Estate fiorentina: precisazione del direttore artistico Mauro Pagani
'Dopo la conferenza stampa di questa mattina, e a seguito di alcuni commenti pervenutimi che paiono in qualche modo travisare nella sostanza quanto dichiarato, vorrei ribadire alcuni concetti che mi sembrano fondamentali''. E' quanto scrive il direttore artistico dell'Estate fiorentina, Mauro Pagani.Di seguito il testo della dichiarazione.'Ritengo che Cultura, Educazione e Conoscenza dell'Altrui Sapere siano fondamentali per lo sviluppo di una nazione civile, tengano lontane la noia, l'ignoranza e l'assuefazione al sapere precotto della televisione e dei suoi, non tanto occulti, manipolatori. Ritengo quindi che una città come Firenze debba investire in cultura una quantità di risorse decisamente superiore a quello che oggi fa, e mettere il suo assessore e gli uffici competenti nelle condizioni di lavorare ad un livello, qualitativo e quantitativo, adeguati al nome che questa città porta nel mondo. Non posso non rilevare, nella mia qualità di direttore artistico dell'Estate Fiorentina, quanto le somme di denaro stanziate siano largamente insufficienti. Ritengo però che questo sia dovuto non tanto a un disinteresse dell'Amministrazione, che come tutti sappiamo ha a che fare con un bilancio comunale risicato, ma in realtà della città nel suo assieme. Non mi risultano, infatti, assalti all'arma bianca dell'opposizione al Sindaco per ottenere più soldi per la cultura: più soldi per tutto il resto si. Nè mi pare che le Fondazioni e Istituzioni, che normalmente dialogano e interagiscono con l'Amministrazione stessa al fine di migliorare la qualità della vita dei fiorentini, si scapicollino per la buona riuscita delle attività culturali estive del comune (sponsorizzazioni da Enti, Istituzioni o Fondazioni = 0 LIRE). Credo che sia doveroso da parte mia evidenziare quelli che ritengo essere problemi di grande rilevanza e ridurre tutto questo a una mia polemica da cortile con l'assessorato e il governo di questa città sarebbe una lettura miope e ingiusta. Troppa passione? Chiedo scusa, faccio il musicante''. (dm)