Caffaz e Barbaro (DS): «Sul bilancio atteggiamento incomprensibile e sopra le righe del centrodestra»

«La nostra sensibilità istituzionale ha suggerito di rinviare l'esame dell'ordine del giorno della maggioranza sui tagli della finanziaria 2002 per consentire il più ampio dibattito e l'espressione di voto anche da parte dei consiglieri del centrodestra che, proprio, contestando i rilievi mossi dall'assessore Ceccarelli alla finanziaria hanno abbandonato la seduta del Consiglio comunale».Lo hanno dichiarato il capogruppo dei DS Ugo Caffaz ed il consigliere Antongiulio Barbaro secondo i quali «questo atteggiamento del Polo, incomprensibile e sopra le righe, ha rischiato di non far votare tre atti fondamentali relativi al bilancio che scadevano il 30 novembre».Dal canto suo la maggioranza di Palazzo Vecchio ha presentato un ordine del giorno nel quale si evidenzia «come i tagli che la finanziaria del governo di centrodestra ha previsto a carico dei bilanci degli enti locali rischieranno di avere un impatto molto forte sui servizi ai cittadini». Nel documento si afferma anche «il pieno sostegno al documento approvato all'unanimità dal consiglio nazionale dell'Anci il 21 novembre scorso, sostenuto anche dai Sindaci di molte importanti città governate dal centrodestra».L'ordine del giorno invita a «eliminare il vincolo del 4.5% quale aumento degli impegni di spesa per l'anno 2002 rispetto al 2000, da sostituirsi eventualmente con un tetto massimo all'aumento del disavanzo complessivo»; «a rifinanziare l'apposito fondo per consentire la restituzione completa dell'IVA per i servizi esternalizzati, per un onere stimato di 600 miliardi»; «a eliminare o quanto meno la rimodulare le riduzioni previste sui trasferimenti erariali negli anni 2002, 2003 e 2004»; «a ripristinare il meccanismo che metteva a disposizione dei Comuni le economie del "Fondo per lo sviluppo degli investimenti" per i prossimi otto anni, rimuovendo la limitazione al solo anno 2002»; «a dare la possibilità per i Comuni di deliberare l'addizionale comunale all'IRPEF (facoltativa) in coincidenza con l'approvazione dei bilanci di previsione, rimuovendo l'attuale scadenza del 31 dicembre e liberalizzandone l'incremento annuale pur nel rispetto del limite massimo dello 0.5%;».Il documento chiede poi che «siano mantenuti gli strumenti a sostegno della locazione, almeno nei Comuni e nelle aree metropolitane ad alta tensione abitativa, aumentando anche le misure di incentivazione fiscale per i proprietari che stipulano contratti di locazione in regime concordato e per i proprietari che affittano a soggetti colpiti da sfratto esecutivo» e venga «introdotta quanto prima una specifica misura di sostegno a favore dei Comuni a forte vocazione e pressione turistica, nella forma di un "contributo di scopo" finalizzato al miglioramento dei servizi di accoglienza, di igiene urbana, di arredo e manutenzione urbana, con il quale perseguire anche un contenimento della pressione fiscale sui residenti, sugli operatori e sulle imprese che non ricavano un beneficio diretto dalle attività connesse con l'industria turistica». (fn)Questo il testo dell'ordine del giorno:ORDINE DEL GIORNOcollegato alla relazione dell'Assessore al Bilanciocirca le linee del bilancio di previsione 2002"Per modificare la proposta di legge finanziaria 2002,anche alla luce della riforma federalista del Titolo V della Costituzione"IL CONSIGLIO COMUNALEVISTA la Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n° 3 "Modifiche al Titolo V della Parte seconda della Costituzione", con la quale assumendo il principio di sussidiarietà sono stati ridisegnati in senso federale ambiti di competenza e poteri dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni;RILEVATO in particolare come con la Legge n° 3/2001 sia stato radicalmente modificato l'articolo 119 della Costituzione, stabilendo l'autonomia finanziaria di entrata e spesa anche per i Comuni e le Città metropolitane, la disposizione a loro favore della compartecipazione al gettito dei tributi erariali riferibile al loro territorio, l'istituzione di un fondo perequativo per i territori con minore capacità fiscale per abitante, tutte risorse con le quali i Comuni e le Città metropolitane debbono essere messe in condizione di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite;RITENUTO come tale riforma si collochi nell'ambito del processo di decentramento delle funzioni già avviato con i decreti "Bassanini" e rilevato come, per quanto riguarda gli aspetti finanziari anche in relazione all'adesione dell'Italia al Trattato di Maastricht, ciò abbia determinato la progressiva riduzione dei trasferimenti statali, una maggiore responsabilizzazione delle Amministrazioni locali finalizzata a ridurre l'inefficienza e gli sprechi, ma anche il conseguente aumento della pressione fiscale locale necessario per mantenere alto il livello dei servizi e per rispondere adeguatamente al contestuale trasferimento di funzioni e competenze;VISTO il disegno di legge di iniziativa del Governo "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2002)" e condivisi i rilievi critici da più parti avanzati in relazione ad una serie di norme che, se approvate, limiterebbero di fatto l'autonomia finanziaria dei Comuni, in contrasto con i principi sopra esposti;PRESO ATTO con soddisfazione delle modifiche alla Legge finanziaria 2002 intervenute nel corso dell'esame da parte del Senato della Repubblica (atto Senato n° 699 del 15 novembre 2001), per impulso dell'ANCI e della Lega delle Autonomie, ed in particolare: la revoca del blocco delle assunzioni per i Comuni "virtuosi", rispettosi cioè del Patto di stabilità interno per l'anno 2001 (art. 14); l'eliminazione dell'obbligo della centralizzazione degli acquisti di beni e servizi (art. 17); la compartecipazione all'IRPEF nella misura del 4.5%, prevista a regime dall'anno 2003 (art. 18);RITENUTE fondate le ampie riserve sollevate il 21 novembre 2001 da ANCI e dalla Lega delle Autonomie, che hanno proposto ulteriori modifiche alla Legge finanziaria 2002 con le quali soddisfare i principi contenuti nella Legge costituzionale n° 3/2001 ed impedire la paralisi dei servizi locali attribuiti ai Comuni ovvero un'ulteriore inasprimento fiscale locale necessario per mantenere i servizi;ESPRIME VIVA PREOCCUPAZIONEper i contenuti della Legge finanziaria 2002, pur nel testo emendato dal Senato della Repubblica, per quanto concerne gli effetti sui bilanci e sui servizi comunali;RITIENE NECESSARIOche alla Legge finanziaria 2002 (atto Senato n° 699 del 15 novembre 2001) siano apportate ulteriori modifiche, al fine di dare concreta attuazione ai principi contenuti nella Legge costituzionale n° 3/2001;SOLLECITA IL GOVERNO ED IL PARLAMENTOad accogliere le principali indicazioni di merito contenute nel documento approvato il 21 novembre 2001 dal Consiglio Nazionale dell'ANCI, ed in particolare:A) l'eliminazione del vincolo del 4.5% quale aumento degli impegni di spesa per l'anno 2002 rispetto al 2000 (art. 17), da sostituirsi eventualmente con un tetto massimo all'aumento del disavanzo complessivo;B) il rifinanziamento del Fondo istituito con la Legge n° 488/99 fino a consentire il ristoro completo dell'IVA per i servizi esternalizzati (per un onere stimato di 600 miliardi), pena ulteriori gravi difficoltà finanziarie per i Comuni e lo stesso blocco del processo di esternalizzazione che pure la finanziaria 2002 intenderebbe promuovere (art. 17);C) l'eliminazione o quanto meno la rimodulazione delle riduzioni previste (1200 miliardi di lire) sui trasferimenti erariali negli anni 2002, 2003 e 2004 (art. 17);D) il ripristino del meccanismo che metteva a disposizione dei Comuni le economie del "Fondo per lo sviluppo degli investimenti" per i prossimi otto anni, rimuovendo la limitazione al solo anno 2002 (art. 19);E) la possibilità per i Comuni di deliberare l'addizionale comunale all'IRPEF (facoltativa) in coincidenza con l'approvazione dei bilanci di previsione, rimuovendo l'attuale scadenza del 31 dicembre (art. 20), e liberalizzandone l'incremento annuale pur nel rispetto del limite massimo dello 0.5%;SOLLECITA ALTRESI' IL GOVERNO ED IL PARLAMENTO AFFINCHE'1) siano mantenuti gli strumenti a sostegno della locazione nelle misure già previste, almeno nei Comuni e nelle Aree metropolitane ad alta tensione abitativa, consentendo alle Regioni il mantenimento degli impegni già assunti con il rifinanziamento ad almeno 650 miliardi di lire del Fondo nazionale per il sostegno all'affitto (Legge n° 431/98), nonché aumentando le misure di incentivazione fiscale per i proprietari che stipulano contratti di locazione in regime concordato e per i proprietari che affittano a soggetti colpiti da sfratto esecutivo;2) ad introdurre quanto prima una specifica misura di sostegno a favore dei Comuni a forte vocazione e pressione turistica, nella forma di un "contributo di scopo" finalizzato al miglioramento dei servizi di accoglienza, di igiene urbana, di arredo e manutenzione urbana, con il quale perseguire anche un contenimento della pressione fiscale sui residenti, sugli operatori e sulle imprese che non ricavano un beneficio diretto dalle attività connesse con l'industria turistica;IMPEGNA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE E IL SINDACOa rappresentare con urgenza queste indicazioni presso il Governo ed il Parlamento, e a rappresentare all'ANCI (regionale e nazionale) e alla Lega delle Autonomie il pieno sostegno di questo Consiglio Comunale alle posizioni ripetutamente espresse in queste settimane.Ugo Caffaz e Antongiulio Barbaro (DS)Gianni Conti (PPI)Alessio Papini (Verdi)Luigi Morelli (Udeur)Vittorio Foti (Rinnovamento Italiano)Nicola Rotondaro (Comunisti Italiani)Riccardo Basosi (Democratici)Giovanni Fittante (Insieme per l'Ulivo in Toscana)