Papini (Verdi), Basosi (Democratici), Sgherri (Rifondazione), Malavolti e Lo Presti (DS): «L'amministrazione scelga le banche secondo criteri etici»
L'amministrazione scelga le banche secondo criteri etici.La richiesta è contenuta in una mozione presentata da Alessio Papini (Verdi), Monica Sgherri (Rifondazione Comunista), Riccardo Basosi (Democratici), Gregorio Malavolti e Alessandro Lo Presti (DS).«Il Comune di Firenze - scrivono i cinque consiglieri - costituisce un'importantissima forza economica nell'area toscana, tale che la massa di denaro direttamente controllata rappresenta una quota rilevante del denaro circolante in regione: quasi 1000 miliardi di lire di bilancio che raggiungono circa il doppio considerando le partecipate».Papini, Basosi, Sgherri, Malavolti e Lo Presti sottolineano anzitutto «l'esistenza di una forma bancaria che mette in particolare risalto l'esclusivo uso dei risparmi per usi etici come la "Banca Etica", di cui il Comune è socio» ed «i contributi rilevanti di riviste come Nigrizia, AltrEconomia e Carta, del "Coordinamento Fiorentino Banche Armate", di Attac, Pax Christi, Missione Oggi e della Rete Lilliput con la campagna Banche Trasparenti».«In base ad atti pubblici - hanno ricordato i firmatari della mozione - molte banche italiane, alcune delle quali toscane, sono impegnate nel finanziamento di imprese la cui attività è rivolta al commercio di armi».Il documento invita perciò il Sindaco «a decidere le banche con le quali avere rapporti finanziari in base anche a principi etici» ed «in particolare a chiedere a queste ultime una certificazione in base alla quale si possa escludere il finanziamento di imprese che lavorino nel settore del commercio di armi»; «a chiedere alle banche-partner che nei progetti da finanziare venga considerato l'elemento dell'impatto ambientale del progetto stesso»; «a considerare come elementi negativi e controindicati per la scelta delle banche la collaborazione con imprese con sede nei così detti paradisi fiscali, le condanne inflitte per posizione dominante o per pubblicità ingannevole, oppure inflitte per violazione dello statuto dei lavoratori e/o delle norme anti-riciclaggio»; «a preferire rapporti con imprese bancarie che mostrino condizioni particolarmente favorevoli di credito nei confronti delle piccole e medie imprese, dei soggetti no-profit, dei paesi del Sud del mondo».La mozione chiede poi che l'amministrazione «valuti la fattibilità tecnica di una collaborazione con Banca Etica, od un istituto finanziario con analoghe finalità, simile a quella sperimentata dal Comune di Genova nonché a progettare campagne di sensibilizzazione al risparmio etico e forme di sostegno all'imprenditoria sociale, in particolare incentivando i rapporti tra uffici di consulenza al lavoro, sportello REFES delle imprese sociali e la sezione fiorentina di sviluppo Italia-Imprenditoria giovanile». (fn)Questo il testo della mozione:Oggetto: MozioneProponente: Alessio PapiniTitolo: Affinchè l'Amministrazione Comunale scelga i propri partner bancari secondo criteri eticiConsiderato che il Comune di Firenze costituisce un'importantissima forza economica nell'area toscana, tale che la massa di denaro direttamente controllata rappresenta una quota rilevante del denaro circolante in Toscana (quasi 1000 miliardi di bilancio che raggiungono circa il doppio considerando le partecipate);visto il dibattito in corso sul possibile controllo da parte del cliente delle banche sull'impiego dei propri depositi, con i contributi rilevanti di riviste come Nigrizia, AltrEconomia e Carta, del "Coordinamento Fiorentino Banche Armate", di Pax Christi, di Missione Oggi e della Rete Lilliput con la campagna Banche Trasparenti e l'esistenza di una forma bancaria che mette in particolare risalto l'esclusivo uso dei risparmi dei correntisti per usi etici (ad es. Banca Etica);appreso che i dati inerenti tali operazioni di commercio di armamenti, in base alla legge 185/10 del '90 che le regolamenta, sono pubbliche e che, è possibile verificare conseguentemente che molte banche italiane, alcune delle quali toscane, sono impegnate nel finanziamento di imprese la cui attività è rivolta al commercio di armi e che tali dati sono liberamente a disposizione in quanto estratti dalla Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento nonché dell'esportazione e del transito dei prodotti ad alta tecnologia (Anno 2000) del Presidente del Consiglio dei Ministri , Roma, Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, Atti Parlamentari, Doc LXVII n. 5 , 2001, previstadalla legge 185/90 e in particolare l'Allegato "E"- Relazione del Ministero del Tesoro.osservato e che la legge 185/90 stabilisce che l'esportazione ed il transito di armamento sono vietati:a. verso paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell'articolo 51 della carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell'Italia, le diverse deliberazioni del Consiglio dei Ministri, da adottare previo parere delle Camere;b. verso paesi la cui politica contrasti con i principi dell'art. 11 della Costituzione;c. verso paesi nei cui confronti sia stato dichiarato l'embargo totale o parziale delle forniture belliche da parte delle Nazioni Unite;d. verso paesi i cui governi sono responsabili di accettare violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti dell'uomo [...];in considerazione del ruolo importante svolto da Firenze nell'ultimo secolo per la Pace fra i popoli e come ponte fra diverse culture;vista l'esperienza già in corso presso il Comune di Genova digestione dei residui passivi di bilancio da parte di Banca Etica;considerato che il Comune di Firenze è socio di Banca Etica;SI INVITA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALEa decidere le banche con le quali avere rapporti finanziari in base anche a principi etici: in particolare a chiedere una certificazione alle banche con le quali si intrattengano relazioni finanziarie, in base a cui si possa escludere il finanziamento di imprese che lavorino nel settore del commercio di armi;a chiedere alle banche-partner che nei progetti da finanziare venga considerato l'elemento dell'impatto ambientale del progetto stesso;a considerare come elementi negativi e controindicati per la scelta delle banche: la collaborazione con imprese con sede nei così detti paradisi fiscali; le condanne inflitte per posizione dominante o per pubblicità ingannevole, oppure inflitte per violazione dello statuto dei lavoratori e/o delle norme anti-riciclaggio;a preferire rapporti con imprese bancarie che mostrino condizioni particolarmente favorevoli di credito nei confronti delle piccole e medie imprese, dei soggetti no-profit, dei paesi del Sud del mondo;a preferire rapporti con imprese bancarie che finanzino associazioni, onlus, coperative sociali e altri soggetti no-profit su scala locale;a preferire rapporti con imprese bancarie che finanzino iniziative di banca etica e di salvaguardia ambientale;ad attivare i propri eventuali rappresentanti nei consigli d'amministrazione delle fondazioni bancarie allo scopo di sensibilizzare le istituzioni bancarie in direzione di un'etica nel settore finanziario;a valutare la fattibilità tecnica di una collaborazione con Banca Etica (o istituto finanziario con analoghe finalità) simile a quella sperimentata dal Comune di Genova nonchè a progettare campagne di sensibilizzazione al risparmio etico e forme di sostegno all'imprenditoria sociale, in particolare incentivando i rapporti tra uffici di consulenza al lavoro, sportello REFES delle imprese sociali e la sezione fiorentina di sviluppo Italia-Imprenditoria giovanile;invita l'assessore competente a relazionare sulle tematiche trattate nella mozione nei termini di tre mesi dalla approvazione della stessa.Alessio Papini (Verdi)