Giotto e Masaccio: Il saluto del Sindaco Domenici
La duplice inaugurazione di oggi vuole essere un semplice gesto di restituzione alla città e al mondo di due bellissime e uniche opere d'arte. E a suggello della simbiosi tra arte e fede, che le due opere incarnano, abbiamo deciso di presentare il loro ritorno in Santa Maria Novella proprio in occasione della settimana Santa.Il restauro di questi due gioielli dell'arte italiana è anche la restituzione alla città di una chiesa, che così riacquista il suo antico e unico splendore.Santa Maria Novella è uno dei punti vitali di Firenze: rappresenta la storia della nostra città ed è anche un tassello del più complessivo mosaico della produzione artistica fiorentina. Una produzione che ha dato all'umanità capolavori di imparagonabile valore. Qui, in questa basilica, come nelle altre chiese locali e nei corridoi dei musei cittadini sono conservate opere che hanno scritto una parte importante della storia dell'arte, della sua evoluzione, del suo percorso.Come sindaco e come rappresentante della amministrazione che è proprietaria della chiesa, non posso che essere felice per questo duplice restauro.Il Comune di Firenze ha impegnato energie umane, risorse e sforzi per arrivare a questo risultato e non a caso Santa Maria Novella ha beneficiato, negli ultimi anni, di diversi interventi di restauro, non ultimo quello della cappella Strozzi. Un impegno che non si limita alla basilica, ma coinvolge anche l'intera piazza. Il recente restauro dello storico loggiato dell'ex scuole Leopoldine, l'intervento di recupero dell'Albergo Nazionale ad opera di privati, il piano di rifacimento di tutta la piazza, sono solo alcuni esempi.La positiva collaborazione con l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che ha praticamente adottato la chiesa di Santa Maria Novella, spero sia foriera anche di un impegno per il recupero dell'intera piazza, a cominciare dal restauro completo del complesso delle Leopoldine.Il restauro del Crocifisso di Giotto e della Trinità di Masaccio parla di Firenze. E' una fotografia della nostra città: sintesi dell'incontro tra tradizione e innovazione. Un binomio in cui la conservazione delle opere del passato e strettamente connessa all'uso di tecnologie e tecniche avanzate, nonché alla ricerca e alla sperimentazione di frontiera.Ecco, Firenze è anche e soprattutto questo: non solo città turistica, in cui basta passeggiare per strada per sentirsi già dentro un museo, ma anche punto di incontro tra cultura e specialismi, tra storia e saperi tecnici d'avanguardia.Come sindaco di Firenze e come cittadino voglio ringraziare chi ha reso possibile, con il suo lavoro e la sua professionalità, questo duplice restauro.Il mio grazie va, in primo luogo, a tutti i ricercatori dell'Opificio delle pietre dure di Firenze, ma anche alla Cassa di Risparmio e all'Ente Cassa che hanno contribuito a questo evento.Un ringraziamento, poi, va a tutti gli uffici e le strutture del Comune che hanno lavorato con impegno per consentire i restauri e per la realizzazione di questa giornata di festa.