Domenici scrive a Prodi: "Facciamo di Firenze una delle capitali permanenti della cultura europea"

"Accanto alle capitali politiche o economico-finanziarie, penso sia giunto il momento di individuare alcune città come capitali permanenti della cultura europea: sedi di istituzioni e iniziative, rivolte alla formazione delle future classi dirigenti europee". E' la proposta lanciata dal sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, in una lettera recapitata questa mattina al presidente della Commissione Europea Romano Prodi e a tutti i commissari presenti a Firenze. Un'ipotesi che il primo cittadino di Firenze aveva già discusso con Umberto Eco, durante l'incontro che ha avuto con il professore poche settimane fa.La commissione europea a Firenze, all'Istituto Universitario Europeo, è un fatto storico per la nostra città. Lo è ancor di più perché, come ha spiegato lo stesso Prodi, con questa riunione i commissari vogliono "rendere omaggio alla cultura europea".Per Firenze questa scelta non è solo un riconoscimento del suo ruolo, ma è anche l'occasione per proporre un nuovo ruolo della nostra città nella cultura continentale."L'Unione Europea – scrive il sindaco nella sua lettera - designa ogni due anni una città capitale della cultura europea, ma la mia impressione è che questa manifestazione non sia più sufficiente per un'Europa impegnata a costruire la propria nuova identità politica, istituzionale e culturale". Di qui la proposta di individuare alcune capitali permanenti della cultura continentale, specializzando ogni centro."Firenze – ha ricordato il sindaco - grazie alla qualità dei suoi istituti di ricerca e dell'Università, alla presenza di numerosissime Università internazionali e soprattutto dell'Istituto Universitario Europeo, potrebbe svolgere un ruolo nel campo della conservazione, valorizzazione e recupero dei beni culturali: potrebbe essere una delle capitali continentali della "memoria" del nuovo millennio".La candidatura della nostra città a capitale della memoria non è la riedizione del ruolo di Firenze centro dell'Umanesimo e del Rinascimento, bensì l'ipotesi di fare della nostra città un centro delle nuove memorie digitali.Un'ipotesi che si pone l'obiettivo di candidare Firenze tra i centri capaci di rispondere alle nuove sfide che ha di fronte la cultura europea. L'elenco, come è ovvio, è corposo, ma già oggi si possono individuare alcuni temi cruciali come la necessità di rispondere alla "vertiginosa crescita della domanda di contenuti che pone la società dell'informazione e dell'e-culture – precisa il sindaco. Ma anche di fare i conti con l'esigenza di stabilire un efficace collegamento tra cultura ed educazione, tra sviluppo e formazione; con la possibilità di utilizzare il potenziale offerto dalle nuove tecnologie per conservare e rendere facilmente accessibile il patrimonio culturale: con l'esigenza di custodire la memoria delle produzioni culturali che vivono solo nella rete delle reti".