Contributo sul conto affitto, mozione di Toccafondi (ApF)
I contributi statali per integrare il canone di affitto vanno erogati in modo da rispondere veramente alle esigenze delle famiglie che ne hanno bisogno. E' quanto sostiene il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi che in una mozione propone «che la Regione anticipi i finanziamenti al Comune».«Il comportamento fino ad ora seguito dalla Regione - ha aggiunto il capogruppo di Azione per Firenze - ha messo in difficoltà centinaia di famiglie. Da tre anni il Comune con i finanziamenti messi a disposizione dallo Stato crea bandi pubblici per l'assegnazione dei contributi ad integrazione dei canoni di affitto. Si tratta di un aiuto reale che va incontro alle esigenze di abitazione che per molti fiorentini rappresenta un problema. A dicembre 2000, le domande presentate sono state circa 871. Nel 2001 le domande presentate sono state 561. Nella graduatoria definitiva sono compresi circa 687 nuclei familiari. Tra i soggetti ammessi nella graduatoria vi sono centinaia di persone che hanno già un contratto di locazione per il quale pagano un canone troppo alto rispetto al reddito posseduto e altri in condizione di disagio che si impegnavano a stipulare un nuovo contratto di locazione entro qualche mese dalla pubblicazione della graduatoria».«Si tratta di nuclei familiari in evidente stato di necessità - ha proseguito l'esponente di centrodestra - per i quali anche il Comune ha già fatto le verifiche e che aspettano il contributo dall'inizio dell'anno. Molte di queste famiglie sono monoreddito. Di fronte a questi dati la Regione Toscana non interviene come dovrebbe ma si limita a rimandare il problema».«Per ovviare - ha concluso Toccafondi - la Regione potrebbe invece anticipare i contributi sulla base dei dati degli anni precedenti, e richiedere le somme eccedenti dopo i doverosi controlli, che comunque il Comune già in fase preliminare effettua. Una cosa al momento è certa: così come è concepito il meccanismo non può funzionare a pieno in quanto, per problemi burocratici, le famiglie in difficoltà non possono accedere ad un loro diritto nei tempi brevi che la loro condizione necessità». (fn)