Interrogazione di Gabriele Toccafondi (ApF) sul protocollo tra Tav e Centrale del Latte
Questo il testo dell'interrogazione:Interrogazione Urgente considerata la volontà di privatizzazione in tempi breviSOGGETTO: Gabriele ToccafondiOGGETTO: Se, come da articolo 4 del protocollo firmato tra TAV e Centrale del Latte, la cifra di 35 miliardi è ritenuta ancora valida e perché l'Amministrazione Primicerio aveva ipotizzato cifre maggiori.Considerato: Che la Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno rappresenta da più di quaranta anni il centro del sistema industriale della Toscana nel settore agroalimentare, con una dimensione economica affermata anche oltre i confini regionali; Che tra i dipendenti diretti e l'indotto, intorno alla Centrale del Latte, sono occupate circa mille persone tra dipendenti, allevatori, trasportatori e altro indotto. E che per i numeri la Centrale del Latte si colloca come una delle grandi realtà occupazionali della Regione Toscana; Appreso che i Comuni di Firenze, Pistoia e Livorno hanno deciso la vendita delle proprie quote azionarie e che il Comune di Firenze, maggior azionista, ha deciso di alienare la sua parte pari al 55,25%; Appreso che il Comune di Pistoia ha già avviato le procedure necessarie per la dismissione delle sue quote azionarie e che il Comune di Livorno ha espresso una intenzione positiva verso la dismissione delle proprie quote, e considerato il fatto che il Comune di Pistoia sembra aver già impegnato i possibili introiti nel piano di investimenti; Appreso che, come da deliberazione di giunta del Comune di Firenze in data 9 gennaio 2001, l'amministrazione fiorentina ha richiesto agli altri partner comunali di sospendere le trattative fino al 30 aprile 2001, per arrivare ad un progetto condiviso dai soci; Dato che, come da delibera del Consiglio di Amministrazione della Centrale del Latte del 31 ottobre 2000, la volontà sembra essere quella di trasferire lo stabilimento nell'area Mercafir; Appreso che come dal Protocollo d'intesa firmato da TAV e Centrale del Latte, all'articolo 3 è previsto che: "Fin d'ora l'Amministrazione comunale di Firenze presta il suo consenso a che TAV utilizzi, ai fini della cantierizzazione delle opere AV, l'area di cui all'articolo precedente, una volta resa disponibile nei termini detti. Pertanto l'Amministrazione comunale di Firenze si impegna a porre in essere ogni iniziativa e azione opportuna e necessaria a conferire all'area la funzionalità per i fini previsti per la realizzazione delle opere AV, ma anche alla specifica realizzazione delle opere AV, compresa la tempestiva modificazione degli strumenti urbanistici vigenti, e ciò con riferimento non solo alla necessità di cantierizzazione delle opere AV, ma anche alla specifica realizzazione delle seguenti ulteriori opere:1. a) quanto al sottosuolo, un parcheggio multipiano funzionale alla nuova stazione AV, collegato con la stazione medesima attraverso una galleria commerciale interrata;2. b) quanto al soprassuolo, la riedificazione in misura non superiore alle superfici utili lorde oggi esistenti, per destinazioni non residenziali, connesse direttamente o indirettamente con la stazione AV". Appreso che come dal Protocollo d'intesa firmato da TAV e Centrale del Latte, all'articolo 4 è previsto che: "L'importo che TAV si impegnerà a versare al Comune di Firenze e alla Centrale del Latte sarà stabilito con successivo accordo tra le parti interessate, accordo che definirà tutte le condizioni dell'acquisizione ivi comprese le reciproche garanzie e le modalità di erogazione delle somme, che saranno comunque correlate anche allo stato di avanzamento dei lavori di realizzazione e di impianto del nuovo sistema della Centrale del Latte.Rimane comunque inteso che l'acquisizione da parte di TAV dell'area e degli impianti della Centrale del Latte sarà formalizzata a condizione della effettiva disponibilità dell'area e della sua fruibilità per la cantierizzazione e la realizzazione delle opere nei tempi e nei modi previsti dal presente Protocollo. Dato che la TAV ha recentemente acquisito l'area dove attualmente si trovano gli stabilimenti della Centrale del Latte, e che il protocollo con TAV prevede che il ricavato della vendita dell'area sia pari a 35 miliardi lordi e che 25 di questi siano destinati alla Centrale stessa e i restanti 10 al Comune di Firenze, e che il protocollo di intesa preveda che l'area debba essere liberata entro il 28 febbraio 2004; Dato che l'area dove risiede la Centrale del Latte deve essere liberata entro il 28 febbraio 2004, e che attualmente non esiste ancora né un'ipotesi definitiva, né tantomeno una progettazione esecutiva del nuovo stabilimento, e dato anche che nell'area Mercafir la Centrale del Latte dovrebbe essere costruita su più livelli per la mancanza di spazi e che questo comporterebbe l'innalzamento dei costi; Dato che, come da deliberazione di giunta del 9 gennaio 2001, il Comune di Firenze "ritiene che il ruolo della Regione a sostegno della filiera produttiva dovrebbe essere massimizzato, invitando tutti i soggetti, compresi i Comuni di Pistoia e Livorno nonché la Provincia di Firenze ad un approfondito tavolo di confronto"; Considerato che alla Mercafir, a differenza di altri mercati generali come quello nuovo di Bologna che già presenta un deficit di alcuni miliardi, operano importanti catene della grande distribuzione, che utilizzano l'area della Mercafir anche per una prima lavorazione dei prodotti, e che ditte della grande distribuzione acquistano regolarmente dai venditori presenti alla Mercafir; Dato che la presenza della grande distribuzione rappresenta una condizione fondamentale per lo sviluppo del mercato e per il suo buon andamento, e che l'allontanamento della grande distribuzione rappresenterebbe un fattore negativo per tutti gli operatoriSI CHIEDE AL SINDACOSe, come rivela l'articolo 4 del protocollo firmato: "l'importo che TAV si impegnerà a versare al Comune di Firenze e alla Centrale del Latte sarà stabilito con successivo accordo tra le parti interessate", la cifra di 35 miliardi è ritenuta ancora valida e sulla base di quali accordi e perché l'Amministrazione Primicerio aveva ipotizzato cifre maggiori.Gabriele Toccafondi