Una mostra in Sala d'Arme per conoscere e apprezzare l'India: ‘L'Arte dei Sensi – La spiritualità e l'erotismo nell'India geografica dal XVIII al XXI secolo'

Sarà inaugurata ufficialmente oggi pomeriggio dall'assessore alla cultura Simone Siliani, la mostra. Fino al 25 novembre 2001, nella Sala d'Arme di Palazzo Vecchio, sarà possibile immergersi in un'atmosfera conosciuta solo in superficie dalla maggioranza dei cittadini occidentali. La mostra, patrocinata dall'Ambasciata d'India in Italia e promossa dal Comune di Firenze, Assessorato alla Cultura, è organizzata da Opera Laboratori Fiorentini Srl. (dm)ALLEGATA CARTELLA STAMPAL'ARTE DEI SENSILa spiritualità e l'erotismo nell'India geograficadal XVIII al XXI secoloFirenze, Sala d'Arme di Palazzo Vecchio21 Settembre 2001 – 25 novembre 2001Comunicato stampaScultura, pittura, musica e arredamento. In India l'arte si fonde con l'Eros, perché nella sua estasi l'uomo raggiunge la divinitàUn viaggio emozionante in una civiltà millenaria che ancora oggi affascina per il suo mistero e la sua bellezza. Inquietante, magica e paurosa, l'India si svela al visitatore in una rassegna completa di arti decorative, pittura scultura e raffinato erotismo, dove il motivo religioso della ricerca della felicità ispira arte e cultura e raramente prescinde dai temi erotici. La mostra prende spunto da un viaggio compiuto in India, nel 1961, da Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia e Elsa Morante, di cui ripropone suggestioni e "profumi" attraverso oggetti di rara bellezza. Una ricerca nelle province remote dell'India di tutte le forme di un'arte condannata all'oblio dal gusto anglosassone degli interpreti contemporanei e dalla perdita delle tradizioni.Duecento opere importanti ospitate negli spazi della suggestiva Sala d'Arme di Palazzo Vecchio per esprimere il lusso, l'eros, la religione e la filosofia. Splendidi dipinti di fattura prestigiosa su carta a mano ripercorrono con grande fantasia temi e figure di un immaginario collettivo, storie di dei ed eroi, epopee e scene di danze rituali. Pitture eseguite con pigmenti vegetali e minerali, realizzate dalle "famiglie" di pittori più famose del Paese si contrappongono a raffinate immagini poetiche, opera di artisti monaci, i lama, che vivono in solitudine sulle pendici dell'Himalaia. Fra le più celebri la splendida Regina dei serpenti, generatrice di vita; l'Ermafrodito, costituito da due figure, femminile e maschile, intersecate l'una nell'altra e ancora le celebrazioni per un magnifico matrimonio su una barca, capolavoro grafico di incredibile ricchezza espressiva. Tessuti unici al mondo intrecciati da telai vecchi di secoli con fili d'oro e piume di coda di pavone, eseguiti dai discendenti di tessitori che ebbero fra i clienti Giulio Cesare e re Salomone; preziosi pannelli ricamati del Kashmir prodotti per le corti Mughal nel XVIII e XIX sec.; "patch-work" rajasthani e sete colorate con polvere di turchesi, lapislazzuli, rubini, smeraldi, giade, cristalli e corniole per ottenere colori nobili degni di rappresentare il Budda; sculture in legno di teak, scisto grigio e marmo raffiguranti sinuose danzatrici cariche di sensualità ed erotismo; rari bronzi zoomorfi; statue di giada e smeraldi da decine di migliaia di carati; sculture a intaglio, alcune grandissime, particolari architettonici e di arredamento dei palazzi dei Maharaja. E poi portaprofumi, avori, legni e ossa di cammello dove sono raffigurate scene tantriche.Una apposita sezione della mostra, destinata al pubblico adulto, svela i segreti dell'erotismo e dell'estasi, utilizzata dagli induisti e dai buddisti per avvicinare l'uomo alla deità, in un connubio tra arte e eros unico al mondo. Un magnifico altorilievo in marmo bianco proveniente dalla decorazione murale di una delle "camere dell'amore" di un tempio del sud est dell'India ci rimanda al trionfo dei sensi nel contatto con la divinità. Oggetti d'uso, fiaschette, scatolette per droghe e unguenti propiziatori, un delizioso elefantino-giocattolo da harem, preziose miniature in avorio arricchite da smeraldi, rubini e perle raccontano mistici amplessi di potenza soprannaturale del Maharaja e le sue spose, di donne con santoni e deità mitologiche. Perché in India, in ogni espressione dell'amore, l'uomo perde se stesso e anela a raggiungere il Nirvana, massimo traguardo possibile nella vita, congiungendosi con dio.La mostra, patrocinata dall'Ambasciata d'India in Italia e promossa dal Comune di Firenze, Assessorato alla Cultura, è organizzata da Opera Laboratori Fiorentini Srl.Scheda TecnicaOrganizzazione Opera Laboratori Fiorentini s.r.l.Con la promozione di Comune di Firenze, Assessorato alla CulturaCon il patrocinio di Ambasciata d'India a RomaIdeazione ecoordinamento Luca Faccenda e Marco ParriCatalogo:Editore GiuntiA cura di Luca Faccenda e Marco ParriIntroduzione Lara Vinca MasiniPrefazioni Giovanni Poncini, Karampal SinghL'arte dei sensi, la spiritualità e l'erotismo nell'India geografica dal XVIII al XXI secoloPagine: 224Prezzo: L. 70.000Relazioni esterne: Patrizia Asproni Tel. 055-5062368Ufficio Stampa: Cristina Pariset Tel. 02/4812584 Fax: 02/4812486Allestimento: Opera Laboratori Fiorentini s.r.l.Sponsor: Cecchi & Cecchi tessiture s.r.l., Calenzano, FirenzeTrevi Trust & Co., Finanziaria, LuganoServizi mostraPrezzo biglietto: L. 10.000Luogo: Sala d'Arme di Palazzo Vecchio, Piazza della Signoria, FirenzeInaugurazione: 20 settembre 2001 – ore 18.00Periodo: 21 settembre 2001 – 25 novembre 2001Orario: Tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00; chiuso il giovedìInformazioni: 055-2654321