Basilica Santo Spirito: al via i lavori per il restauro della facciata e la giunta approva il progetto esecutivo per il restauro dei tetti
Oltre un miliardo e trecento milioni. E' questa la spesa prevista per il rifacimento dei tetti della Basilica di Santo Spirito. Il progetto esecutivo è stato approvato nell'ultima riunione della giunta e annunciato oggi dall'assessore alla cultura Simone Siliani.E' questo, praticamente, il completamento degli interventi previsti per una delle chiese più antiche di Firenze. I lavori dureranno oltre un anno.Il sindaco Leonardo Domenici, proprio oggi, ha partecipato alla consegna dei ponteggi già montati per il restauro della facciata.Il costo complessivo, 430 milioni, è sostenuto dalla Gucci S.p.A. .Siliani, infine, ha ricordato anche il restauro dell'Altare Corbinelli, di Andrea Sansovino, che è già in corso ed è curato dagli allievi dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze.(dm)SCHEDA TECNICA SUL RESTAURO DELLA FACCIATASui teli dei ponteggi verrà raffigurata, con una gigantografia artistica, la facciata della Basilica. La realizzazione, sui teli già in opera, è prevista a partire da lunedì 17 dicembre 2001.Durante il montaggio del ponteggio sono state eseguite le appropriate analisi termografiche ed effettuati i prelievi di intonaco per l'esecuzione delle previste analisi di composizione delle malte, per ricostituire gli specchi di intonaco in modo adeguato, come indicato nel nulla osta rilasciato dalla Soprintendenza.Il progetto di restauro è volto a conservare e assicurare il ripristino delle superfici intonacate, il restauro d'alcuni elementi costitutivi, l'eliminazione di elementi estranei al contesto storico del fabbricato, e la protezione dalla deleteria azione dei volatili.SCHEMA DEI LAVORI- restauro e risanamento della facciata storica del fabbricato, vincolato ai sensi del vigente Testo Unico vigente in materia (ex Legge n.1089/'39) mediante consolidamento e ripristino delle parti cadenti originarie in fase di distacco, rifacimento totale di porzioni di intonaco non ritenute idonee, ritinteggiatura completa della facciata, specifici controlli, pulizia e rimessa in funzione, riparazione, smontaggio e ricollocazione di canali di gronda e pluviali intasati e non, con ispezione ed eventuale pulizia di fosse o pozzetti di raccolta e decantazione- eventualmente presenti, restauro e riparazione di antichi paramenti decorativi lapidei, anche mediante la rimozione delle parti in fase di distacco, calo a terra ed accantonamento, trasporto dei materiali di risulta alla pubblica discarica, loro rifacimento, ricollocazione in opera di elementi precedentemente rimossi;- installazione di dissuasori anti volatile- installazione di reti in nylon per impedire lo stazionamento e la nidificazione dei volatili, da fissare alle murature in modo idoneo;- opere di risanamento della controfacciata e di alcune parti sottotetto, con disinfestazione, disinfezione completa e pulizia dai detriti di qualsiasi genere- realizzazione di un parapetto metallico, posa in opera di nuovo impianto d'illuminazione del pozzo scale di controfacciata che si avvalga di quattordici nuovi corpi illuminanti con lampada ad incandescenza, compreso eventuali interventi di risanamento su porzioni di strutture lignee di copertura, anche mediante consolidamento di parti pericolanti, ripristino a nuovo di parti compromesse e/o ripassatura del manto in coppi e tegoli.Breve scheda storica sulla BasilicaLa basilica di Santo Spirito ci appare oggi molto differente da quella che progettò il Brunelleschi nel 1436: Egli aveva previsto di volgere la fronte della chiesa verso l'Arno.La facciata sulla piazza è rimasta a lungo completamente spoglia, con le bozze in pietra a vista, così come si può notare anche oggi negli affreschi dello Stradano, nella Sala di Gualdrada in Palazzo Vecchio.A partire dal 1578, invece, la facciata fu intonacata, utilizzando anche materiali di recupero provenienti dalla demolizione del pavimento della basilica, smantellato completamente per essere rinnovato.Successivamente diversi progetti si rincorsero, senza però essere realizzati, a partire sin dal 1761, con il primo, a cura di padre Richa, sino ai tempi del Bellincioni (1920) il cui fantasioso progetto è ancora oggi appeso in sagrestia, passando da quello redatto più per protesta che per ragion veduta, dall'architetto Del Rosso nel 1792.Invece la facciata fu in effetti decorata, a partire dal 1791, da "un tal Baccini muratore del luogo pio" dipintore che fu anche fortemente criticato, adducendo "sentimenti d'economia che avevano portato a recedere da ogni progetto ambizioso, anche se consono a un edificio che passa fra i più ragguardevoli d'Europa" dirottando verso una modesta facciata dipinta ricordata ancora oggi da alcune stampedell'epoca: modanature architettoniche tracciate su di un intonaco chiaro, improntate a stilemi tardo-settecenteschi.All'epoca i giudizi su tali lavori furono addirittura sprezzanti: nella guida di Follini e Rastrelli del 1797 "Firenze antica e moderna illustrata" si leggeva "Non parliamo della facciata fatta ultimamente dipingere, perché la sua maggiore lode è quella di tacerne" ed in effetti già nel 1819, come si legge in "Description de la ville de Florence et de ses environs"di Gargiolli: "le intemperie cominciano già a distruggere questo ornamento provvisorio, che del resto era di cattivo gusto".Agli occhi dell'osservatore odierno, ma soprattutto a quelli dei fiorentini, Santo Spirito si pone oggi in evidenza con la sua caratteristica facciata dalle volute scontornate, di forma armonica e puro colore, suscitatori insieme di emozioni intime e commosse, pagina bianca in attesa di essere scritta, suscita fantasie, progetti avveniristici, incanti poetici: tale come appariva nei dipinti e nelle fotografie di Ottone Rosai: "un omaggio e lo scioglimento di un voto d'amore" rivolse l'artista fiorentino a quella chiara, geometrica essenziale superficie dove alla nettezza delle linee nella zona inferiore corrispondono morbidi contorni ondulati in quella superiore.