapporto stretto con le altre forze di polizia.E proprio per avvicinare il vigile alle gente l'ipotesi è anche quella di creare un sottocomitato tecnico con sede nel quartiere - circoscrizione che faccia da cassa di risonanza e da punto di riferimento per i problemi della gente. In questo modo le sollecitazioni dei cittadini trovano un destinatario certo per il loro esame e non si perdano nei meandri burocratici delle direzioni competenti all'interno dell'amministrazione. (lb)Palazzo Vecchio, lunedì 17 dicembre 2001