Via dei Georgofili: dalla strage al progetto di Educazione alla Legalità per gli studenti fiorentini

‘'Essere consapevoli dei piccoli problemi perché la democrazia si fonda anche su questi, ma soprattutto essere attivi nel promuovere la legalità''.E' l'invito rivolto dall'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri che oggi ha presenziato nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio all'incontro con i ragazzi delle scuole fiorentine che hanno partecipato all'iniziativa ‘sulla legalità', attraverso il progetto ‘Le Chiavi della città', avviato anche per ricordare la Strage dei Georgofili del 27 maggio 1993.Un invito quanto mai attuale viste le parole di don Luigi Ciotti, presidente di Libera, secondo il quale la mafia ‘'ha ripreso alla grande''. Da qui l'appello a non abbassare la guardia, a ricordarsi che ‘'se oggi la società civile, più di quanto non lo fosse nel '93, è vicina ai magistrati e alle forze dell'ordine – ha aggiunto don Ciotti – e ha messo in crisi le mafie, queste hanno rialzato la testa, stanno cercando di riemergere''.Per questo, come ha sottolineato l'assessore Lastri, e confermato il sindaco Leonardo Domenici nel suo intervento, oggi ‘'l'Amministrazione comunale insieme a voi vuole fare in modo che tutti siano sempre più consapevoli di quanto successe otto anni fa, vogliamo che anche voi ci aiutiate a trasmetterlo a quelli che saranno gli studenti di domani''.Secondo il presidente della giunta regionale Toscana, Claudio Martini due sono i livelli dell'impegno delle istituzioni, ‘'se da una parte non possiamo abbassare la guardia e dobbiamo puntare a svelare la verità su quanto accadde nel 1993, dall'altra forte deve essere il nostro impegno culturale, perché l'illegalità si annida dove la cultura non c'è, e dove è forte la combatte: l'attentato agli Uffizi ne fu una testimonianza. Voi giovani non dovete essere ‘schiavi' di un solo messaggio culturale''.Alla manifestazione era presente anche Pasquale Scimeca, il regista del film ‘Placido Rizzotto', che ha sottolineato come ‘'oggi, contrariamente a quanto avveniva negli anni raccontati nel film, la mafia ci riguarda tutti''.Don Ciotti aveva iniziato il suo intervento con una provocazione, ‘'non parliamo più di mafia, e così faremo contenti tutti coloro che affermano che non esiste, che possiamo sciogliere la Commissione parlamentare perché è solo uno sperpero di soldi pubblici''. ‘'Un impegno che prendo volentieri – ha aggiunto il presidente di Libera che oggi conta in tutta Italia oltre 800 gruppi – ma che rispetterò solo quando saranno attuate davvero la promozione sociale, la promozione alla legalità, serie politiche giovanili contro la disoccupazione. Quando sarà sconfitta la schiavitù, un reato che invece si è riaffacciato con forza anche nel nostro Paese''.E per questo don Ciotti ha proposto che Firenze e la Toscana si facciano promotori di tutti quei prodotti che arrivano dalla Sicilia, dove i giovani stanno facendo esperienza di cooperative sociali: ‘'E magari a fianco del marchio ‘prodotto biologico' si metta il marchio ‘legalità'''.Alla manifestazione è intervenuta anche Daniela Ceccucci, un'insegnante che la notte del 27 maggio fu tra le vittime dell'autobomba, ‘'anche se io ebbi la fortuna di non essere tra i feriti. Nella mia mente, però, quella notte non è mai finita, e oggi anche l'Associazione vittime dei Georgofili' vuole che si arrivi a scoprire tutta la verità, a chi effettivamente mandò la mafia a mettere quella bomba''.Nel Salone dei Cinquecento, insieme a molti magistrati, rappresentanti delle istituzioni e a oltre 300 studenti, c'era anche la sorella di Angela Nencioni, che insieme alle figlie Nadia e Caterina, al marito Fabrizio e allo studente Dario Capolicchio perse la vita quella notte. E anche nell'ottavo anniversario è voluta tornare a Firenze anche Giovanna Chelli, la madre della fidanzata di Capolicchio, Francesca, che fu tra i 48 feriti.(dm)