Ambiente: prime linee di indirizzo per il piano energetico comunale
Si potrebbe risparmiare quasi il 40% di energia. Bastano piccoli accorgimenti, già praticabili per ridurre l'elevato spreco energetico per la maggior parte dovuto ai riscaldamenti domestici e al traffico, fonte anche di inquinamento.I suggerimenti sono arrivati dal Dipartimento energetico dell'università di Firenze che insieme all'assessorato all'ambiente del Comune ha messo a punto una prima mappatura dei consumi sulla quale basarsi per il futuro piano energetico della città."Ci sono almeno tre precisi indirizzi di comportamento che il Comune può dare, - ha spiegato l'assessore all'ambiente Vincenzo Bugliani- bisogna avere un quadro di quanto e come consuma un città in modo da ridurre e razionalizzare gli sprechi".E' il riscaldamento domestico quello che consuma più energia insieme ai condizionatori d'aria. Inoltre la tendenza degli ultimi anni all'utilizzo del riscaldamento autonomo, "se costituisce un risparmio per il singolo a livello di bolletta, rappresenta un grande spreco in più,- ha detto il professor Grazzini del dipartimento energetico dell'università di Firenze- perché tanti piccoli impianti sono più irrazionali di uno unico".E allora si potrebbe partire da qui, introducendo dei contatori nei singoli appartamenti, in modo che ognuno consuma quello che vuole, ma l'impianto rimane unico: "ciò rappresenterebbe già un 10% di risparmio assicurato", ha aggiunto Bugliani. Altra soluzione è rappresentata dal cambio della caldaia: le nuove a condensazione consentono un risparmio del 20%. E poi c'è il regolamento edilizio comunale in cui vengono sottolineati un serie di comportamenti e metodologie di cui dovrebbe tenere conto chi si aggiunge a costruire appartamenti ex novo, proprio per evitare sprechi e consumi inutili, come le doppie finestre o altro."Il problema ha fatto presente Bugliani- è che è difficile affrontare i problemi di gestione dei consumi energetici che crescono sempre di più e ottemperare alla legislazione vigente che vuole la predisposizione di un piano energetico comunale che utilizzi le fonti energetiche rinnovabili come il sole, il vento, l'acqua".La necessità quindi di monitorare e fare una mappatura nasce proprio per far fronte alla legge numero 10 del 91 che riguarda i Comune con più di 50.000 abitanti. "Ma per farlo, ribadisce Grazzini - si devono fare prima indagini sulla richiesta energetica complessiva della città, tenendo conto che le fonti rinnovabili sono insufficienti a coprire il fabbisogno di una città come Firenze". (lb)Palazzo Vecchio, martedì 3 luglio 2001