Rinnovamento italiano: «Il Consiglio comunale censuri il comportamento di Bossi»
Il Consiglio comunale deve censurare il comportamento e le dichiarazioni rese da parte del Ministro Umberto Bossi «che, nonostante l'alta carica istituzionale rivestita persevera in atteggiamenti palesemente in contrasto con la carta costituzionale». La richiesta è contenuta in una mozione presentata dal gruppo di Rinnovamento italiano-Lista Dini.«Nell'intervento del 17 giugno scorso a Pontida - si legge nella mozione - Bossi ha dichiarato che nell'assumere le funzioni di ministro il suo giuramento di fedeltà alla costituzione è stato "giuramento da padano" e in considerazione di tutte le precedenti dichiarazioni dello stesso e dei procedimenti pendenti, tale dichiarazione assume una valenza politica ben precisa ed inammissibile soprattutto per un ministro tenuto all'osservanza degli obblighi sanciti dalla carta costituzionale».«Bossi - prosegue il documento - ha anche promesso l'abolizione al più presto di alcuni articoli del codice penale: quello che punisce gli attentati contro l'integrità, l'indipendenza e l'unità dello Stato, quello contro le associazioni antinazionali e la propaganda e apologia sovversiva e antinazionale e quelli che condannano il vilipendio alla Nazione Italiana e alla sua Bandiera o altro emblema dello Stato».Per questo la mozione invita il Consiglio comunale «a censurare con forza e determinazione le dichiarazioni e atteggiamenti tenuti dai rappresentanti leghisti atti a minare valori nazionali costituzionalmente protetti e che si pongono in netto contrasto con il dettato costituzionale stesso, con l'aggravante che le stesse dichiarazioni sono rese da un soggetto che divenuto Ministro del Governo Italiano ha accettato e giurato di rispettare la carta costituzionale e, spogliato dei propri colori politici, ha il dovere di rappresentare tutti i cittadini italiani». (fn)Questo il testo della mozione:GRUPPO CONSILIARE RINNOVAMENTO ITALIANO LISTA DINIMOZIONERichiesta di censura da parte del Consiglio Comunale per il comportamento e le dichiarazioni rese da parte del neo-MINISTRO U.BOSSI, il quale nonostante l'alta carica istituzionale rivestita persevera in atteggiamenti palesemente in contrasto con la Carta Costituzionale.- Appurato che dal 1990 la Lega Nord si riunisce ogni anno a Pontida simbolicamente prendendo spunto dal fatto storico risalente all'anno 1176 che vide i comuni lombardi fondare la Lega Lombarda per combattere contro l'imperatore Federico Barbarossa, poi sconfitto in quel di Legnano;- visto il reiterarsi della sopra citata manifestazione il 17 u.s., nonostante il fatto che con le elezioni politiche del 13 maggio 2001 lo scenario politico nazionale sia mutato e veda, come è noto, la coalizione di centro-destra alla guida del nuovo Governo;- visto che dal 1994 nella sopra citata riunione leghista è stato introdotto quale ulteriore simbolo di contestazione delle istituzioni democratiche nazionali, il "giuramento di fedeltà alla Padania al quale si sono prestati i suoi appartenenti, prima in veste di semplici parlamentari ed attualmente anche Ministri, Sotto-segretari e Vice-presidente del Senato;- viste le inaccettabili dichiarazioni rese dallo stesso Bossi che nel 1996 predicava la secessione della Padania, nel 1997 l'istituzione del parlamento del nord, palesemente in contrasto con il dettato costituzionale; accertato che nell'intervento del 17 u.s. a Pontida U.Bossi ha dichiarato che nell'assumere le funzioni di ministro il suo giuramento di fedeltà alla Costituzione ex-art.93 è stato "giuramento da padano" e in considerazione di tutte le precedenti dichiarazioni dello stesso e dei procedimenti pendenti, tale dichiarazione assume una valenza politica ben precisa ed inammissibile soprattutto per un Ministro della Repubblica tenuto all'osservanza degli obblighi sanciti dalla Costituzione Repubblicana.Che mettere sullo stesso piano il giuramento padano e quello di fedeltà alla Costituzione significa perseverare con coerenza in un igente disegno eversivo e gravemente incostituzionale;- udite infine le dichiarazioni rese da U.Bossi che ha promesso l'abolizione al più presto di alcuni articoli del codice penale quali:- art. 241, che punisce gli attentati contro l'integrità, l'indipendenza e l'unità dello Stato;- art. 271 e 272 contro le associazioni antinazionali e la propaganda e apologia sovversiva e antinazionale;- art. 291 e 292 che condannano il vilipendio alla Nazione Italiana e alla sua Bandiera o altro emblema dello Stato;- il cui fine ultimo appare quello di minare i valori più profondi dello Stato in netto contrasto ancora una volta con le norme Costituzionali, in particolare l'art.12 che sancisce essere "la Bandiera della Repubblica il Tricolore italiano: verde, bianco e rosso
".Preso atto quindi delle gravi affermazioni rese a Pontida dal Ministro U.Bossi, si invita il Consiglio Comunale aCENSURAREcon forza e determinazione le dichiarazioni e atteggiamenti tenuti dai rappresentanti leghisti atti a minare valori Nazionali costituzionalmente protetti e che si pongono in netto contrasto con il dettato costituzionale stesso, con l'aggravante che le stesse dichiarazioni sono rese da soggetto che divenuto Ministro del Governo Italiano ha accettato e giurato di rispettare la Carta Costituzionale e, spogliato dei propri colori politici, ha il dovere di rappresentare tutti i cittadini italiani.Avv. Vittorio FotiSimone Menci