Referendum sull'area ex Longinotti, interviene il Presidente della commissione affari istituzionali Massimo Pieri
«Nei verbali della commissione ci sono le dichiarazioni di consiglieri di maggioranza e opposizione secondo le quali nella stesura del nuovo regolamento sullo svolgimento dei referendum non si sarebbe tenuto conto delle procedure già avviate e che quindi la consultazione sulla area ex Longinotti continuava ad essere regolata dal regolamento in vigore al momento dell'inizio della procedura referendaria». E' quanto ha dichiarato il Presidente della commissione affari istituzionali Massimo Pieri a proposito «della decisione del capo di gabinetto Claudio Martini di non far svolgere il referendum sull'area ex Longinotti contemporaneamente a quello nazionale sul federalismo».«E' grave quello che oggi si legge sulla stampa - ha aggiunto Pieri - da quando il capo di gabinetto sostituisce i consiglieri comunali? Il capo di gabinetto è più autorevole dei gruppi consiliari? E' noto a tutti che i regolamenti e lo statuto sono di competenza del Consiglio comunale e di conseguenza non sono ammesse intromissioni di nessun genere. Se qualcuno vuol esternare, come nel caso di Martini, almeno lo faccia con cognizione di causa. E' evidente che i termini referendari, nel nuovo regolamento, per quanto riguarda numero di firme, date di svolgimento, organizzazione generale dei seggi e la logistica sono completamente diverse da quelle del referendum sulla area ex Longinotti».«Di conseguenza - ha concluso il Presidente della commissione affari istituzionali - se fosse vero quello che afferma Martini, dovremmo iniziare nuovamente la procedura di raccolta delle firme e quindi, anche per questo motivo, è applicabile solo il "vecchio" regolamento. Esiste nel vocabolario personale dei DS e nel loro Dna la parola democrazia? Se la risposta è affermativa andiamo a votare il 7 ottobre. Se così non sarà ci costringeranno a delle iniziative forti: occuperemo Palazzo Vecchio». (fn)