Novità nella sanità toscana, giornata di studio a Villa Vogel
"I servizi sanitari costano il 90% del budget ed incidono sulla salute per il 15%, gli altri servizi pesano il 10% ma determinano l'85% della salute. E' il momento di voltare pagina". In queste parole del Direttore della Asl 10, Paolo Menichetti, il succo della svolta cui si accinge la sanità in Toscana. Se ne è parlato diffusamente nel corso della giornata di studi promossa quest'oggi a Villa Vogel da Q.4 e Distretto 4.L'iniziativa aveva lo scopo di monitorare l'andamento dell'integrazione dei servizi fra il Comune e l'Azienda Sanitaria, ai sensi dell'accordo di programma, siglato un anno fa, che ha portato alla nascita di 5 distretti cittadini ricalcati sull'omologa struttura delle circoscrizioni fiorentine. Come sta funzionando il sodalizio fra Comune ed Asl? "Abbiamo fatto dei grandi passi in avanti- ha sottolineato l'assessore alle politiche sociali del Comune di Firenze, Giacomo Billi- perché sta crescendo la collaborazione fra strutture diverse e stiamo cominciando a creare una rete dei servizi. Certo, il processo è di lungo periodo perché è tutta una nuova mentalità che va costruita
"." I protocolli che dovevano rendere operativa l'integrazione- ha proseguito Billi- sono ancora indietro e solo quelli sulle tossicodipendenze e sulla salute mentale si sono già concretizzati. Comunque è difficile andare avanti su questa strada se la Regione per prima non riesce a coordinare il piano Sanitario con il Piano Sociale. C'è ancora molto da lavorare
".Convinto sostegno all'integrazione anche da parte di Menichetti, che ha salutato con soddisfazione la nuova visione della Salute che si viene affermando nella normativa e nella prassi quotidiana. "In una città come Firenze e in un quartiere come il Q.4 le risorse sono tantissime (servizi, operatori, associazioni, terzo settore, gruppi di auto-aiuto) ma purtroppo restano ancora frammentate, non coordinate. E' questo il salto che bisogna fare
".Su questo aspetto ha insistito molto anche il presidente Q.4, Cruccolini, che ha parlato del quartiere come facilitatore' dell'integrazione, in quanto portatore in prima battuta delle istanze dei cittadini. "Il territorio è una risorsa- afferma Cruccolini- che va spesa nella sua totalità anche per la risoluzione di problematiche che per troppo tempo sono rimaste ghettizzate. Penso in particolare al carcere, per spezzare il circuito perverso della devianza e delle recidive, e penso anche alla piaga dell'alcolismo nel campo del Poderaccio, rispetto alla quale abbiamo pazientemente messo a punto un progetto specifico che sta cominciando a dare i suoi frutti". A proposito di carcere, da rilevare l'intervento di un detenuto che ha denunciato gravi carenze nei servizi sanitari all'interno degli istituti penitenziari, un segnale di allarme che non va assolutamente lasciato cadere.Il clou della giornata è consistito nella presentazione del Piano Regionale da parte dell'Assessore Rossi. Al centro del Piano la proposta della Società della Salute, una nuova dimensione organizzativa destinata a guidare tutti i servizi socio-sanitari non ospedalieri, assorbendo dunque sia i servizi del comune che quelli della Asl. Che cosa comporterà tutto questo? "Firenze è pronta a raccogliere la sfida dell'innovazione- ha sostenuto Billi- e si candida da subito alla sperimentazione di questo nuovo assetto". Menichetti ha parlato delle Società della Salute' come contenitore-slogan', una sorta di traino di principi guida che non necessariamente deve portare alla soppressione dei servizi esistenti ma piuttosto ad un loro più organico coordinamento. L'assessore Rossi, sollecitato ad un chiarimento in proposito, ha parlato della necessità di superare una certa autoreferenzialità delle Asl con uno strumento (appunto, la Società della Salute') di indirizzo politico e di programmazione, dove siedano insieme gli operatori e gli amministratori eletti dei territori coinvolti. "Non una riedizione dei vecchi consigli di amministrazione- ha tenuto a precisare Rossi- ma una struttura agile e in continuo rapporto di comunicazione-ascolto con le comunità locali". Su queste basi è facile ipotizzare che la società della salute vada a ricalcare esattamente il modello di integrazione messo a punto a Firenze con l'accordo di programma. Il binomio quartiere-distretto esce dunque rafforzato anche da questa prospettiva. (segr-red)