Bilancio 2001, interviene Gaia Checcucci (AN): «Non solo spese necessarie ma anche tagli obbligatori»

Ottimizzare le risorse esistenti e contestualmente ridurre la spesa corrente in modo significativo per evitare che il raggiungimento degli equilibri di bilancio possa essere compromesso, con inevitabili e gravi ripercussioni che condizionerebbero le manovre finanziarie anche dei prossimi anni. Redistribuire le spese all'interno delle varie funzioni destinando maggiori risorse a sostegno delle attività produttive che possono alimentare nuove entrate.Sono le richieste, contenute in un ordine del giorno, fatte dal gruppo di Alleanza Nazionale.«Ci sono difficoltà - si legge nel documento - per mantenere quest'anno l'equilibrio finanziario volto a rispettare il patto di stabilità, dato che le previsioni attuali mettono in evidenza che ad oggi, con questi numeri, il disavanzo potrebbe essere superiore a quel 3% richiesto nella finanziaria. Tant'è che la stessa ragioneria dichiara la necessità di una continua verifica nel corso dell'esercizio oltreché di manovre correttive nel corso dell'anno».«Gravi conseguenze - sottolinea la consigliera Gaia Checcucci - si verrebbero a creare qualora non venisse rispettato il patto e non vi fosse, di conseguenza, la possibilità di beneficiare di una rimodulazione del debito assunto con la Cassa Depositi e Prestiti e di una diminuzione sui tassi precedentemente contrattati».«Anche i sindaci revisori - ricorda la consigliera di AN - sottolineano la prudenza con cui questa operazione di rimodulazione del debito che dovrebbe portare più di 17 miliardi di lire nella casse comunali, debba essere valutata, dato che quest'ultima, fra l'altro, non dipende solo dalle capacità del Comune di essere "virtuoso" oltre che dalla sua stessa volontà, ma anche da altri fattori fra i quali l'incertezza dei tempi nei quali si potrà realizzare».«Quanto ai 34 miliardi di lire che dovrebbero entrare con le dismissioni immobiliari -ha concluso la Checcucci - i sindaci revisori raccomandano di non usarli, come previsto, per investimenti ma di attendere per verificare che non servano invece per mantenere gli equilibri di bilancio». (fn)Questo il testo dell'ordine del giorno:ORDINE DEL GIORNOCONSIDERATO CHE- Il dato assestato riferito alla spesa corrente nell'anno 2000 è pari a L. 912 miliardi;- La previsione di spesa per l'anno 2001 è pari al L. 986 miliardi;- L'aumento previsto per l'anno in corso rispetto all'anno precedente è pari a L. 74 miliardi, ovverossia al 8.12%;- È ragionevole presumere che, come è accaduto anche nei due anni precedenti, l'importo assestato sarà maggiore rispetto alle previsioni;RILEVATO CHEAlla spesa corrente sono stati destinati quasi il 50% dei proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione per un importo di più di L. 9 miliardi su 23 mld previsti;PRESO ATTO- Della voce "nuove entrate non imputabili a specifiche risorse" per un importo previsto di 17 mld e 90 ml che, nella lettura del Collegio dei Revisori, indica una posta rettificativa delle spese, nello specifico, affermano i Revisori, essa quantifica il beneficio che l'equilibrio finanziario 2001 potrà ricevere da un programma di rinegoziazione e ristrutturazione del debito derivante da mutui in ammortamento, come richiamato nella relazione revisionale e programmatica;- Della difficoltà di mantenere per l'anno 2001 l'equilibrio finanziario volto a rispettare il Patto di Stabilità, dato che le previsioni attuali mettono in evidenza che il disavanzo sarà superiore a quel 3% richiesto nella Finanziaria e della dichiarata necessità di una continua verifica nel corso dell'esercizio, oltrechè di manovre correttive nel corso dell'anno;- Delle gravi conseguenze che, alla luce delle due considerazioni sopra indicate, si verrebbero a creare qualora non venisse rispettato il Patto e non vi fosse, di conseguenza, la possibilità di beneficiare di una rimodulazione del debito assunto con la Cassa Depositi e Prestiti e di una diminuzione sui tassi precedentemente contrattati;- Delle affermazioni che, in riferimento a ciò fanno i Revisori, sottolineando la prudenza con cui questa operazione di rimodulazione del debito che dovrebbe portare più di 17 mld nella casse comunali, debba essere valutata, dato che la stessa, fra l'altro, non dipende solo dalle capacità del Comune di essere "virtuoso" oltre che dalla sua stessa volontà, ma anche da altri fattori, senza poi considerare che –affermano i Revisori - non sono identificabili i tempi in cui essa sarà perfezionata e potrà produrre i propri effetti;ALLA LUCE DEL FATTO CHE- gli equilibri finanziari di parte corrente per il 2001 sono determinati anche da alcune voci di entrata la cui realizzabilità deve essere valutata – afferma sempre il Collegio dei Revisori – con prudenza: ci si riferisce alla entrate previste ancora da un recupero di evasione, in particolare ICI e TARSU per 9 e 2 mld rispettivamente; così come occorre valutare con prudenza i previsti proventi del canone di concessione del sottosuolo (L. 5 mld) nonché l'incremento di L. 4 mld circa per sanzioni ai regolamenti comunali…, per un importo di complessivi L.20 miliardi che, quindi, a detta dei Revisori sono subordinati ad una certa alea difficilmente quantificabile in via preventiva;- che l'entrata prevista dalle dismissioni per un importo pari a L. 102 mld appare assai ottimistica se si considera che l'unica operazione che dovrebbe concretizzarsi entro l'anno è quella della vendita delle farmacie comunali;- che, infine, il prevedibile importo esiguo dell'avanzo di amministrazione non consentirà al Comune di ricorrervi per tamponare situazioni di emergenza data appunto l'esiguità dell'importo;TENUTO CONTO INFINEChe l'analisi della ripartizione delle spese per funzioni evidenzia come per lo Sviluppo Economico siano destinati L.14,7 miliardi pari, in termini percentuali, all'1,5% delle previsioni di spesa; per i Servizi Produttivi L.1,1 miliardi pari allo 0,11%; per il settore Turismo L.1,8 miliardi pari allo 0,19%;IL CONSIGLIO COMUNALE DI FIRENZE IMPEGNA IL SINDACO- ad ottimizzare le risorse esistenti e contestualmente a ridurre la spesa corrente in modo significativo onde evitare che il raggiungimento degli equilibri di bilancio ai fini del Patto di Stabilità, possa essere compromesso, con inevitabili e gravi ripercussioni che condizionerebbero le manovre finanziarie anche dei prossimi anni;- ad una redistribuzione delle spese all'interno delle varie funzioni destinando maggiori risorse a sostegno delle attività produttive che possono alimentare nuove entrate.Gaia Checcucci