Checcucci (AN): «Niente sfratti in via Nicolò da Tolentino»
Lo sfratto di 25 famiglie da uno stabile in via Nicolò da Tolentino è al centro di un'interrogazione presentata dalla consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci.«Gli appartamenti di via Nicolò da Tolentino - scrive la Checcucci - sono stati costruiti con finanziamenti speciali ed assegnati nel 1952 agli esuli dai territori della Venezia Giulia che furono poi ceduti alla ex Jugoslavia, ai profughi della Grecia ed ai rimpatriati delle ex colonie».Secondo la Checcucci «gli allora assegnatari degli immobili avrebbero già da tempo dovuto essere legittimi proprietari delle abitazioni per le quali, come previsto e consentito loro da una legge dello Stato, essi hanno già pagato il prezzo».«La proprietà di queste abitazioni è stata ed è dello Stato - spiega la consigliera di AN - con l'implicazione dell'assoluta incompetenza di Comune ed ATER ad ogni provvedimento, azione od esazione riguardante gli stessi» ma «tuttavia l'amministrazione comunale sta sfrattando parte delle persone che abitano in via da Tolentino e 25 di questi sfratti saranno eseguiti ad ottobre».Come se non bastasse, aggiunge la Checcucci , «in una delle ordinanze di sfratto, la dirigente dell'ufficio casa del Comune Sonia Nebbiai fa affermazioni errate, prive di fondamento ed esprime una valutazione che non le è né richiesta e che non è consona al ruolo che ricopre, soprattutto ove, come nel caso di specie, essa sia assolutamente falsa».Per questo la esponente del centrodestra chiede anzitutto di sapere se «il Comune è al corrente del fatto che sulla base di una legge la maggior parte degli assegnatari di questi appartamenti ha pagato il prezzo che la stessa legge prevedeva per diventare proprietaria degli immobili» e «quali spiegazioni fornisce la dirigente dell'ufficio casa». (fn)Questo il testo dell'interrogazione:INTERROGAZIONE URGENTE CON RISPOSTA IN AULAOggetto: situazione riguardante gli immobili di via Nicolò da TolentinoCONSIDERATALa situazione riguardante gli immobili di via Nicolò da Tolentino - costruiti con finanziamenti speciali ed assegnati nel 1952 agli esuli dai territori della Venezia Giulia che furono poi ceduti alla ex Jugoslavia, ai profughi della Grecia ed ai rimpatriati delle ex colonie -, in particolare la cornice giuridica che a tali abitazioni deve essere applicata;TENUTO CONTODella documentazione di cui sono in possesso - conosciuta senza dubbio anche dall'Amministrazione fiorentina - e dell' "anomalia" della situazione in cui si trovano adesso gli allora assegnatari degli immobili, soprattutto dopo che la gran parte di essi hanno avrebbero già da tempo dovuto essere legittimi proprietari delle abitazioni per le quali - come previsto e consentito loro da una legge dello Stato - essi hanno già pagato il prezzo;AVENDO PRESO ATTODell'atteggiamento del Comune di Firenze e di quella che fino a qualche mese fa era l'Azienda che gestiva gli immobili di proprietà del Comune stesso (ATER), i quali sono diventati in negativo protagonisti della storia di questi immobili, oltreché riscossori di un canone da parte degli assegnatari degli alloggi in virtù di quella "proprietà comunale" che è stata illegittimamente e colpevolmente attribuita da parte di questi soggetti agli immobili di cui si tratta;RILEVATOChe la proprietà di queste abitazioni è stata ed è dello Stato e dunque demaniale, con l'implicazione dell'assoluta incompetenza dei due soggetti di cui al paragrafo precedente (Comune ed ATER) ad ogni provvedimento, azione od esazione riguardante gli stessi, e, pertanto, la'illegittimità di ogni atto che è stato posto in essere fino ad oggi da parte di essi nei confronti delle abitazioni di via. N.da Tolentino;CONSIDERATO INOLTREChe il Comune di Firenze sta sfrattando parte delle persone che abitano nelle case di via N. da Tolentino e che 25 di questi sfratti saranno eseguiti ad ottobre;AVENDO PRESENTE INFINEAlcuni esempi di ordinanze di sfratto, in una delle quali la dirigente dell'ufficio casa del Comune di Firenze, dott.ssa Sonia Nebbiai fa affermazioni errate, prive di fondamento e nelle quali esprime una valutazione che non le è né richiesta e che non è consona al ruolo che ricopre, soprattutto ove, come nel caso di specie, essa sia assolutamente falsa;SI INTERROGA IL SINDACOaffinché dia esaustive spiegazioni in merito alla situazione a cui ci si riferisce, in particolare in relazione ai suddetti quesiti:1)il Comune è proprietario degli immobili di v. N. da Tolentino?2)chi è il proprietario degli immobili di v. N. da Tolentino?3)che competenze ha l'ATER in merito a queste abitazioni? Ne è forse il gestore? Se sì a che titolo?4)da quanti anni il Comune per mano dell'ATER riscuote un canone di affitto dagli abitanti di questi immobili?5)Quanti sono gli appartamenti da cui riscuote il canone?6)Qual'è l'importo che viene incassato dal pagamento di questi canoni?7)Il Comune è al corrente del fatto che sulla base di una legge la maggior parte degli assegnatari di questi appartamenti ha pagato il prezzo che la stessa legge prevedeva per diventare proprietaria degli immobili?8)L'Amministrazione sa chi era il destinatario del pagamento del prezzo dell'acquisto?9)A che titolo l'Amministrazione emette ordinanze di sfratto?10)Sulla base di quali elementi di conoscenza giuridica la dott.ssa Nebbiai scrive in un'ordinanza : "..infine si ricorda che i residenti di via N.da Tolentino si sono spontaneamente ed unilateralmente arrogati il diritto di pagare la somma, irrisoria, che nel caso della
.ammonta a
..quale prezzo di cessione alloggio per profughi senza che avesse ricevuto alcuna comunicazione dall'Ente Gestore
".? Per la precisione: "si sono spontaneamente ed unilateralmente (sottolineato ed in neretto) arrogati il diritto" e "prezzo irrisorio", sono affermazioni false e quel che è più grave e che alla non conoscenza si aggiungono valutazioni tramite aggettivi offensivi nei confronti di queste persone.Quali spiegazioni fornisce la dirigente dell'ufficio casa?Il Consigliere ComunaleGaia Checcucci