Firenze ricorda il 57° anniversario della Liberazione
Un richiamo forte ai valori della Resistenza e dell'antifascismo e un monito contro la nuova minaccia del terrorismo nel nostro Paese. Sono i principali punti affrontati dal sindaco Leonardo Domenici nel suo discorso tenuto nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, in occasione delle celebrazione del 57° anniversario della Liberazione di Firenze, avvenuta l'11 agosto 1944."Questa celebrazione ha detto il sindaco Domenici cade in un momento particolare per il nostro Paese. All'indomani dell'attentato terroristico al tribunale di Venezia. Appena appresa la notizia ho telefonato al mio collega Paolo Costa per esprimergli la solidarietà della città di Firenze, che ha vissuto una tragedia simile con la bomba di via dei Georgofili. Oggi come allora non è necessario dibattere se respingere o no il terrorismo. E' fondamentale ribadire che la nostra è una Repubblica democratica nata dalla Resistenza e che ripudia ogni totalitarismo, la violenza e il terrorismo. E' necessario che il governo faccia chiarezza su questo rinascente fenomeno, in modo di individuare esecutori e mandanti di questo attentato"."Ho letto in questi giorni ha proseguito il sindaco Domenici che alcuni esponenti che militano in autorevoli partiti di governo, hanno indetto manifestazioni per ricordare i franchi tiratori. Dico che non si può far riferimento commemorativo e celebrativo contro chi ha sparato anche contro cittadini inermi. Per questo chiedo a questi partiti una riflessione seria e approfondita sulla storia di quegli anni. Perché, come ebbi modo di dire anche lo scorso anno, non si possono dimenticare i morti che stavano dalla parte giusta e quelli che invece stavano da quella sbagliata. E vorrei si facesse, una volta per tutte, chiarezza sul fatto che la Resistenza è un patrimonio di tutti e non solo di un partito. Basti pensare alle appartenenze di autorevoli esponenti come Agnoletti, Zoli, Ragghianti, Pieraccini, che fu il primo sindaco dopo la Liberazione".Prima di dare la parola al professor Ivan Tognarini, presidente dell'Istituto Storico della Resistenza, per la commemorazione ufficiale, il sindaco Domenici ha voluto ricordare la scomparsa del partigiano Guido Mazzoni e dei due giovani alpini caduti in Kosovo durante una missione di pace.La giornata di celebrazioni è iniziata coi rintocchi della Martinella, la campana posta sulla torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio. Poi la deposizione delle corone di alloro da parte del sindaco Domenici e di autorità civili e militari al monumento ai caduti in piazza dell'Unità d'Italia da dove è partito il corteo che ha raggiunto Palazzo Vecchio. In testa al corteo la fanfara della Brigata Alpina Taurinense, i piccoli tamburini della Filarmonica Rossini nei costumi del'400 e del 500 e poi il gonfalone del Comune di Firenze (con la giunta al completo, il presidente del consiglio comunale Alberto Brasca, i consiglieri Agostini, Acciai, Conti), della Regione Toscana, della provincia di Firenze, dei Comuni di Empoli, Scandicci, Sesto, Campi, Lastra a Signa, Bagno a Ripoli, Greve in Chianti, Vaglia, Fiesole, Incisa, la bandiera del Comitato Toscano Liberazione Nazionale e i labari delle associazioni partigiane. Alle 21.30 in piazza della Signoria è in programma il concerto della Filarmonica Rossini diretta dal maestro Giampaolo Lazzeri.(fd)