Via dei Georgofili: il Comune ricorda l'ottavo anniversario della strage

Nadia Nencioni non aveva ancora nove anni. Sua sorella Caterina cinquanta giorni. La bomba di via dei Georgofili le seppellì, il 27 maggio 1993, sotto montagne di macerie con il padre Fabrizio e la mamma Angela mentre il giovane studente di architettura Dario Capolicchio morì carbonizzato nel rogo del suo appartamento. A otto anni di distanza le oscure ragioni di quella strategia terroristica, che oltre Firenze colpì Roma e Milano, sono state quasi del tutto individuate: gli uomini che azionarono le autobombe in nome e per conto di Cosa Nostra, e chissà per quali altri mandanti, volevano costringere lo Stato a far marcia indietro sul "carcere duro" per i boss mafiosi e sulla legge sui pentiti.Otto anni dopo Firenze ricorda quella tragica notte con una serie di manifestazioni, organizzate dal Comune. Le iniziative sono cominciate lunedì scorso con la proiezione, al Teatro Verdi, del film «I cento passi» di Marco Tullio Giordana. Ieri è stato invece proiettato, sempre al Verdi, «Placido Rizzotto» di Pasquale Scimeca.Alle proiezioni hanno parteciperanno gli studenti delle scuole medie superiori che hanno frequentato i corsi, organizzati dall'assessorato alla pubblica istruzione e tenuti da magistrati fiorentini, sulla legalità e il rispetto delle regole.Le cerimonie proseguiranno sabato mattina nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a partire dalle 10: dopo i saluti del Sindaco Leonardo Domenici e del Presidente della Regione Claudio Martini, sarà la volta dell'Assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri e dell'Assessore alla cultura Simone Siliani, di Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera, Giuseppe Cipriani, Sindaco di Corleone, Giovanni Impastato, fratello di Giuseppe, ucciso dalla mafia e del regista Pasquale Scimeca.«A otto anni dalla strage - ha spiegato l'Assessore Daniela Lastri - vogliamo continuare questo importante impegno civile nella nostra città. Ricordare tutti noi, dare la memoria ai giovani della strage e proseguire un impegno formativo nelle scuole attraverso gli incontri di educazione alla legalità».«E proprio ai giovani - ha concluso l'Assessore alla pubblica istruzione - deve arrivare il messaggio che le istituzioni non devono mai abbassare la guardia perché la mafia, tutt'oggi, continua ad essere un reale pericolo per la democrazia nel nostro Paese».Nel pomeriggio, alle 16.30 nella Sala Incontri di Palazzo Vecchio, il Presidente del Consiglio comunale Alberto Brasca ed il pubblico ministero Giuseppe Nicolosi presenteranno il volume «Ore 1,04- La strage», a cura di Francesco Nocentini e Danilo Ammannato che comprende uno stralcio della sentenza del processo di primo grado per le stragi del 1993.«Dalle pagine della sentenza - ha sottolineato Alberto Brasca - emergono nitidi i contorni di un disegno eversivo, il clima avvelenato di una fase buia della nostra storia recente. Leggere e rileggere queste pagine è uno sforzo necessario, quasi doveroso, per capire quanto è successo, per conoscere il baratro che ci sta alle spalle, e che forse è ancora un rischio possibile».«Leggere per sapere - ha aggiunto il Presidente del Consiglio comunale - quindi, per non dimenticare, per rendere vigile la nostra coscienza, per essere avvertiti, per costruire insieme condizioni nuove di convivenza ove sia impossibile che simili efferatezze accadano di nuovo».Sempre sabato, ma alle 22.00 in piazza della Signoria, l'orchestra "Vincenzo Galilei" e la "Schola Cantorum Francesco Landini" della Scuola di Fiesole eseguiranno il "Requiem" di Faurè e la "Messa dell'Incoronazione".All'una e zero quattro di domenica, esattamente all'ora in cui scoppiò la bomba, la manifestazione si sposterà sul luogo della strage. Lì verrà deposta una corona di alloro. (fn)