Malavolti (DS) e Pettini (Comunisti Italiani): «Il Comune deve avere un suo rappresentante nel consiglio di amministrazione dell'università»
«Il Comune deve avere un suo rappresentante nel consiglio di amministrazione dell'università». La richiesta è stata avanzata dai consiglieri Gregorio Malavolti (DS) e Luca Pettini (Comunisti Italiani).«Come apprendiamo dalle cronache - hanno spiegato i due consiglieri - l'università versa in una grave crisi finanziaria, dovuta a scelte urbanistiche a dir poco faraoniche compiute durante il mandato del rettore Blasi. Spesso tali scelte sono state fatte senza la ricerca del benché minimo rapporto con la città e con la sua amministrazione. In questi giorni di grave crisi per l'università si richiede da più parti un intervento della città e del Comune».«Già un anno e mezzo fa - hanno ricordato Malavolti e Pettini - l'assemblea di Palazzo Vecchio aveva approvato un'apposita mozione che prevedeva, tra l'altro, il rafforzamento delle relazioni tra Comune e ateneo e la richiesta di un rappresentante comunale nel cda dell'università, una maggiore programmazione e coordinamento sulle dismissioni delle sedi universitarie ed in particolare sull'accoglienza in quelle nuove, la nascita di una conferenza permanente Comune di Firenze, Comuni limitrofi ed ateneo, la verifica della dotazione di infrastrutture e trasporti per il polo scientifico di Sesto Fiorentino e per il nuovo polo di Novoli».«Tutto questo è per ora rimasto lettera morta - hanno concluso i due esponenti della maggioranza - eppure si sussseguono importanti ma singole richieste che testimoniano la necessità di un'urgente interazione tra Comune ed università: per un bussino ad Ingegneria, per un servizio Ataf verso il Polo di Sesto, per l'insediamento di Novoli. Domani i docenti ed i ricercatori universitari voteranno per rinnovare i propri rappresentanti nel consiglio di amministrazione. E' questo il momento di fare sentire alta la voce del Comune che può e deve interessarsi delle vicende universitarie, a partire dalla grave situazione debitoria. Ma l'università deve aprirsi maggiormente alla città. Per questo chiediamo al Sindaco di ottemperare alla mozione approvata richiedendo, come peraltro previsto dallo statuto dell'università, la presenza di un rappresentante del Comune nel cda dell'ateneo e favorendo la nascita di una conferenza permanente tra Comune di Firenze, Comuni dell'area metropolitana ed università». (fn)Questo il testo della mozione:Mozione n. 216 approvata dal Consiglio Comunale nella seduta del 10 luglio 2000"Per rafforzare il sistema di relazioni con l'Ateneo Fiorentinoe predisporre un piano urbanistico relativo agli insediamenti universitari"IL CONSIGLIO COMUNALEConsiderato che l'Università degli Studi di Firenze riveste per la città e per l'area metropolitana una importanza fondamentale come centro propulsore di cultura e di innovazione tecnologica;Considerato che la presenza dell'Università nel territorio del comune di Firenze e di alcuni comuni vicini interagisce in modo diretto con la vita della città:per la mobilità, con la presenza e lo spostamento giornaliero di migliaia di studenti, docenti, ricercatori e addetti in generale che si concentra in alcune zone della città (centro storico, Careggi, etc.) che crea indubbi problemi di non facile soluzione;per l'accoglienza degli studenti e dei ricercatori che il mercato degli affitti che é saturo e dà vita spesso a fenomeni di evasione ed elusione fiscale;Considerato che in un progetto di rilancio della città nel quale si punta a connettere lo sviluppo economico insieme ad una rinnovata capacità di produrre cultura, occorrono idee e iniziative che portino l'Università a giocare un ruolo attivo nel processo di rinnovamento in atto.Visto che nel passato non sempre si sono pienamente realizzate azioni sinergiche fra le Amministrazioni locali, l'Ateneo e il territorio, e che pertanto è necessario creare un dialogo costante fra l'Amministrazione locale, l'Ateneo, le Istituzioni e il tessuto produttivo del territorio al fine di creare una interazione costruttiva tra queste realtà, tale da dare vita ad azioni che rendano Firenze e la sua area metropolitana appetibili agli occhi degli operatori economici e culturali.Visto che nel futuro immediato sono previsti grandi mutamenti nella "geografia" degli insediamenti universitari, con la realizzazione e l'entrata in funzione del Polo Scientifico di Sesto Fiorentino, del Polo di Novoli, il polo didattico nel viale Morgagni con la conseguente possibilità di riutilizzo di immobili di grandi dimensione nel centro storico;Invita e impegna il Sindaco e la Giuntaa rafforzare il sistema di relazioni istituzionalmente definite con l'Ateneo Fiorentino così che lo sviluppo dell'Ateneo sia integrato e compatibile con l'assetto ordinato e la piena funzionalità della città richiedendo all'Ateneo la presenza di un rappresentante dell'Amministrazione Comunale nel Consiglio di Amministrazione dell'Università di Firenze;ad affrontare l'insieme delle questioni legate alla ricollocazione delle sedi universitarie in città (dismissione di immobili, nuovi insediamenti, nuovo utilizzo degli immobili lasciati liberi, etc.) con modalità di forte programmazione e coordinamento, a partire dall'assetto prefigurato dal Piano delle Funzioni strategiche, per giungere alla elaborazione di un vero e proprio "piano regolatore" degli insediamenti universitari;a realizzare la più ampia sinergia nella ricerca di soluzioni finalizzate a risolvere i problemi relativi all'accoglienza di migliaia di studenti fuori sede e studiosi visitatori (alloggi, mense, trasporti, impianti sportivi ecc.);a farsi promotore della costituzione di una conferenza permanente fra Comune di Firenze, Comuni dell'area metropolitana e Ateneo che coordini i rapporti con le istanze economiche e sociali del territorio in materia di sviluppo del territorio, di accoglienza agli studenti e a ricercatori universitari, di formazione, in particolare professionale, continua e ricorrente e di utilizzo degli impianti sportivi;a verificare, insieme all'Ateneo e al Comune di Sesto Fiorentino, lo stato di avanzamento delle infrastrutture e servizi funzionali agli insediamenti del polo di Sesto sia in loco che di collegamento con la città;a verificare, con l'Ateneo che il nuovo polo universitario di Novoli venga dotato di idonee infrastrutture, servizi e collegamenti con la città;a contemplare, nel quadro complessivo delle collaborazioni, anche quelle che l'Università può offrire istituzionalmente all'Amministrazione cittadina per progetti, consulenze, ricerche, assistenza sanitaria, didattica (formazione "continua", ecc.).