Toccafondi (ApF): «Sulla mozione per i monaci della Certosa qualcuno ha votato solo in base a presupposti ideologici»
«Ancora una volta per qualcuno l'ideologia è passata avanti al problema reale». E' quanto ha dichiarato il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi commentando il voto negativo alla sua mozione sul monastero della Certosa.«Sul problema della Certosa - ha spiegato Toccafondi - e sul fatto che, secondo la legge Ronchey, gli otto monaci rimasti dovrebbero pagare un canone di affitto di 40 milioni annui e arretrati per 2 miliardi di lire, erano state presentate due mozioni: una del sottoscritto e una del Quartiere 3 che chiedevano entrambe un intervento del Sindaco per risolvere la questione e aiutare i monaci».«I consiglieri del centrodestra presenti - ha aggiunto il capogruppo di Azione per Firenze - hanno votato a favore di tutte e due le mozioni perché non risultavano essere in contraddizione. Moltissimi consiglieri del centro sinistra hanno invece votato contro la mia mozione per ciò che diceva in narrativa».«È quindi utile rendere noto cosa ha provocato un tale comportamento - ha proseguito Toccafondi - in narrativa ho evidenziato, senza entrare nel merito che la Chiesa fu chiamata a fornire paradossalmente le strutture del nuovo Stato unitario, dei conventi si fecero licei, caserme, uffici pubblici. La Chiesa pagò suo malgrado la scuola laica, l'esercito, i palazzi di potere. È evidente a tutti che le confische furono fatte. È un dato di fatto che la Certosa era di proprietà della Chiesa e dal 1868 è di proprietà dello Stato. Dato che per me la politica non è e non può essere, asettica, e che la politica deve trovare soluzioni adeguate ai problemi partendo non da posizioni ideologiche ma da realismo ho votato a favore delle due mozioni. Per qualcun altro, invece, ancora una volta l'ideologia è passata avanti al problema reale». (fn)