Sfratti in via da Tolentino, interviene Checcucci (AN): «Il Comune dovrà risponderne alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Ministero delle Finanze

Il Comune di Firenze ora dovrà rispondere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Ministero delle Finanze». E' quanto ha dichiarato la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci a proposito della vicenda degli immobili assegnati ai profughi istriano-dalmati in via Nicolò da Tolentino.«Questi appartamenti di via Nicolò da Tolentino - ha spiegato la Checcucci in Consiglio comunale - sono stati costruiti con finanziamenti speciali ed assegnati nel 1952 agli esuli dai territori della Venezia Giulia che furono poi ceduti alla ex Jugoslavia, ai profughi della Grecia ed ai rimpatriati delle ex colonie».Secondo la Checcucci «gli allora assegnatari degli immobili avrebbero già da tempo dovuto essere legittimi proprietari delle abitazioni per le quali, come previsto e consentito loro da una legge dello Stato, essi hanno già pagato il prezzo».«La proprietà di queste abitazioni è stata ed è dello Stato, come confermato da pareri del Consiglio di Stato, dell'Avvocatura generale e da una circolare interpretativa dell'allora Presidente del Consiglio D'Alema - ha ricordato la consigliera di AN - con l'implicazione dell'assoluta incompetenza di Comune ed ATER ad ogni provvedimento, azione od esazione riguardante gli stessi» ma «tuttavia l'amministrazione comunale sta sfrattando parte delle persone che abitano in via da Tolentino e 25 di questi sfratti sono previsti da ottobre in poi».«In alcuni casi - ha spiegato la Checcucci - sarebbe sufficiente dire "scusate tanto", "ritornare sui propri passi", risarcire i danni e, semmai, restituire i soldi indebitamente riscossi con il canone di affitto. Il Comune, invece, per bocca dell'Assessore Albini, ha praticamente ribadito che gli immobili in via Nicolò da Tolentino fanno parte dell'edilizia residenziale pubblica e che coloro che, sulla base della legge 560 del 1993 ed a seguito di richieste ufficiali del Demanio hanno pagato il prezzo per l'acquisto di queste case, hanno "spontaneamente versato soldi al Demanio senza che questi l'avesse richiesto"».«Prendendo atto - ha concluso la Checcucci - che l'amministrazione, unica in Italia, vuole requisire indebitamente appartamenti che sono di proprietà del Demanio, Alleanza Nazionale si è mossa e continuerà a farlo sul piano nazionale affinché il Demanio fiorentino, dopo ben sette anni e mezzo di silenzio, stipuli, come dovuto per legge, i contratti di compravendita con chi ha già pagato. Il Comune, per parte sua, risponderà di tutto Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Ministero delle Finanze». (fn)