Spostamento sede Dogana, interrogazione di Cigliana (FI) e Nitti (AN)
Quali sono le intenzioni dell'amministrazione sul progetto di spostamento della sede della Dogana all'interporto Gonfienti di Prato in vista della nuova destinazione a polo espositivo dell'area di via Valfonda? E' il quesito posto in una interrogazione che porta la firma del capogruppo di Forza Italalia Rodolfo Cigliana e del consigliere di Alleanza Nazionale Donato Nitti.«Tale spostamento - scrivono i due esponenti del centrodestra - creerebbe evidenti difficoltà in termini di costi e tempi agli operatori del settore, ovvero alle case di spedizioni, agli spedizionieri doganali, ai commercianti dell'area fiorentina oltre che a cittadini, turisti e personale impiegato negli uffici doganali, e priverebbe la Provincia di Firenze della sede preposta alle operazioni di Dogana».Cigliana e Nitti chiedono anzitutto di sapere, «non avendo conoscenza di alcun atto amministrativo che confermi tale scelta», «quali sono le motivazioni tecnico-economiche per le quali può risultare opportuno provvedere al trasferimento a Prato della Dogana di Firenze». In secondo luogo i due consiglieri vogliono conoscere «se non sia possibile individuare una diversa destinazione, nell'ambito del Comune di Firenze o comunque nell'area fiorentina, nel centro servizi di Scandicci, nei locali U.T.I.F. o nell'area doganale dell'aeroporto di Firenze, salvaguardando peraltro i diritti delle aziende che operano nel settore, del personale e di tutto l'indotto». (fn)Questo il testo dell'interrogazione:Oggetto: interrogano con urgenza il Sindaco per conoscere le intenzioni dell'Amministrazione in merito al progettato spostamento della Dogana di Firenze all'Interporto Gonfienti di Prato in connessione con la nuova destinazione a polo espositivo dell' area di Via Valfonda.INTERROGAZIONE URGENTEI sottoscritti Consiglieri Comunali, considerati i progetti dell' Amministrazione relativi alla nuova destinazione a polo espositivo dell' area di Via Valfonda occupata dalla Dogana di Firenze; considerata la conseguente necessità di un trasferimento in altra sede degli uffici della Dogana; considerati i provvedimenti amministrativi secondo cui sarebbe previsto il trasferimento degli uffici della Dogana di Firenze all' Interporto Gonfienti di Prato; considerato l'inevitabile spostamento a Prato non solo di tutto il personale impiegato a Firenze ma anche di tutto il traffico merci del bacino di Firenze; considerate le gravi difficoltà - quanto ai costi e ai tempi - cui andrebbero sicuramente incontro le Aziende di Firenze e dell'area fiorentina che operano nel settore - case di spedizioni, spedizionieri doganali e operatori commerciali - in quanto privi dei servizi, nell'ambito del Comune di Firenze o dell' area fiorentina, necessari per tutte le operazioni di dogana; considerati i disagi cui andrebbero incontro non solo gli operatori sopra indicati ma anche il personale impiegato, i cittadini e i turisti, con negativa ricaduta su tutto l' indotto; considerate le disposizioni in materia degli Uffici Territoriali Unici, le cui finalità sono la realizzazione di strutture e servizi a beneficio degli utenti; considerate le indicazioni date da regolamenti e direttive che vietano lo svolgimento di attività in regime di monopolio; considerato che col trasferimento così previsto la Provincia di Firenze perderebbe gli uffici di dogana; considerata l'urgenza motivata dall'imminenza del trasferimento sopramenzionato come riportato da recenti articoli di stampaINTERROGANO IL SINDACO PER SAPERE1. se trova conferma in atti amministrativi il trasferimento a Prato della Dogana di Firenze;2. quali sono le motivazioni tecnico-economiche per le quali può essere risultato opportuno provvedere al trasferimento a Prato;3. quali sono gli interventi che l'Amministrazione può e intende adottare al fine di evitare il trasferimento a Prato, con la salvaguardia dei diritti delle Aziende di Firenze e dell'area fiorentina, degli operatori economici del settore, del personale e di tutto l' indotto;4. se l'Amministrazione ritiene di poter intraprendere nuovi percorsi amministrativi al fine di individuare la nuova destinazione nell'ambito del Comune di Firenze o dell'area fiorentina, tenuto conto delle numerose opportunità esistenti (quali, per esempio, il Centro Servizi di Scandicci o i locali U.T.I.F. o l' area doganale dell' Aereoporto di Firenze).Rodolfo CiglianaDonato NittiFirenze 15 ottobre 2001