Sgombero centro popolare autogestito Firenze-sud, interviene Rifondazione Comunista
«Stamani mattina si è tentato di mettere fine nel modo peggiore alla straordinaria esperienza di autorganizzazione e lotta contro il degrado urbano rappresentata in questi anni dal centro popolare autogestito Firenze-sud. Lo sgombero di oggi è il segnale che, aldilà delle parole, nessuna volontà politica è stata messa in atto dall'amministrazione comunale per dare soluzione ad una complessa vertenza sociale dove gli interessi delle grandi catene di distribuzione urtano contro i bisogni popolari». E' quanto ha dichiarato la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri insieme al segretario provinciale Niccolò Pecorini ed al segretario regionale Mario Ricci.«Non è un caso - hanno puntualizzato i tre esponenti di Rifondazione - che in questo clima di arruolamento generale ogni forma di opposizione sociale venga trattata come problema di ordine pubblico, restringendo nei fatti il diritto al dissenso e gli spazi di agibilità democratica per tutte le voci fuori dal coro. L'amministrazione comunale ha rinunciato a svolgere una funzione positiva impegnandosi per un ridimensionamento funzionale dell'area, ed ha scelto la soluzione di ordine pubblico subordinando gli interessi collettive dei cittadini e del tessuto urbano al potere forte rappresentato dalla Lega delle Cooperative».«Il clima pacifico in cui si sono svolti i fatti di stamattina - hanno concluso Sgherri, Pecorini e Ricci - dimostra come l'opposizione sociale che in questi anni si è opposta alle speculazioni edilizie, al proliferare dei centri commerciali, alla "città-vetrina", alla desertificazione delle periferie pregiate fonda il proprio radicamento sulla forza dei contenuti e delle opinioni. Ora è più chiaro di ieri che non si tratta di un problema d'intervento della forza pubblica, bensì di un modo diverso di concepire lo sviluppo e il governo della città». (fn)