Alzheimer: Billi, liberare la malattia per liberare le persone
'Inizia oggi, con questo convegno, un viaggio' nel pianeta anziani della nostra città anche attraverso un confronto con altre città italiane e europee. Non partiamo certo da zero, molto è stato fatto anche in questi ultimi anni. Abbiamo iniziato a costruire una vera rete di servizi capace di dare risposte ai bisogni, ma ancora troppo lenta nel sapersi adeguare ad eventuali problemi o novità. Dobbiamo arrivare a liberare la malattia per liberare le persone''.Lo ha detto l'assessore alle politiche sociosanitarie Giacomo Billi aprendo i lavori del convegno Il Progetto Alzheimer di Firenze: una città solidale per liberare la malattia'', organizzato dall'assessorato in collaborazione con l'AIMA (Associazione italiana malati di Alzheimer) e il Consorzio Zenit.Dopo aver ricordato alcuni dati sugli anziani nel mondo, in Italia e in particolare a Firenze, l'assessore si è soffermato sulle problematiche ancora aperte e sulla necessità di realizzare, a partire possibilmente 'già da oggi, un patto tra generazioni', capace di promuovere un interscambio fra giovani e anziani e l'apertura verso una società per tutte le età, evitando le emarginazioni e rimuovendo gli ostacoli che impediscono la dignità, l'autorealizzazione e il benessere personale''.Un'idea che nasce anche dalla consapevolezza dei numeri: In Italia la popolazione è cresciuta tra il 1931 e il 1961 di 9 milioni; dal 1961 al 1991 di 6 milioni mentre nel decennio 91/2001 la crescita è stata pari a zero. E a Firenze la media della popolazione ultrasessantacinquenne è del 25% contro il 18% a livello nazionale.'L'anziano non è da considerare un individuo da assistere ha aggiunto l'assessore ma piuttosto una persona portatrice di una nuova normalità e di proprie esigenze e per questo occorre, anzitutto sul piano culturale, promuovere una visione positiva dell'età anziana. E tutto questo, come riconosciuto anche dall'Unione Europea, incoraggiando l'invecchiamento attivo', perché il benessere di una società dipende dal buono stato di salute dei suoi anziani''. Billi ha quindi indicato, con quattro aggettivi, il tipo di risposte che l'Amministrazione di Firenze intende dare agli anziani: 'personalizzate, integrate, continuative e familiari''.Personalizzate: Risposte flessibili e differenziate che 'mettano al centro della nostra attenzione il primato della persona'' e da qui costruire percorsi assistenziali tarati su bisogni specifici e peculiari di ogni individuo, superando le risposte standardizzate.Integrate: capaci cioè di coniugare prestazioni sanitarie e azione sociale 'come abbiamo iniziato a fare con l'accordo di programma e il Piano sociale di zona che stiamo mettendo a punto proprio in questo periodo''.Continuative: Risposte che assicurino un percorso assistenziale anche nelle fasi di passaggio da un servizio ad un altro, tenendo al centro l'evoluzione del bisogno dell'anziano, 'cosa questa che intendiamo rendere possibile con il ricorso alle Residenze sanitarie assistenziali attraverso i ricoveri temporanei e di sollievo''.Familiari: gli anziani chiedono di valorizzare la famiglia, elemento fondamentale per la loro qualità della vita. 'Per far questo, ossia per assicurare il più a lungo possibile la permanenza dell'anziano nel suo ambiente di vita, laddove questo è possibile, dobbiamo garantire la costruzione, per altro già avviata, di una rete di servizi che fa perno sull'assistenza domiciliare e sull'esperienza dei Centri diurni''.(dm)